Le tossiche avventure di Suma Suka

in #ita6 years ago (edited)

TRE RUOTE BUCATE

By Cantastorie


Ormai facevo uso di eroina gia da un po di anni, questo episodio si colloca nella fase della DIPENDENZA, vi ricordate l'ultimo articolo, quando ho parlato delle tre epoche ?. Questo episodio è accaduto quando ormai erano già alcuni anni che ero passato dallo sniffarla alla siringa.

Solitamente, noi tossici frequentavamo solo altri tossici, d'altra parte non poteva essere altrimenti visto che eravamo quasi degli emarginati, gli altri ragazzi ci tenevano lontani, ci temevano, noi eravamo i DROGATI, ce ne sono voluti di anni per scrollarmela di di dosso questa parola, tanti anni, davvero.

Il tossico fà schifo sotto tutti i punti di vista, quando l'eroina ti fà prigioniero tu non sei piu nulla, smetti di essere umano e diventi tossico, smetti di lavarti, smetti di mangiare, smetti di scopare, smetti di essere vivo. Il tuo primo pensiero è "Lei", il tuo ultimo pensiero è "Lei", la tua vita è diventata De Facto proprietà assoluta dell'eroina. Non sei più nulla, un contenitore vuoto alla continua ricerca di una dose, ecco, mi piace come definizione, UN CONTENITORE VUOTO ALLA CONTINUA RICERCA DI UNA DOSE.

Il mio gruppo era formato da 4 persone, ci illudevamo di essere amici ma evidentemente non avevamo ben chiaro il concetto di amicizia, per mezzo grammo di eroina saremmo stati capaci di scannarci i come cani della prateria con i coglioni girati.

La nostra amicizia si basava sul fatto che noi quattro in un modo o nell'altro riuscivamo ad apparare la dose per la sera e scongiurare il pericolo crisi astinenza, è la cosa più temuta dai tossici, per farvi capire cosa vuol dire faccio ricorso ad una scena del film L'esorcista. Vi ricordate quando il prete punta il crocifisso sulla ragazza indemoniata e la sua pelle comincia a bruciare ? ecco, per il tossico l'astinenza è come la croce per la posseduta, chiaro no ?, come la luce per i vampiri, credo che abbiate capito il concetto.


Fonte PIXABAY Immagine CC0 creative commons


Era una sera di inizio Dicembre, non ricordo l'anno, ad essere sincero i miei ricordi vengono fuori a caso, sarà stato qualche meccanismo psicologico di autodifesa ma ci sono cose che non riesco a ricordare, poi magari me le ritrovo tra i pensieri, è come se una parte della mia memoria non mi concedesse più l'accesso, quello che riesco a ricordare lo ricordo perchè forse involontariamente, un evento, una parola, una canzone o un luogo attivano una specie di backdoor che mi lascia pescare un ricordo al quale non avevo più accesso.

Comunque quella sera ci riunimmo alla stessa ora al solito posto, un chiosco frequentato da ubriaconi ubicato margini della città. Io ancora non avevo la patente, mi venne a prendere Antonio Tarallo, lo chiamavamo Tarallo perchè aveva gambe storte,quando era a piedi giunti tra le ginocchia si formava una curva, aveva le gambe a Tarallo, diciamo che Tarallo era l'amico mio più caro, per un certo periodo con lui è stata vera amicizia, ahahhaha pensandoci mi sono venuti in mente un'altro paio di episodi di tarallo, prendo appunti devo assolutamente raccontarveli.

Comunque il gruppo era formato da :

ME : detto O'chiattone, non credo debba spiegarvi il perchè.
ANTONIO : detto Tarallo, che ormai già conoscete.
GIOVANNI : detto Capajanca, in italiano sarebbe testa bianca, era biondo come le barbie.
ANTONIO : detto Topolone, quando era fermo assumeva una posizione strana, quasi si rannicchiava e portava avanti la testa, i suoi incisivi sporgenti fecero il resto.

Raramente con noi veniva anche GINO, faceva il muratore lo chiamavamo Chateau ma non perchè avesse origini francesi, lo chiamavamo Chateau per gli puzzava il fiato da morire, non ce lo volevamo portare perchè il suo alito ci faceva passare lo sballo. Però quando eravamo a corto di soldi le alternative erano poche, o Chateau o l'astinenza, decisamente Chateau.


Fonte PIXABAY Immagine CC0 creative commons


Comunque per non portarvela per le lunghe, immediatamente ci organizzamo, mettemmo insieme i soldi che avevamo e partimmo veloci come un missile verso scampia, quando cominci ad avere i primi sintomi dell'astinenza vuoi che finiscano il prima possibile, sai a cosa vai incontro e non hai nessun intenzione di affrontarla. Tarallo al volante della sua FIAT 127 con tanto di tendine posteriori raffiguranti BOB MARLEY, Antonio Tarallo era il l'esemplare tipo di TAMARRO MEDITERRANEO, metteva lo sterio a palla con i MODERN TALKING che pompavano di brutto e lui si gasava e correva come un pazzo, e fù così che ...... Tarallo si infila a 120 all'ora su un tratto di strada alla quale stavano rifacendo il manto di asfalto. Il problema è che ,nonostante fosse stato ampiamente segnalato, tarallo, ormai con gli ormomi talebanizzati non se ne curò minimamente che il dislivello era di 30 cm e bisogna imboccare due pedane per non avere danni alla macchina.

Morale della favola, il decollo fù da manuale ma l'atterraggio, causa alcune piccole imperfezioni aereodinamiche della FIAT 127 fù un tantinello violento, nell'impatto scoppiammo tre gomme, non vi dico i santi che scesero, piovevano santi come se non ci fosse un domani, addirittura qualcuno accennò anche a santi stranieri avendo finito quelli italilani.

Non erano le gomme a preoccuparci il problema era arrivare a secondigliano e noi eravamo lontani per andare a piedi, mentre cominciammo a picchiarci in testa come gli uomini primitivi, Tarallo fischiò ! (il fischio di Tarallo era ultrasonico) tutti lo guardammo e lui ci fece cenno con la testa come a dirci, guardate un pò là ... sul suo volto apparse un sorriso. noi tossici sembravamo telepatici, fù un'attimo e tutti sapemmo cosa fare.

Nel vicolo accanto a noi era parcheggiata una 127, un miraggio nel deserto. Non ci pensammo un attimo, questione di istanti ed ognuno di noi sapeva perfettamente cosa fare, Io e Tarallo che eravamo i pezzi grossi del gruppo facemmo da sollevatori, Topolone e Capajanca, fisicamente esili ma agili come pantere cocainomani si occuparono del resto. Io e tarallo solleviamo la machina, topolone con la chiave mollava i perni e giovanni con le mani li svitava, avevamo gia preventivamente smontato le ruote bucate della nostra 127 e l'avevamo poggiata su alcune pietre raccolte li intorno.

Credo che non impiegammo più di 5 minuti a compiere il tutto, perdemmo qualche minuto in più perchè Tarallo alla macchina ci teneva di brutto e diceva che le gomme dovevano essere tutte quante uguali.

Insomma rubammo tutte e quattro le ruote di quella 127, ne montammo 3 sotto la nostra e una dovemmo metterla tra Capajanca e Topolone perchè Tarallo nel cofano ci teneva il SUBWOFER, vel'ho detto, era tamarro.

Arrivammo a scampia in un'attimo, il tempo di prendere la roba e strada facendo eravamo gia pronti con i nostri lacci emostatici e sirighe piene, accostiamo, ci buchiamo ed istantaneamente quella merda si impadronisce di te, la mente si libera, i sintomi dell'astinenza spariscono all'istante, ora stiamo tutti bene, ci accendiamo una sigaretta e all'improvviso scoppiamo a ridere come stronzi tutti e 4, avevamo le faccie nere come gli etiopi abbronzati, durante il PIT STOP ci eravamo sporcati le mani ma non era una nostra priorità, la prima cosa da fare era una soltanto, infilare quel maledetto ago nella vena, tirare e vedere quel rivolo di sangue che entra nella siringa, sei sicuro di essere invena, fai pressione con il pollice finche non arriva al fondo un attimo dopo sei li che non hai più nessun problema, la testa libera da tutto, pace, beatitudine.


Fonte PIXABAY Immagine CC0 creative commons


Purtroppo l'eroina ti fa fare anche questo. Ragà concludo sempre nello stesso modo.

Statene alla larga, è una brutta bestia.

Notte a tutti

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Eravate pronti per diventare i prossimi meccanici ai box ferrari :D

Gran bella storia che sia vera o meno non lo so! Che sia tua o di qualcuno a te vicino non importa, essere qui a raccontarla come essere qui a leggerla è fantastico!

Grazie per i complimenti, confermo che si tratta di momenti di vita vissuta... purtroppo .💪🏻

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