La Francia perseguita Kemi Seba, il nuovo Sankara

Si chiama Kemi Seba l’attivista francese già paragonato a Thomas Sankara e a altri leader, che abbiamo conosciuto in passato, divenuti scomodi per le potenze occidentali e per questo boicottati dalle stesse con ogni mezzo, spesso puniti con la morte stessa di chi non si voleva piegarsi alla logica imperiale.

Stiamo parlano di un francese di 35 anni, nato in Francia a Strasburgo, che oggi ha scelto di vivere direttamente sul campo, in Senegal.
Le sue attività sono ispirate al panafricanismo, una corrente di pensiero che ricerca l’unità dei popoli dell’Africa e la liberazione degli stessi dall’ oppressione imperialista delle potenze straniere.

Kemi Seba sembra riscuotere un grande consenso tra le masse e ovviamente tutto questo non sta sfuggendo al governo senegalese, che sta cercando in tutti i modi di reprimere le sue attività.

L’idea del panafricanismo si basa sull’ autodeterminazione e porta avanti il concetto di re-immigrazione, cioè non solo scoraggiare i giovani africani a non emigrare all’ estero, ma anche invogliare coloro che già vivono fuori dal continente, di ritornare in Africa, per aiutare i popoli africani nella grande battaglia per la libertà e la giustizia delle loro terre di origine.

Ovviamente il governo del Senegal non agisce semplicemente di sua iniziativa, ma subisce la pressione della Francia, paese che sono ad un’analisi superficiale si può considerare ex-colonizzatore.

La colonizzazione dei francesi è ancora ben presente in Africa, anche se più subdola e meno evidente, ma altrettanto devastante come quella fatta subire in passato.

Quello che preoccupa la Francia, non sono solo le battaglie teoriche e filosofiche, ma quelle concrete in quanto Kemi Seba si batte per l’abolizione della moneta Franco CFA.
Questa moneta comune a 14 stati ex colonie africane è imposta dai francesi ancora oggi, ed è il più evidente dei meccanismi di dominazione coloniale che la Francia mantiene ai danni di: Repubblica Centrafricana, Guinea-Bissau, Guinea Equatoriale, Benin, Camerun, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Ciad, Congo, Gabon, Mali, Niger, Senegal e Togo.

Questa moneta è un meccanismo di sottomissione utilizzato dalla potenza francese, che partecipa alla definizione della politica monetaria della zona CFA.
Essa ha un valore ancorato all’ Euro, quindi decisamente troppo forte per quegli stati africani, il tutto impedisce a loro di poter svalutare la stessa, e gli impedisce deliberatamente un rilancio dell’economia, attraverso le esportazioni di beni e servizi.

Un mezzo di puro colonialismo, quando si pensa generalmente che esso sia terminato ormai da mezzo secolo.

Nelle sue proteste pubbliche, contro questo mascherato neocolonialismo, Kemi Seba ha bruciato pubblicamente una banconota da 5000 franchi CFA, gesto sicuramente simbolico, ma che ha fornito il pretesto alle autorità senegalese per arrestarlo, su ordine ovviamente della Francia.

Il nuovo eroe anti-sistema è stato rilasciato dopo essere stato imprigionato per diverse settimane.
E’ chiaro che l'imprigionamento di Kemi Seba , dopo aver bruciato la banconota, è stato solo un avvertimento ad un uomo che vuole cambiare il continente africano che rischia la propria vita per portare giustizia e sviluppo.

Pace e sviluppo per l'Africa

Fonti:

Occhidellaguerra

http://www.occhidellaguerra.it/kemi-seba-sovranista-africano-arrestato-aver-bruciato-un-franco/

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