TIM la blockchain che elimina la latenza con la georeferenziazione

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Perchè la tecnologia blockchain possa iniziare a servire nella realtà di ogni giorno, deve avere un obiettivo preciso, che è quello delle transazioni per secondo (TPS) che è in grado di supportare il circuito delle carte di credito, teoricamente pari a circa 56.000 per secondo. Il circuito VISA in questione, ha, ad oggi, raggiunto di rado punte di 4.000 TPS. Pertanto il sistema offre margini di crescita, seppur con problemi di sicurezza.

Nel contesto dello sviluppo blockchain vengon fuori novità ogni giorno e spesso ho raccontato di progetti innovativi che hanno attratto la mia attenzione perchè introducevano aspetti diversi da soluzioni precedenti.
È questo anche il caso del progetto TIM, blockchain che per eliminare la latenza implementa la georeferenziazione dei nodi, su tecnologia DAG (Directed acyclic graph – LINK), e per migliorare la sicurezza adotta il protocollo Quantum LINK. La tecnologia sviluppata è coperta da brevetto ed è in testnet (MVP pronto: 36 nodi e 6 shard attivi su AWS EC2, per una velocità di 50.000 TPS).

TIM è un progetto di blockchain dinamico, che per ottimizzare la scalabilità e conservarne le prestazioni, prevede la possibilità di realizzare sotto catene (subchain) che si interfacciano con la mainnet; tale soluzione offre anche la possibilità di ospitare su una subchain la realizzazione di un circuito di moneta locale / statale; di fatto, un'architettura così fatta, consente di avere controllo della subchain e di governarne, per esempio, l’emissione di moneta a seconda delle esigenze economiche del momento.
La gestione per sotto catene consente, inoltre, di minimizzare le commissioni, perchè gestite internamente; è questo il caso delle sotto catene a servizio di un progetto come può essere l’archiviazione sicura di dati, un servizio email criptato o la possibilità di creare profili sanitari ad hoc in modo sicuro e decentralizzato. Insomma, le subchain possono essere utilizzate per tutti i progetti presenti oggi sul mercato e / o ancora in sviluppo.

L’idea della blockchain TIM si può, quindi, considerare ibrida, perchè, pur girando in modo locale e funzionale ad un business, si interfaccia costantemente con la mainnet, per mezzo della quale le subchain possono interfacciarsi tra di loro e scambiarsi dati.

I numeri teorici con cui il progetto si presenta sono impressionanti.
La scalabilità ha un limite teorico di 100 milioni di transazioni per secondo, contro le 7.000 di NANO e le 7 di Bitcoin.
La velocità è praticamente istantanea, ovvero inferiore a 5 sec, pari a quella della blockchain NANO e ai 10 min medi di Bitcoin o ai 2 min di Ethereum.
Sulla latenza non soffre concorrenza, grazie all’innovazione della tecnologia GPS, tenendo conto che le altre blockchain iniziano a soffrirne non appena un nodo inizia a rallentare.

Il progetto è in ICO. è in vendita il 42% dei token disponibili.

Nonostante il marketing poco spinto, il progetto della blockchain TIM ha l’obiettivo di spodestare molti progetti che stanno maturando, perchè offre performance che incontrano le esigenze del mondo reale.
Ora spetta alla mainnet accrescersi, testarsi ed offrirsi per lo sviluppo di progetti applicativi.

Video di presentazione che ne riporta le caratteristiche:

Dichiarazione di limitazione di responsabilità: il presente è un articolo personale contenente mie opinioni e pertanto non può e non deve considerarsi un consiglio finanziario.