ITALIANO

Questa mattina appena svegliatomi mi sono affacciata alla finestra ed ho osservato un uccellino che cinguettava.
Era mattina presto ed ero in un momento di contemplazione, mente quieta, nessun borbottio interiore, una calma ed una serenità assoluta. Partita la mia giornata con le mie faccende quotidiane, ho poi ripensato al momento che avevo vissuto nel contemplare l'uccellino, notando che la mia mente non era più così calma, aveva già cominciato il suo turbine di pensieri!!
Allora mi sono chiesto: qual'e' la differenza fra me uomo e l'animale uccellino?
Gli animai in effetti sono stati creati per armonizzarsi naturalmente nel loro ambiente, non sono capaci di modificarlo, quindi vivono in armonia col proprio ambiente così com'è.
Differentemente l'uomo è capace di modificare il suo habitat.
Gli animali non sono capaci di rimettere in discussione, mentre l'uomo è in grado di modificare le proprie abitudini.
Gli uccellini ad esempio hanno sempre fatto il nido in un certo modo e continueranno a costruirlo così, mentre gli uomini sono passati dalle caverne, al grattacielo, passando dalla capanna, l'ilgoo, ecc...
Ovviamente gli animali hanno una certa capacità di adattamento e possono adattarsi ai mutamenti ambientali, ma qui, quando dico che l'animale non è capace di rimettersi in discussione, intendo dire che con un atto volontario non cambia le sue abitudini se non e' necessario faro. Se non intervengono sconvolgimenti nel suo ambiente continuerà a fare il suo nido nello stesso modo, così come lo ha sempre fatto.
Rispetto agli animai l'uomo ha un intelligenza superiore che gli permette di modificare il proprio ambiente, ma che però è alla base della sua difficoltà di sbocciare e autorealizzarsi in modo naturale come lo fanno gli animai.
Quando un animale ha ben mangiato, ben dormito e gioca con i suoi cuccioli, è già in armonia totale col suo proprio ambiente è al massimo delle sue possibilità e non ha molto altro ancora da fare. Il cervello di un animale e' come un computer definitivamente programmato e dunque non si pone domande su ciò che concerne il proprio modo di vivere e i propri costumi.
L'essere umano sin dalla notte dei tempi si è sempre posto delle domande e non cessa mai di rimettersi in discussione ed è per questo che è un creatore. Quando abbiamo soddisfatto i nostri bisogni fondamentali come mangiare, dormire, avere un tetto, ecc... non ci fermeremo pensando che non abbiamo più niente da fare. Ci porremo delle nuove domande e rifletteremo sul come magari immagazzinare cibo per eventuali periodi di magra, oppure cercheremo una casa più grande e così via.

Anche se avessimo cibo in abbondanza e nessun problema a soddisfare i nostri bisogni primari, nel nostro essere dei creatori, capaci di rimettere in discussione noi stessi, le nostre abitudini e modificare l'ambiente in cui viviamo, ci lanceremo in obiettivi sempre più imprevedibili, anche se non dovessero essere strettamente necessari alla nostra sopravvivenza, anche solo per il gusto di arrivare più lontano o semplicemente per tenerci occupati con qualcosa di emozionante.
Dunque l'uomo è un computer auto-programmabile cioè è in grado di rimettere in discussione se stesso e le proprie abitudini; noi esseri umani cerchiamo sempre il cambiamento.
Questa superiorità dell'uomo sull'animale va vissuta con umiltà in quanto l'animale fa ciò per cui è stato creato e noi anche. In effetti non è un discorso di superiorità o inferiorità, ma semplicemente di fare ciò per cui siamo stati fatti.
L'animale fa l'animale.
L'uomo fa 'uomo.
Non si può certo rimproverare un uccellino il fatto che continui a fare il suo nido nella stessa maniera da secoli; allo stesso modo non si può rimproverare all'essere umano di aver voluto, ad un certo punto, abbandonare le caverne in favore di una casa.
L'uomo se vuole auto-realizzarsi deve gestire questa intelligenza superiore che lo porta a rimettersi sempre in discussione e in questa corsa folle al cambiamento e al porsi degli obiettivi sempre più grandi e maestosi, deve riuscire a darsi delle pause di riflessione, per prendere coscienza di ciò che è ne momento stesso in cui decide di fermarsi e staccare la spina dalle vicissitudini quotidiane. Questa pausa, nel turbinio giornaliero, ci renderà ancora più bravi ed efficaci nel nostro percorso e ci aiuterà a raggiungere le mete che ci siamo prefissati.
Questo Stop , questo momento di riflessione, può essere paragonato a momento in cui un uccellino posato sul ramo di un albero, approfittando di un raggio di sole, cinguetta serenamente per i solo piacere di farlo. Gli animali hanno questa naturale capacità di auto.realizzarsi nel loro ambiente, come sopra detto, di lasciarsi essere cantando sul ramo di un albero e noi esseri umani dovremmo imparare dalla natura ad avere di tanto in tanto dei momenti simili, dove "spegniamo" la nostra intelligenza superiore per avere momenti di meditazione in cui ritroviamo pace e serenità per una vita migliore.

ENGLISH

This morning when I woke up I looked out the window and watched a bird chirping.
It was early morning and I was in a moment of contemplation, quiet mind, no inner muttering, a calm and absolute serenity. I started my day with my daily chores, then I thought back to the moment I had lived in contemplating the little bird, noting that my mind was not so calm anymore, it had already begun its whirlwind of thoughts !!
So I asked myself: what is the difference between me and the bird animal?
The animai in fact were created to harmonize naturally in their environment, they are not able to modify it, so they live in harmony with their environment as it is.
Man is differently capable of modifying his habitat.
Animals are not able to call into question, while man is able to change his habits.
The birds, for example, have always nested in a certain way and will continue to build it like that, while the men have gone from the caves, to the skyscraper, passing by the hut, the ilgoo, etc ...
Of course, animals have a certain capacity for adaptation and can adapt to environmental changes, but here, when I say that the animal is not capable of calling into question, I mean that with a voluntary act it does not change its habits if it is not necessary. lighthouse. If no upheavals occur in his environment he will continue to make his nest in the same way, as he has always done.
Compared to the soul, man has a superior intelligence that allows him to change his environment, but that is at the base of his difficulty to blossom and self-realize in a natural way as they do the soul.
When an animal has eaten well, slept and plays with its puppies, it is already in complete harmony with its own environment is at its best and has not much else to do. The brain of an animal is like a definitively programmed computer and therefore it does not ask questions about what regards its way of life and its customs.
The human being since the dawn of time has always posed some questions and never ceases to be challenged and that is why it is a creator. When we have satisfied our basic needs like eating, sleeping, having a roof, etc. ... we will not stop thinking that we have nothing more to do. We will ask new questions and reflect on how we can store food for any lean periods, or we will look for a bigger house and so on.

Even if we have plenty of food and no problem satisfying our primary needs, in our being of the creators, able to challenge ourselves, our habits and change the environment in which we live, we will launch into increasingly unpredictable goals, even if they were not strictly necessary for our survival, even just for the sake of getting farther or simply to keep us busy with something exciting.
So man is a self-programmable computer that is able to question himself and his habits; we human beings always seek change.
This superiority of man on the animal must be lived with humility because the animal does what it was created for and we too. In fact it is not a discourse of superiority or inferiority, but simply of doing what we have been made for.
The animal makes the animal.
Man is a man.
A bird can not be blamed for the fact that it has been nesting in the same way for centuries; in the same way one can not reproach the human being for having wanted, at a certain point, to abandon the caves in favor of a house.
If man wants to self-fulfill himself, he must manage this superior intelligence that leads him to always question himself and in this mad rush to change and to set himself of increasingly large and majestic goals, he must be able to give himself pause for reflection, to take awareness of what is in the moment in which he decides to stop and unplug the daily vicissitudes. This pause, in the daily whirlwind, will make us even better and more effective in our journey and will help us to reach the goals we have set ourselves.
This Stop, this moment of reflection, can be compared to the moment when a bird sitting on a tree branch, taking advantage of a ray of sunshine, chirps serenely for the sole pleasure of doing so. Animals have this natural ability to self-realize in their environment, as mentioned above, to let themselves be singing on the branch of a tree and we humans should learn from nature to have from time to time similar moments, where we "turn off" the our superior intelligence to have moments of meditation in which we find peace and serenity for a better life.

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