Fuori della finestra... [Ep. 3]

E finalmente è Palio... vabbè, ancora no ma manca poco.

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Mi affaccio dalla finestra dell'ufficio e vedo la terra in piazza... un fastidio per chi lavora intorno a Piazza del Campo, ma è il segnale che, i 4 giorni più attesi di giugno/luglio sono arrivati.

Anche se non vivo più a Siena e vivo la contrada praticamente da turista, il Palio l'ho nel sangue.
Devo pestare il tufo ogni volta per sentirmi serena e in pace. Quando sento le chiarine che suonano mi salgono i brividi lungo la schiena e l'adrenalina sale mentre Sunto suona facendo sentire i suoi rintocchi per la città.
Vedere mio figlio che gioca con la bandiera o che fissa affascinato alfieri e tamburini delle varie contrade mi da la certezza che certe cose si hanno nel sangue, che si trasmettono con la nascita e te le porti dietro anche se, per un motivo qualunque, sei obbligato a vivere lontano dalle pietre del centro.

So benissimo quante discussioni ci sono sul Palio, su come vengono trattati i cavalli e non voglio fare trattati per dire chi ha torto o ragione perchè sarebbe una di quelle discussioni senza vincitori o vinti, ma che farebbe scorrere fiumi di sangue.

Dettaglio di foto di mia proprietà

Per chi non lo sapesse, la contrada è, o almeno lo era quando ero piccola, l'allargamento della famiglia. E' una comunità che esiste tutto l'anno e non solo gli 8 giorni di palio. E' un qualcosa che non riesci a descrivere, ma che comprendi solo quando ne hai bisogno. Spero di riuscire a trasmettere questi valori al piccolo contradaiolo, perchè le sensazioni che si provano quando è Palio non sono facili da descrivere, ma ti fanno sentire vivo e vitale.