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RE: Steemit alla deriva - Le ragioni per cui mi dissocio dalla communty ita su Discord

in #ita7 years ago (edited)

Caro @bhuz, che dire. Lusingato dell'intervento, vista la loro rarità. So bene cosa hai fatto per la comunità e non ho nulla da dire a riguardo, se non rivolgerti un grazie per aver messo a disposizione il tuo VP per aiutare gli altri, una cosa non dovuta com'è giusto ricordare.

Ma oltre a rendere a Cesare quel che gli spetta mi pare fin troppo scontato dirti che anche in questo caso mi aspettavo di più. Capisco che esistano della dinamiche per cui hai preferito non metterti sullo stesso piano del tuo interlucutore - in questo caso il sottoscritto - per dare un contributo a una riflessione che, giusta o sbagliata, pare sia di forte interesse per la community a giudicare dal numero di click e commenti.

E' una scelta, così come è una scelta quella di elaborare la risposta come un professore di liceo farebbe in fase di correzione di un tema: sottolineare i punti critici e formulare un giudizio di merito alla fine. Tuttavia farò di necessità virtù e proverò a formulare la mia risposta.

  • Da buon osservatore e sostenitore della piattaforma, non mi sarebbe dispiaciuto che avessi avuto il buon senso di notare come questo post abbia colto nel segno. C'è un'interazione che raramente si vede nel gruppo ita, con risposte articolate e persone che davvero hanno speso tempo ed energie per dare il loro contributo, senza contare che mi son preso la briga di rispondere in modo completo a chiunque abbia scritto due righe qua sotto. Ho sentito molto parlare di qualità all'interno della community, un concetto i cui contorni risultano quantomeno poco definiti.

A me, che da anni oltre a scrivere lavoro in ambito seo e sms, sentir parlare di qualità dei post (e non parlo ovviamente le conoscenze necessarie alla redazione di un bell'articolo, perché non penso che qua siano tutti dei professionista della carta stampata) mi fa sorridere. Attenzione a non prender fischi per fiaschi. Questa affermazione non significa che tutto sia merda, assolutamente.

  • Il lavoro che avete svolto come community è innegabile, così com'è innegabile il fatto che la creazione di un gruppo italiano si sia resa necessaria viste le specificità della piattaforma, oltre al fatto che, come hai giustamente sottolineato, questi strumenti sono stati previsti in primis dai fondatori.

Una cosa però è appoggiarsi a un gruppo Discord partendo da Steemit, un altro è basarsi su un gruppo Discord e usare Steemit come stampella. Che è quello che infatti sta accadendo, in primis con le rewards che vengono elargite a mo' di paga (o premio) per attività accessorie a Steemit, per quanto contemplate negli intenti.

C'è una grande differenza tra chi conosce Steemit al di fuori di SPI e chi invece lo ha conosciuto solo ed esclusivamente grazie al canale Discord. E' proprio una questione di percezione, che a mio avviso spiega una parte del dissenso incontrato in questo post (non tutta ovviamente).

  • L'attacco, o presunto tale a @thenightflier, non è altro che una osservazione basata su dati oggettivi sulla quale ho posto alcuni quesiti legittimi che ancora necessitano spiegazione. Mai attaccato né la persona né la bontà delle informazioni presenti nei post.

Comparare dati ed elaborare un pensiero a riguardo è il mio lavoro e non ho fatto altro che trasportarlo su questo post per capire se fossi l'unico a trovare discutibile il fatto che lo stesso autore di un decalogo comportamentale venga retribuito spropositatamente per dei contenuti diluiti in modo esacerbante a fronte di un'interazione ridotta ai minimi termini e un counter delle view che raramente raggiunge il doppio zero. Il fatto che abbia tirato in ballo lui e non qualcun'altro non significa affatto che abbia lanciato un'accusa gratuita. Occupare certe posizioni è una questione di responsabilità e tra queste c'è quella di rispondere alle eventuali critiche provenienti da chi, come nel mio caso, esprime un parere a riguardo.

  • Steempostitalia, per com'è organizzato ora, presenta delle falle evidenti. Questo non significa sputare su quanto di buono fatto fino ad ora, bensì avere la possibilità di discutere delle vie alternative utilizzando Steemit come punto di riferimento e non una chat privata, che per quanto utile e contemplata rimane comunque uno strumento esterno.

Il cuore dell'interazione deve avvenire qui, perché è qui che l'interazione viene riconosciuta e retribuita. Invece tutto accade in altra forma e Steemit si riduce a una VETRINA e a una STRUMENTO di retribuzione. Chiedo proprio a te, che hai sposato la causa sin dall'inizio, se anche questo era negli intenti o se forse sarebbe un aspetto da rivedere.

  • Parlo da una posizione privilegiata. Non ho bisogno di Steemit per scampare a una ruotine d'ufficio ma fortunatamente lavoro principalmente da casa e ho tantissime opportunita di viaggiare. Tuttavia è una piattaforma su cui ho deciso di puntare.

Alcune altre persone però, potrebbero trovare in Steemit la loro dimensione se i soldi (ovviamente parlo di upvote), specialmente all'interno delle community, venissero distribuiti in modo più equilibrato.

E' una questione di visione nel breve e nel lungo periodo. Da una parte pare che ai vertici siate tutti Steemit enthusiasts e parlate di "crescita" della comunità. Dall'altra però esiste una netta frattura tra i superaccount e chi, pur svolgendo un lavoro notevole sulla piattaforma, rimane a bocca asciutta. Ne coverrai che esistono diverse soluzioni per ridurre la forbice, soluzioni che dovrebbero essere quantomeno considerate da parte di chi si prende la briga di organizzre una community.

Sì, perché se vale il principio che ognuno agisce di testa propria allora nulla da dire. I voti vengono destinati liberamente da ogni utente a chi meglio crede. Se invece di pensa in termini di comunità, il sistema delle retribuzioni dovrebbe essere organizzato in maniera differente, in modo da fornire una concreta opportunità di crescita a chi si prodiga su questa piattaforma.

Il concetto è molto semplice e ho toccato con mano la sua fattibilità all'interno di community più piccole qui in Germania. Semplicemente c'è chi si accontenta di incassare cifre inferiori pensando meno al proprio orticello e più a una vera crescita della community. Basterebbe che, chi ha il privilegio di ricevere un supporto cospicuo e costante da parte di un superaccount, fosse disposto a rimettere in circolo una percentuale degli SBD guadagnati creando un pool attraverso il quale pagare i curatori, in modo da poter riservare il voting power adoperato per elargire le "paghe" ad altri autori che vengono ampiamente sottovalutati in termini di upvote.

  • Questo modus operandi darebbe un'accelerata al processo di crescita della comunità e mostrerebbe una reale volontà di agire in senso collettivo e meno di facciata. Perché se c'è una cosa che è saltata agli occhi di tutti è proprio il fatto che si predichi molto meglio di quanto, nel concreto, si dimostri coi fatti.

  • Retribuire i curatori è giusto, legittimo, insindacabile. Retribuirli con gli upvote invece è opinabile, per una chiara questione etica. Ho citato a riguardo il team OCD, che sposa una politica differente, a dimostrazione che le alternative esistono e l'unico punto di impasse sta nel scegliere o meno una certa linea.

Niente di tutto quello che vi arriva ed è arrivato fino ad ora è qualcosa di "dovuto" o per cui vi è stato richiesto qualcosa in cambio
Condivido, come avrai intuito da quanto scritto sopra. Per le stesse ragioni nessuno vi ha imposto di creare una community, quindi dal momento che scegliete di farlo, chi ne fa parte è inevitabile che si aspetti qualcosa in cambio.
  • Mi è piaciuto particolarmente l'esempio degli insiemi e dei sottoinsiemi. Vista la tua propensione alla matematica tirerei in ballo la crescita esponenziale della forbice tra chi ha VP e chi non ne ha, che marca una differenza sempre più ampia tra le due frange e crea inevitabilmente delle dinamiche di sudditanza nei confronti di qualcuno.

Vuoi dirmi che non hai mai notato la quintalata di commenti compiacenti, atti solamente a ingraziarsi l'utente di turno piuttosto che aprire il post a una discussione di più ampio respiro? Sicuramente te ne sarai accorto, vista la sagacia mostrata nella risposta.

  • In virtù di quanto scritto sopra, su SPI accade che ci sia davvero poco spazio per il dissenso, terreno occupato altresì dall'accondiscendenza. Le dinamiche clientelari mi hanno sempre disgustato e sono un marchio di fabbrica del fare all'italiana, da qui il titolo provocatorio del capitolo riservato alla community ita.

  • Il voto automatico è una pratica da bandire assolutamente alla luce di come si è evoluto. Nel concreto, è un incentivo alla pigrizia. La gente si limita a fare il proprio compitino, riducendo l'interazione al minimo perché fondamentalmente risulta essere poco necessaria al fine di mettersi in tasca qualcosa. Questo inoltre crea utenti che hanno una percezione completamente distorta di quella che dovrebbe essere l'interazione nell'ambito di un social network. Persone, queste sì, che si aspettano qualcosa come fosse "dovuto" senza mai confrontarsi realmente con la dura realtà.

Perché lavorare nei social media è difficile. Il vostro collega @zaragast, nel commento a questo post dove ha dato sfoggio della sua classe, pontificando come se avesse la verità in tasca. Eppure a giudicare dalle visualizzazioni dei suoi video non mi pare di assistere alla nascita di un nuovo fenomeno della comunicazione.

Senza offesa eh, sono i numeri a parlare e io per lavoro ho a che fare con certi dati quotidianamente. Inoltre questa considerazione non ha nulla ha che fare con la bontà dei contenuti esposti. Non ne ho le competenze, figuriamoci se mi permetto di esprimere opinioni a riguardo. Tuttavia lavorando molto coi video e in generale nei social media, so benissimo quante e quali altri ostacoli bisogna superare per essere un comunicatore efficace.

  • SPI da un lato dà e dall'altro toglie. Non siamo esattamente di fronte a un do ut des, quanto piuttosto a una sorta di relazione vincolante e intrinsecamente limitante per l'indipendenza, in ottica futura, degli utenti che al di fuori della community non sopravviverebbero più di una settimana. Visione d'insieme significa tener conto anche di questi aspetti.

  • All'interno di SPI si punta poco alla condivisione dei contenuti - resteem - e si opera quasi come ci si trovasse in una redazione. Non prendere nemmeno in considerazione questo aspetto è un ERRORE fin troppo evidente.

  • Infine, ciò che mi preme sottolineare è la confusione dei concetti. Si scambia spesso qualità con riconoscenza, supporto con favoritismo e si fa passare l'interesse personale per comunione d'intenti. Potrei argomentare meglio questo punto, ma tanto chi vuole capire ha già capito e chi non vuole vedere oltre il proprio naso sicuramente non si prenderà nemmeno la briga di prestare la dovuta attenzione a eventuali spiegazioni.

Felice di proseguire questa discussione, sempre che intavolarne una fosse nei tuoi intenti, cosa su cui non metterei la mano sul fuoco. Un saluto

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