United Buddy Bears: la creatività e l'immaginazione per portare nelle strade un messaggio di ottimismo
Tutto è iniziato a Berlino nel giugno del 2001, sul marciapiede di fronte alla mitica KaDeWe (uno dei più bei grandi magazzini europei, scintillante come la Rinascente di Piazza del Duomo):
l'immaginazione visionaria di un gruppo di artisti crea orsi di 2 metri con le braccia aperte verso il cielo.
Berlino 2010 - Foto di mia proprietà
Scelgono il simbolo di Berlino, lo reinventano e lo rendono internazionale.
Perché ogni orso è stato affidato a un artista che deve rappresentare il suo paese d'origine e trasmettere contemporaneamente al passante/fruitore d'arte il messaggio di ottimismo e friendly attitude.
Gli orsi sono 140 e sono sparsi per la città, in gruppi o in installazioni singole.
Fermarsi davanti ai Buddy Bears è come fare un vero e proprio viaggio intorno al mondo. Seguire con la mano e con lo sguardo i disegni, i simboli e i colori sugli orsi significa immergersi nella terra natia dell'artista e respirarne il carattere.
Berlino 2010 - Foto di mia proprietà
Berlino 2010 - Foto di mia proprietà
L'estate del 2001 non è un periodo scelto a caso.
Gli anni Novanta sono appena finiti e hanno lasciato in città i segni del boom edilizio conseguente alla caduta del Muro, con gli ovvi contrasti tra la necessità di preservare da una parte l'anima e la personalità anticonformista di Berlino e dall'altra la voglia di modernità e cambiamento.
Per approfondire l'argomento e capire la sensazione di straniamento che pervade la città in quegli anni si può guardare il documentario del regista H.Siegert Berlin Babylon, che aiuta anche a comprendere la necessità degli artisti berlinesi di aprirsi al mondo (con le interpretazioni internazionali) mantenendo però salde le radici della città (l'orso).
Il risultato è una sfilata colorata e coinvolgente per le strade di Berlino.
Berlino 2010 - Foto di mia proprietà
L'iniziativa ha un enorme successo e attira l'attenzione dei media anche fuori dalla Germania.
Così United Buddy Bears inizia a girare il mondo sotto l'egidia dell'Unicef: da Parigi e Hong Kong, da Nuova Delhi a Rio de Janeiro.
Ogni anno gli orsi ambasciatori di pace viaggiano per i quattro continenti, non si fermano mai (dopo 16 anni in giro per il mondo, dall'anno scorso sono tornata in pianta stabile a Berlino).
Ogni allestimento suscita talmente tanto interesse da portare alla decisione di mettere all'asta queste opere d'arte uniche e irripetibili a favore dell'Unicef e di diverse organizzazioni locali per l'infanzia.
Siete curiosi di sapere com'è il nostro orso?
E' bellissimo e coloratissimo. Mette allegria già da lontano, quando ancora non sai che è quello italiano. E quando ti avvicini e lo scopri, vi assicuro che si prova un pò di orgoglio patrio (sopratutto quando sei uno studente-lavoratore fuori sede da tanti anni!).
Ve lo mostro attraverso le parole di presentazione del suo creatore: Giò Di Sera, artista napoletano di fama internazionale con base a Berlino.
Foto da catalogo pubblico di United Buddy Bears - buddybear.com
Come racconta Giò Di Sera nel catalogo di presentazione degli United Buddy Bears, il suo orso vive di contrasti cromatici e attraverso di essi fonde le varie anime del sentirsi italiano. Se "leggi" l'orso in maniera sostanziale è un insieme di linee, forme e colori sgargianti. Se lo "leggi" invece da un punto di vista astratto, è un riassunto dell'Italia come lui l'ha assimilata nella sua infanzia.
Giò Di Sera si ispira alla Commedia dell'Arte. L'orso indossa infatti la maschera di Pulcinella e veste un vestito multicolore ispirato da Arlecchino, unendo così simbolicamente il nord e il sud del paese.
L'ombelico dell'orso è un bellissimo cuore.
Berlino mon amour <3 Li ho visti anch'io gli orsi qualche anno fa ma non sapevo la storia che c'era dietro. Grazie per averla raccontata :) Brava bel post.
Grazie @isakost! Condividiamo l'amore per una città meravigliosa :)