Le persone intelligenti imparano dai propri errori, ma quelli veramente svegli imparano dagli errori degli altri.
Mi è capitata questa citazione sotto mano qualche anno fa, estrapolata da una delle opere di Brandon Mull, un autore americano. Ne sono rimasto colpito, la riporto in inglese:
La prima parte è abbastanza ovvia, penso che chiunque tra voi possa affermare che le lezioni più severe ricevute sono quelle impartite dall'esperienza diretta. Molte persone non imparano dai propri errori, il più delle volte addossando la colpa di ciò che è successo a "casi particolari" o semplice sfortuna, e nonostante ripetano lo stesso errore più di una volta continuano sulla stessa strada.
Una buona parte invece impara dai propri errori dopo la prima volta, e da quel momento in poi tengono bene in mente l'esperienza fatta, appena si trovano in una situazione simile usano un altro approccio diverso dal precedente.
Ma c'è una parte ancora minore di persone che non si limita ad imparare dai propri errori, piuttosto impara dagli errori del prossimo. Infatti nonostante vi sia parecchia diversità tra noi, a livello culturale, sociale e via dicendo; a livello biologico ed evolutivo la quasi totalità delle persone rientra negli stessi schemi. Questo ci porta alla conclusione che essere attenti osservatori, interessarsi di testimonianze altrui(applicando un filtro, dato che la maggior parte delle volte raccontiamo una storia usando la nostra versione dei fatti, che può differire da ciò che è realmente accaduto)e di statistiche può avvantaggiarci di molto rispetto alle persone che fanno affidamento solo sulla propria esperienza.
Ritengo l'esperienza personale come uno dei tesori più importanti per crescere e per migliorarsi, ma al tempo stesso credo nelle lezioni ricevute dagli errori commessi da altre persone, errori che se evitati senza commetterli in prima persona possono salvarci da disastrose conseguenze.
Vi ringrazio per il tempo dedicato alla lettura dell'articolo e spero sia stato di vostro gradimento.
Testo e immagine by:
Sarebbe sicuramente una cosa su cui allenarsi a fare sempre più attenzione. Ciò che lo rende difficile è che i nostri errori ci fanno "male" e le ferite ce li fanno ricordare meglio. Quelli degli altri tendiamo a scordarli in fretta, sempre se ce ne facciamo caso..Siamo molto più attenti (spesso per invidia) ai successi..
Concordo pienamente, le ferite brucianti degli errori personali sono sempre presenti a fare da monito, gli errori degli altri spesso magari sono frutto di derisione credendo che "a me non capiterà mai", ovviamente ci si prepara ad essere smentiti.
Grazie Tiziano!
Grazie a te, sempre bei post, mi piacciono perchè sei uno che usa bene la testa ;-)
Ci sarebbe da parlarne a lungo, mi limito a dire che, a mio avviso, quando una persona ripete lo stesso errore nel corso della propria vita è perchè ,anche inconsciamente, nella sua indole non viene valutato come un errore, sebbene abbia gia assaggiatone le conseguenze. E' una questione di indole, di ego. Si commette un'azione, si sbaglia, si pagano le conseguenze e quando si ripete l'evento, spesso (piu di quanto si immagini) la convinzione che quella scelta, seppure rivelatasi sbagliata, si ripete. Bella questa tua riflessione, complimenti