ODIO.

L'odio. Sin dalla notte dei tempi è un sentimento che contraddistingue l'essere umano, nella sua profonda aberrazione è un sentimento tra i più puri e basici. Odiare significa disprezzare con anima e cuore qualcosa o qualcuno. Il desiderio distruttivo scuote le corde dell'anima a tal punto da volere distrutto il soggetto o l'oggetto verso cui si prova odio.

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La lotta per l’esistenza e l’odio sono le uniche cose che legano gli uomini.
(Lev Tolstoj)

• GENESI

Non è semplice comprendere da dove nasca questo forte sentimento di avversione, le cause sono individuabili nell'intimità di chi lo prova, è frutto di profonde insicurezze e frustrazioni che riempiono l'anima come se fosse un vaso, una volta arrivato alla sua massima capacità trabocca in maniera copiosa, facendo fuoriuscire rabbia.
La rabbia è violenta e non lascia scampo alla razionalità, non si pensa più, si prova e basta.
L'anima diventa una sigaretta accesa, o la spegni o piano piano ti consuma. Il continuare a lacerarsi e a logorarsi non fa altro che far peggiorare la situazione e aumentare la spinta distruttiva.
L'amore per se stessi si sgretola di pari passo con il salire della collera, si odia perchè non si può più volersi bene, e l'unico aggancio che rende ancora vivi è l'irrazionalità di avere almeno un ultimo obbiettivo: distruggere e distruggersi senza pietà.

• L'ODIO È COME UN DAMANTE

L'odio è come un diamante: "grezzo, puro, resistente, dalle mille sfaccettature". Per trapanare la resistenza dei denti serve una punta di diamante, per scalfire l'amore serve la "punta dell'odio". L'antitesi dell'odio è l'amore, ma i due sono indissolubili quanto distanti.
L'odio ha più facce dei diamanti, infatti ci sono mille forme di odiare, si può odiare se stessi, le donne, gli uomini, gli omosessuali, una nazione, una religione, un amico, un'amica...

• ODIARSI

Questo sentimento non fa sconti, come si può odiare un fattore esterno è altrettanto semplice non avere bisogno di nessun capro espiatorio e bruciarsi direttamente da soli. È un viaggio senza ritorno nelle fiamme dell'inferno.

Prima trasformazione:

Ci si guarda allo specchio e si inizia a pensare "questa persona non sono io", si inizia poi a provare avversione per ogni singolo riflesso, ci si vede in maniera diversa, quella persona non vorresti essere tu. Nella tua testa parte "la crociata" autodistruttiva.
Le lacrime non bastano più, gli occhi si seccano, non hai più voglia di autocommiserarti.

Seconda trasformazione:

Serve urgentemente un metodo per disintegrare se stessi, non basta più il semplice pensiero, c'è impellenza e bisogno di qualcosa di definitivo: lo si può trovare nel collo di una bottiglia, nella stagnola fumante dell'eroina, in una siringa, nell'autolesionismo, nei pensieri ossessivi.
La casa è sporca, tutto è soqquadro, non trovi più nulla. Il disordine mentale accompagna quello materiale, non sai più cosa cerchi ne dove cercare. Hai perso la cura di tutto.

Terza trasformazione:

Esisti solo tu e lui. Lui è te e tu sei lui, voi due siete la stessa cosa. Non si riesce più a distinguere il demone dalla persona. Incomincia il ritiro sociale assoluto.
Siete a cena solo tu e l'odio, ormai ci potresti tranquillamente parlare, è vivo si è materializzato, è nella stanza li con te.
Lo puoi toccare. Coraggio fallo, non avere paura, lasciati andare.
C'è muffa ovunque, gli insetti si divorano la moquette, ormai sei perso, sei sveglio ma dormi. La luce non passa più dalle finestre, puoi solo maledirti.

Quarta trasformazione:

Complimenti, sei ufficialmente pazzo: o ti aiutano o la morte è certa.

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• ODIARE GLI ALTRI:

Odiare gli altri forse è meno intimo ma sicuramente altrettanto distruttivo, voglio farvi due esempi di odio verso qualcuno:

a.) Sei un leone da tastiera?

Sei solo nella tua stanzetta, davanti hai il tuo schermo, sei già corroso.
Coraggio, cosa stai aspettando, forza scrivilo!
Prendi lo schermo e usalo come scudo. La tastiera è la tua spada, sei il cavaliere del commento anonimo.
Svelto, apri Youtube, Facebook, Twitter e sfogati. Dall'altra parte dello schermo non c'è un essere umano, ci sono solo fili elettrici e una linea wifi.
Hai ragione, è grasso e brutto o è magra e sola, punisci, fai bene, ne hai il diritto.
Non la conosci, ma cosa ti importa, ancora meglio, ferisci senza pietà. Dai ragazzo vai dritto come una spada!
Il leone odia il più debole, per esercitare quella forza bruta e violenta che altrimenti non potrebbe esercitare.

b.) contro i più deboli

Hai detto mille volte che la ami, ti sei scusato cento volte per averla ridotta uno straccio la sera ubriaco, e lei ti è ancora affianco nonostante il male che le hai fatto, ma non ne hai abbastanza, alla fine il sangue che scorre nelle sue vene non è il tuo, nemmeno le lacrime e il senso d' impotenza.
Lei non è importante, ci sei solo tu e il tuo egoismo assetato di controllo.
Hai perfettamente ragione, non deve uscire con le amiche la sera. Per carità di Dio...non sia mai che mandi un sms senza che tu lo sappia.
Una sera ti ha disobbedito, non avere il minimo rimorso, gonfiala di botte, falle male, se lo merita ti ha sempre amato, falle sentire chi comanda, rimandala in cucina.
Questa volta è andata male, lei è caduta ed ha battuto la tempia contro lo spigolo del tavolo. Il suo respiro s'interrompe, è bianca, è un cadavere. Lei è vittima del tuo odio.
C'è l'odore ferroso del sangue nell'aria, si sentono le sirene forse è la volta buona che buttano la chiave, ora piangi.
I Piatti per terra, il lucida labbra sulla tua maglietta, quella foto scattata la domenica al lago. È tutto rotto, il demone che tutto divora è sporco di carne, si è abbuffato di dolore, per ora è sazio.

L'odio è un sentimento, non ci si può limitare a descriverlo, bisogna ricostruire il suo sporco nido, i colori, i profumi, le atmosfere di disperazione che esso rapressenta.
Non ho scritto in questa maniera a caso, ma per rendere anche visivamente l'idea dell'odio, spero vi sia piaciuto e di avervi trasmesso la mia visione dell'odio.