[ITA] Il 25 Aprile e i suoi eroi

in #ita6 years ago (edited)

Salve Steemers, oggi farò un post diverso da solito, ieri mentre ero in macchina su Radio Rai 1 hanno letto alcune di queste lettere e mi hanno commosso non poco.
Non metterò nessun contenuto originale, voglio solo commemorare gli eroi uccisi per la patria, altre lettere scritte dai Partigiani condannati a morte le potete trovare a questo link

Eccovi di seguito alcune lettere, per non dimenticare

lbino Abico Di anni 24 – operaio fonditore – nato a Milano il 24 novembre 1919 Fucilato il 28 agosto 1944, contro il muro di Via Tibaldi 26 a Milano

Carissimi, mamma, papà, fratello sorella e compagni tutti,
mi trovo senz’altro a breve distanza dall’esecuzione. Mi sento però calmo e muoio sereno e con l’animo tranquillo. Contento di morire per la nostra causa: il comunismo e per la nostra cara e bella Italia.
Il sole risplenderà su noi "domani" perché TUTTI riconosceranno che nulla di male abbiamo fatto noi.
Voi siate forti come lo sono io e non disperate.
Voglio che voi siate fieri ed orgogliosi del vostro Albuni che sempre vi ha voluto bene.

Achille Barilatti (Gilberto della Valle) Di anni 22 - studente in scienze economiche e commerciali - nato a Macerata il 16 settembre 1921 - Fucilato senza processo alle ore 18,25 del 23 marzo I944, contro la cinta del cimitero di Muccía

Mamma adorata,
quando riceverai la presente sarai già straziata dal dolore. Mamma, muoio fucilato per la mia idea. Non vergognarti di tuo figlio, ma sii fiera di lui. Non piangere Mamma, il mio sangue non si verserà invano e l'Italia sarà di nuovo grande. Da Dita Marasli di Atene potrai avere i particolari sui miei ultimi giorni.
Addio Mamma, addio Papà, addio Marisa e tutti i miei cari; muoio per l'Italia. Ricordatevi della donna di cui sopra che tanto ho amata. Ci rivedremo nella gloria celeste.
Viva l'Italia libera!
Achille

Bruno Frittaion Di anni 19 - studente - nato a San Daniele del Friuli (Udine) il 13 ottobre 1925- Fucilato il 1 febbraio 1945 nei pressi dei cimitero di Tarcento (Udine)

Edda
voglio scriverti queste mie ultime, e poche righe. Edda, purtroppo sono le ultime si, il destino vuole così, spero ti giungano di conforto in tanta triste sventura.
Edda, mi hanno condannato alla morte, mi uccidono; però uccidono il mio corpo non l'idea che c'è in me. Muoio, muoio senza alcun rimpianto, anzi sono orgoglioso di sacrificare la mia vita per una causa, per una giusta causa e spero che il mio sacrificio non sia vano anzi sia di aiuto nella grande lotta. Di quella causa che fino a oggi ho servito senza nulla chiedere e sempre sperando che un giorno ogni sacrificio abbia il suo ricompenso. Per me la migliore ricompensa era quella di vedere fiorire l'idea che purtroppo per poco ho servito, ma sempre fedelmente.
Edda il destino ci separa, il destino uccide il nostro amore quell'amore che io nutrivo per te e che aspettava quel giorno che ci faceva felici per sempre. Edda, abbi sempre un ricordo di chi ti ha sempre sinceramente amato. Addio a tutti.
Addio Edda

Paolo Braccini Di anni 36 - docente universitario - nato a Canepina (Víterbo) il 16 maggio 1907 - Fucilato il 5 aprile 1944 al Poligono Nazionale del Martinetto in Torino

3 aprile 1944
Gianna, figlia mia adorata,
è la prima ed ultima lettera che ti scrivo e scrivo a te per prima, in queste ultime ore, perché so che seguito a vivere in te.
Sarò fucilato all'alba per un ideale, per una fede che tu, mia figlia, un giorno capirai appieno.
Non piangere mai per la mia mancanza, come non ho mai pianto io: il tuo Babbo non morrà mai. Egli ti guarderà, ti proteggerà ugualmente: ti vorrà sempre tutto l'infinito bene che ti vuole ora e che ti ha sempre voluto fin da quando ti sentì vivere nelle viscere di tua Madre. So di non morire, anche perché la tua Mamma sarà per te anche il tuo Babbo: quel tuo Babbo al quale vuoi tanto bene, quel tuo Babbo che vuoi tutto tuo, solo per te e del quale sei tanto gelosa.
Riversa su tua Madre tutto il bene che vuoi a lui: ella ti vorrà anche tutto il mio bene, ti curerà anche per me, ti coprirà dei miei baci e delle mie tenerezze. Sapessi quante cose vorrei dirti ma mentre scrivo il mio pensiero corre, galoppa nel tempo futuro che per te sarà, deve essere felice. Ma non importa che io ti dica tutto ora, te lo dirò sempre, di volta in volta, colla bocca di tua Madre nel cui cuore entrerà la mia anima intera, quando lascierà il mio cuore.
Tua Madre resti sempre per te al di sopra di tutto.
Vai sempre a fronte alta per la morte di tuo Padre.

Questa ultima è quella che mi ha fatto commuovere ieri sera.

Non dimentichiamoci mai di questi eroi che hanno permesso all'Italia la liberazione dalla dittatura Nazi-fascista.

Un saluto
Deusjudo

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Non ci sono parole adatte. Solo le lacrime e l'orgoglio.

Parole struggenti che arrivano dritte al cuore. I nostri ricordi sono rivolti a loro, a tutte quelle persone che hanno portato orgogliosamente avanti i propri ideali. Grazie @deusjudo per averci regalato questi attimi di pura commemorazione.

Ricordare per non morire, sempre. Il ricordo di questi giovani li rende immortali nei nostri cuori.
Grazie di questo tuo post, una sorta di lettera agli italiani, per scuoterci a dovere, a volte siamo intorpiditi e non ricordiamo che uomini sono stati fucilati per degli ideali, che questa nostra Italia è viva grazie al loro sacrificio.
Tutti questi giovani, morti ammazzati per il paese, fino all'ultimo istante hanno professato la fede per le loro idee, questa cosa mi colpisce nel profondo e mi fa augurare a tutte le generazioni - presenti e future - che la loro lotta non sia stata vana: dovremmo a volte mostrare un maggiore interesse per le vicende del paese, amarlo come se fosse una cosa davvero nostra. Noi, forse, non saremmo capaci di morire per i nostri ideali...

Andava scritto qualcosa, era doveroso ricordare. Grazie per averlo fatto, hai restituito un senso di umanità che a volte dimentichiamo chiuso nel cassetto, tra una scampagnata e l'altra. Noi festeggiamo, a volte senza neanche sapere il perché...Grazie!

Ricordare è la migliore delle gratificazioni!!!

Grande @deusjudo!
Ci voleva un articolo cosi, serio, commemorativo e di monito a non ricadere in quei drammi

Mi hai fatto piangere. Avevo sentito una commemorazione simile l'anno scorso, credo su Radio 3, ed inevitabilmente mi sono ritrovata a pensare a questi giovani, spesso ragazzi, che erano dei veri uomini, e credevano fermamente in quello per cui lottavano, la libertà e l'Italia, come molti di noi mai riusciranno a credere in qualcosa. Grazie.

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