Notte prima della gara

in #ita5 years ago (edited)

Il tramonto tingeva di rosso lo stadio di Olimpia mentre Filippo era seduto fuori dell'area dove si sarebbero tenuti i giochi di quell'anno.
Aveva da poco compiuto i 15 anni e quella era la sua prima olimpiade! Non vedeva l'ora di correre tra i grandi atleti della Grecia.

Era ancora molto giovane, ma il sogno di gareggiare nel Pentathlon lo assillava da parecchio tempo.

Utilizzò le ultime luci del giorno per raggiungere il villaggio olimpico, l'emozione era grande, ma doveva dormire per forza altrimenti non sarebbe riuscito a gareggiare.

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Filippo si sdraiò sul piccolo giaciglio che gli era stato assegnato. Mangiò del formaggio e del pane e si mise a fissare le stelle. Forse la stanchezza o forse un Dio che lo vegliava, ma dopo poco tempo Filippo si addormentò e prese a sognare...

Il sole stava sorgendo e lo stadio era già gremito di persone che urlavano ed incitavano gli atleti. Le bighe erano pronte ed i cavalli già scalpitavano pronti a partire. Il momento era giunto e le olimpiadi stavano iniziando! Filippo si stava cospargendo il corpo di olio, solo così poteva sperare di vincere contro il suo avversario nella successiva gara di lotta.

Uno squillo di tromba ed i cavalli partirono impazziti alzando grosse nuvole di polvere. La folla esultò impazzita e l'aria divenne incandescente. Si, quella era la droga degli atleti. Era quella la sostanza che accresceva le probabilità di vittoria in una lotta a due e lui aspirava a pieni polmoni quell'energia che la folla trasmetteva.

Sentì chiamare il suo nome e leggermente titubante si diresse verso la pedana della lotta. Il suo avversario era davvero enorme, molto più esperto di lui e le cicatrici che aveva sul corpo lo dimostravano. Un brivido di paura gli percorse la schiena, ma l'urlo della folla gli infuse nuovamente coraggio.

Il momento era giunto e la sfida tra i due stava per iniziare, giusto un lungo respiro e poi si lanciò sull'avversario. La lotta era dura, ma il giovane non si perse d'animo. Cerca dalla folla energia e ogni volta che ne aveva bisogno quella rispondeva con urla ed incoraggiamento. Era quasi in trance e nemmeno si accorse di aver spinto l'avversario fuori della pedana. Fu un attimo e sentì l'arbitro che gli sollevava il braccio al cielo acclamandolo vincitore dello scontro.

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Filippo si svegliò all'improvviso. Era stato solo un sogno... la vittoria non era reale, ma poteva diventarlo.

Il sole stava sorgendo e le prime persone già spingevano per entrare nello stadio. Si, il momento era giunto e carico di energia si diresse verso la gloria che aveva sognato.

Con questo post intendo partecipare al contest di @spi-storychain

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Che sia stata una premonizione più che sogno?
Il nome che porta è importante d'altronde.
Bel racconto.

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Chi lo sa.... di certo sarà una vittoria!

Sogno premonitore?? Chissà, chissà quante effettive vittorie presero corpo e vita con auspici come questo...

Con un sogno del genere alle spalle di sicuro affronti la sfida con una marcia in più.

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