Sviluppare la saggezza
Quante volte ci siamo sentiti dire sin dai tempi della scuola: è intelligente ma non si applica? Io mi sono sempre chiesto cosa volessero davvero dire con questa frase perché da una parte mi sentivo stimato, dall’altra vedevo le occhiatacce di mia madre!
Pian piano col tempo, complici alcuni film e alcuni giochi come D&D iniziai a chiedermi quale fosse la differenza tra intelligenza e saggezza (nella vita reale ovviamente)!
Da quel che mi è parso di capire l’intelligenza è innata, mentre la saggezza è qualcosa che si acquisisce col tempo, in rete ho trovato una frase che dice:
Il saggio tace, il genio mormora ai ratti
In questi giorni, sul sito italiano del Buddismo Theravada, mi sono imbattuto in un testo scritto da un monaco che parla per l’appunto di saggezza.
Dal momento stesso in cui riconosciamo di aver compiuto un errore che poteva essere evitato, iniziamo a comprendere che sono le nostre azioni a fare la differenza, questo è l’inizio della saggezza.
Una frase che mi ha molto colpito è stata:
se si è saggi, ci si preoccupa delle proprie responsabilità e si evitano le cose di cui non si è responsabili, se si è sciocchi, si tende a ignorare le cose di cui si è responsabili e ci si concentra su quelle di cui non si è responsabili
Dal momento stesso in cui ci perdiamo in discorsi come la nascita dell’universo, l’esistenza di Dio, il perché noi esistiamo, ci stiamo concentrando su cose di cui non siamo responsabili, in poche parole non ci competono!
Semplicemente le nostre azioni! Nessuno può compiere un azione per noi, noi siamo gli unici responsabili delle nostre azioni ed è per questo che dobbiamo sceglierle per bene!
La domanda che accomuna tutti noi esseri umani è una: come posso essere felice?
Questa è una domanda saggia, perché cerchiamo qualcosa di cui siamo direttamente responsabili.
Come già detto più volte, il nostro sbaglio parte dal cercare la felicità in cose materiali e sensoriali perché ignoriamo che sono solo di passaggio e non permanenti. Infatti è saggio porsi queste domande:
L’azione che sto compiendo in questo momento mi porterà ad una felicità a lungo termine o è solo una felicità momentanea che mi porterà nuovamente alla sofferenza?
E ancora, il contrario:
Anche se in questo momento questa azione mi sta provocando sofferenza, mi porterà successivamente ad una felicità a lungo termine?
Un’ulteriore considerazione da fare è che noi siamo responsabili della sofferenza che proviamo nel presente, se abbiamo commesso errori in passato, è inutile soffrirne ancora. Certo, a parole è facile dirlo, ma se ci pensate è così! Continuare a soffrire non cambierà quella situazione, tutt’al più abbiamo fatto un’esperienza.
La ricerca della felicità non si limita certamente a queste domande, ma sicuramente è un buon inizio. Il Buddha ha dato delle indicazioni precise sul raggiungimento della felicità, ne ho parlato più volte nei miei post e continuerò a parlarne.
Grazie a chi ha letto tutto e se ci sono domande potete scriverle nei commenti o contattarmi su discord
Come sempre un abbraccio affettuoso
Casper
Questo tipo di post mi affascina. Difficile dare una risposta tutta mia, ma mi sento di condividere le tue attuali conclusioni. Magari tornerò dopo averci riflettuto
Certo...in effetti non sono argomenti di cui si parpa solitamente, cerco però di renderli il più semplici possibile :)
Bel post @casperway
Grazie! ^^
Davvero un bel post Casperway... tutto quello che ti porta a riflettere, crea interesse,crea valore! Bravo Casperway
Ti ringrazio, gentilissimo :)
Davvero un bellissimo post! Argomento che mi affascina da sempre e sul quale leggo studio e ricerco molto. Gli spunti di riflessione sono davvero parecchi, adoro questo passaggio: "Un’ulteriore considerazione da fare è che noi siamo responsabili della sofferenza che proviamo nel presente, se abbiamo commesso errori in passato, è inutile soffrirne ancora."; sono un fautore del "qui ed ora" e credo che sia fondamentale vivere nel presente senza tormentarsi per cose accadute in passato che volenti o nolenti non possono cambiare....tuttalpiù abbiamo fatto un'altra esperienza ;-) E poi cavolo, il D&D, mamma come mi farei una serata con immenso piacere, quanto era divertente giocarci da ragazzo! (anche questo faccia parte della ricerca della felicità e possa portare spunti....godere delle cose semplici e goderne a pieno probabilmente racchiude in se il segreto della felicità, ovviamente le riflessioni ed i pensieri da fare sono tanti e non è detto che portino a risposte oltretutto a volte non sono tanto importanti le risposte quanto le domande ed il percorso che ci conduce poi alle risposte) Grazie mille per il bellissimo post ed i tanti spunti, spero ne scriverai tanti altri così! Ci si legge presto!!
Ciao pikkio, grazie davvero per la lettura, mi fa piacere vederti coinvolto. A volte (per chi crede nella reincarnazione) credo che la vita sia un po' come un'avventura di D&d, esistono "missioni" che portano a fare punti esperienza che ci serviranno per diventare più "forti". Questi punti esperienza si accumuleranno sotto forma di Karma e continueremo nelle prossime vite ad accumularne fino alla così detta illuminazione che la vedo come il massimo livello :D
Possiamo convincerci che soffrire sia inutile ma si continua a soffrire ugualmente. Non è forse la sofferenza una delle maestre più grandi?
Certamente, infatti la sofferenza esiste, noi però con un adeguato "addestramento" possiamo imparare a distaccarcene
Belle riflessioni, penso solo sia difficile talvolta scidere le azioni che possono portare la felicità da quelle che non lo faranno, insomma è una gran confusione :/
È molto difficile, ecco perché i monaci usano meditare tanto. Il mio punto di vista è che siamo così impegnati nel quotidiano da non avere più minimamente la percezione delle nostre azioni ossia essere consapevoli di quello che stiamo facendo :)