The discovery of Rome: (Eng-Ita)

The discovery of Rome: (Eng)

Hi, I just came back from a three days trip in Rome.

I'd never had the pleasure to visit it before, and with the eyes of a child I fell in love with the incredible beauty of the city.

With every step I took, a new piece of history manifested itself in front of my eyes. The artistry put into sculpting the statues and designing the architectures made me feel as if I'd stepped into an oil painting.

Street musicians played a beautiful soundtrack that seems to hug everyone who was intent in watching every single detail of everything around them; they looked as if they wanted to impress a macroscopic picture inside their heads.

The rainy weather made everything more realistic. I can say that this experience was like a cold shower under the sky, in an timeless contest.

From the oculus of the Phanteon, a waterfall of rain fell onto the marble pavement, highlighting its veining and its shades. Hundreds of tourists marveled at the pomp and the magical atmosphere inside that circular walls.

Their opens mouths and heads turned upwards were no surprise.

Everything I see made me feel at home, I felt like I was in an ideal place; like I was in one of my imaginary worlds, where the perfection of the details is beyond comparison.

I would have liked to lose myself in those streets, but my sense of direction was too good.

In the end I had to go back home, but I don't feel satisfied, I can't wait to go back there as soon as I can to discover other pieces of history.

So from the white sheet I felt like, I could, in the end, feel like an artwork created by the majesty of that city.

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Alla Soperta di Roma: (Ita)

Salve ragazzi, sono appena tornata da un breve viaggio di tre giorni a Roma.

Non avevo mai avuto il piacere di visitarla, e con gli occhi di un bambino sono rimasta ammaliata dalla sua straordinaria bellezza.

Ad ogni passo che facevo c'era qualche frammento di storia che mi si parava davanti, la maestria con cui erano state scolpite le statue e studiate le architetture mi facevano sentire protagonista di un quadro ad olio.

Musicisti di strada suonavano una degna colonna sonora che riecheggiava nell'aria abbracciando i passanti intenti a guardare qualsiasi minimo dettaglio, quasi come se volessero imprimere nella mente una fotografia macroscopica di tutto ciò che li circondasse.

Il tempo piovoso, invece di incidere negativamente su quel magnifico scenario, era lì a rendere tutto più autentico. Potrei paragonare qest'esperienza ad una doccia a cielo aperto in un contesto atemporale.

Dall' oculo del Phanteon una cascata di pioggia entrava per poggiarsi sul pavimento di marmo, esaltandone le venature e le sfumature; centinaia di turisti erano "maravigliati" (come direbbe il Marino), dallo sfarzo e dalla magica atmosfera all'interno di quelle mura circolari. Non c'era da stupirsi che fossero tutti a bocca aperta e con la testa rivolta verso l'alto.

Tutto ciò che vedevo mi faceva sentire a casa; mi sentivo nel posto ideale, come se fossi entrata in uno dei miei mondi immaginari, dove la perfezione dei dettagli non ha eguali.

Avrei voluto perdermi in quelle stradine ed in quei viottoli all'interno della città, ma il mio senso dell'orientamento stranamente mi permetteva di rimanere sul giusto sentiero.

Con le farfalle nello stomaco, alla fine sono dovuta ripartire per tornare a casa, ma non mi sento per niente sazia di Roma, non vedo l'ora di ritornarci per girare alla scoperta di nuovi tasselli di storia.

Così da foglio bianco, quale mi sentivo, alla fine anch'io potrò sentirmi un'opera d'arte generata dalla maestosità di quella terra.

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(Immagini di mia proprietà)