Pensieri (quasi) nelle ore piccole.

in #ita7 years ago (edited)

Partiamo dal presupposto che dopo aver scritto il titolo mi son sentito in dovere di dare una spiegazione del modo di dire "far le ore piccole", perché spesso usiamo i più svariati modi di dire ma non sempre ne conosciamo il significato o la provenienza.

E' semplice, la sera tardi si arriva alle 22-23-24....dopo la mezzanotte arrivano 1 2 e via dicendo, essendo numeri più piccoli dei precedenti far una nottata si definisce far le ore piccole.

Ultimamente mi capita di pensare al mio amico di infanzia, oddio amico è una parola grossa (lo chiamerò X), diciamo che siamo cresciuti nello stesso palazzo e abitando a due piani di distanza eravamo spesso insieme (più io a casa sua che lui a casa mia). Abbiamo anche fatto le scuole elementari insieme, ci siam separati dalle medie in poi e abbiamo smesso di frequentarci in quegli anni.

Abbiamo ripreso a frequentarci perché ci eravamo iscritti alla stessa scuola superiore, anche se in classi diverse andavamo entrambi a scuola in bicicletta durante i primi anni, quindi ogni mattina andavamo e tornavamo insieme.

Questo X è sempre stata una persona particolare, distaccato, menefreghista, cosa che negli anni son diventato pure io e di cui non gli faccio una colpa. Eppure ci sono certe situazioni che richiedono un minimo di umanità specialmente dalle persone che si conoscono da molto tempo.

Un episodio in particolare mi ha portato ad escluderlo sempre di più, era un giorno di sole in cui tornavamo da scuola con le nostre biciclette. Purtroppo non esistendo un parcheggio custodito mi toccava lasciarla legata vicino la strada, a volte la trovato malmessa (è capitato in particolare di trovare la ruota smontata come se avessero provato a rubarla, senza esserci riusciti tra l'altro, non una cosa furba da fare in pieno giorno su una strada trafficata).

Quel giorno in particolare qualcuno doveva avermi fatto uno scherzo col sellino, durante il ritorno, più o meno a metà strada, presi un fosso e il sellino si smontò dalla bicicletta facendomi cadere rovinosamente a terra. Iniziai a rialzarmi e constatai non solo i danni alla bicicletta ma anche uno strappo nei pantaloni e una ferita sulla parte interna della gamba che perdeva sangue, i gioielli di famiglia erano salvi e tirai un sospiro di sollievo. Mentre guardavo la bicicletta e lo stato dei miei pantaloni che eran da buttare X si avvicinò per controllare il mio status.

Qualche secondo dopo mi disse "va bene ci vediamo a casa, ciao" e riprese a pedalare lasciandomi là con i pantaloni stracciati e la bicicletta danneggiata che non potevo più usare. La mia faccia mentre andava via fu più o meno questa:

Siamo cresciuti insieme, mi si spacca la bicicletta, mi ferisco alla gamba e te ne vai?

Ma con chi avevo a che fare?

Iniziai a camminare verso casa con la bicicletta a fianco, provando risentimento nei suoi confronti, mi dissi "mi ha lasciato in 13".

Altro modo di dire, derivante dalle partite di calcio 7 contro 7, ci han lasciato in 13 vuol dire che manca un giocatore che blocca la partita, quindi è quando qualcuno ti fa il pacco.

Sapevo che tipo di persona fosse, ma una cosa del genere non me la sarei aspettata, di li a poco smisimo di andare a scuola insieme.

Meglio soli che male accompagnati.


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gran post hermano mucha suerte y éxitos para su blog:) saludos!

Hasta la victoria siempre!

Più o meno alla bersagliera di Fantozzi :))))

Mmmmh, no?

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