CI SIAMO SCRITTI IL SENSO DELLE COSE DA SOLI

in #ita6 years ago (edited)

Rebecca, 15/05/1999

Non sono un'amante delle verità assolute, riconosco che siano confortanti e che possano essere d'aiuto a superare le difficoltà in quanto danno un senso alla vita. Ci aiutano a tracciare un percorso, a trovare coesioni tra i propri simili uniti da una comunità di idee, ma una cosa nonostante possa essere considerata utile non è detto che sia sensata o che abbia per forza di cose un valore assoluto. Questo mio essere mi ha portata a riconoscere verità e valori nel dubbio, nell'arte di dubitare per poi ricominciare da capo a ricostruire in un moto perpetuo. Il mulino gira spinto dalla forza dell'acqua finché le sue stanche pale lo reggono.

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Sono nata nel 1980, da una famiglia come tante, la classica famiglia borghese con tante aspettative e le sue ipocrisie. Dal punto di vista economico ho sempre avuto una vita tranquilla, la grande pecca è che quando sei libero dal compito di sopravvivere sei imprigionato dalla schiavitù del pensiero. Non ho mai capito se sia una fortuna avere tempo per riflettere e morire in mezzo alle proprie rimembranze; si dice che la mente appunto "mente", ovvero ci inganna in quanto è difficile da gestire una vastità di problemi e dargli un significato.

Ricordo papà e mamma, le gite domenicali, quando tutto era ancora felice, la scelta si limitava tra andare sull'altalena o andare al parco alla domenica. La famiglia ha un ruolo fondamentale nella crescita, il difficile viene dopo quando il pargolo da semplice crisalide diventa farfalla e insieme ad essa sboccia la sete di sapere e di domande che spingono a vedere le cose con il reali colori della vita. A quel punto l'aria si fa più greve, non si sente più lo scricchiolio dell'altalena che fa su e giù, inizi per la prima volta a sperimentare il vuoto e a mettere in dubbio il significato di quella quieta armonia familiare, tutto sembra meno vero.

Ho 14 anni, il mio corpo si è formato, con esso i sensi e il bisogno di appartenenza ad un qualcosa, la cosa più dolorosa è non ridere di quello che ridono gli altri, non parlare come parlano gli altri, vivere in qualche frequenza sconosciuta di qualche radio persa nella lontananza del nulla assoluto. Le tue onde radio non captano le frequenze dei tuoi simili, e ti senti solo. La solitudine permette alla tua mente di viaggiare e farsi un'infinità di domande, non capisci il senso di tutto questo e non trovi appiglio nel prosciugato grembo materno, la famiglia non ti è d'aiuto, non ti capta e ti da ormai per dispersa. Cazzo come vorresti un'isola, uno scoglio su cui posare, persino i gabbiani che dicono possano sopravvivere ad una catastrofe nucleare hanno bisogno di posare le zampe in qualcosa di solido ogni tanto e riposarsi.

Ora ne ho 19, isole o terra su cui posare le mie gambe non le ho ancora trovate, sento i telegiornali non mi sento rappresentata da niente e nessuno, non sono bullizzata, non sono stata mai oggetto di qualche violenza o discriminata, sono il mal di vivere, sono più sottile. A me un colore nessun pittore ha mai avuto l'amore e la passione di darmelo, non sono mai stata importante nemmeno per il senso comune delle cose. Io sono il dolce malessere che non ti fa dormire, io sono il morboso rimuginare e chiedersi: " che senso ha tutto se ogni cosa, l'abbiamo scritta da soli", come si può essere cosi presuntuosi da pensare che le risposte a domande che nemmeno ci sono state poste dalla natura le possiamo scrivere noi umani da soli, non l'ho davvero mai capito.

Non dormo da giorni, non capisco se è notte o giorno, il mio ciclo orario ormai è confuso, sono una giovane donna stanca. La scuola non mi ha aiutata, ho sempre visto le cose da un punto di vista più profondo, non mi ha mai ansiata prendere un brutto voto, alla fine è solo il constatare che in quella determinata materia, in quel determinato momento sei andata bene o meno, non è cosi importante. Avevo altre risposte da darmi, avevo aperto ormai troppe porte e non sapevo più in quale entrare.

Ahimè, cari pà e mà la cosa mi è sfuggita di mano, se state leggendo questo sappiate che ho scelto la porta sbagliata, non ho rancore per nulla, non ho saputo adeguarmi, non ce l'ho fatta. Un abbraccio.

Ho amato anche io a mio modo....

@heidi71 , grazie per la biografia, l'ho trovato stimolante.

Foto: ad uso libero per il partecipanti al Contest.

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Niente da fare, questo contest meraviglioso sta tirando fuori il meglio di noi.
Bravo@blockchain360

@serialfiller , ha il grande pregio di essere libero, a scuola ero orrido nei temi, sai perché ero obbligato a dire o cose di cui non avevo voglia di raccontare a nessuno o cose che non mi interessavano, un Contest così al pregio della libertà d'espressione, che non è roba da poco, infatti ho letto tanta roba molto creativa, ognuno ne ha dato una sua interpretazione, chi più cupa, chi più descrittiva, chi ha dato maggior risalto al disegno, chi maggior risalto alla storia, chi più sfumato; mette in luce caratteristiche di scrittura e di personalità, che danno sfogo alla creatività per cui dovrebbe nascere steemit, più avanti sarebbe bello scrivere anche a più mani ognuno occupandosi di un aspetto della storia. comunque grazie dell'apprezzamento!

Sono daccordissimo con quanto hai scritto.

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