"The death of art" algorithms for a portrait /// "la morte dell'arte" algoritmi per un ritratto [Ita/Eng]

In questo caso hanno dato un valido contributo a caricare la memoria di un calcolatore.
Si, perchè il 25 ottobre è stato venduto all'asta da Christie's di New York un ritratto di gentiluomo francese "Ritratto di Edmond de Belamy" un'opera partorita dal gruppo francese Obvious che ha generato un algoritmo matematico per mezzo di un immenso database caricato di ritratti della storia dell'arte dal XIV al XX secolo.
Risultato: "opera pittorica" venduta all'asta per la bellezza di 432.000 dollari, con acquirente anonimo.
Ma al di là del collezionismo, che sappiamo non ha confini né limiti, ognuno che ha soldi, può collezionare quello che vuole, il tema centrale ritorna ad essere l'aspetto etico dell'arte, che trascende il semplice inserimento di dati per un calcolatore.
L'Etica, dal greco ethos= comportamento, carattere e costume, è una branca della filosofia che affronta e dialoga su determinati comportamenti umani all'interno della sfera del bene e del male, del lecito o errato.
Tralasciando un altro aspetto che è conseguenza dell'etica, cioè la morale, è mio interesse porre il quesito riguardo a quest'avvenimento, che rivoluziona per sempre l'agire umano nelle arti, secondo i canoni spirituali, estetici e filosofici e non ultimo sinestetici.
Dove è andata a finire la contaminazione dei sensi? quale percorso percettivo-sensoriale tramite l'esperienza potrà mai realizzare una macchina?
E' arte pura quella prodotta da A.I. tramite algoritmo?

Possiamo proseguire sul piano antropologico che pone a fondamento della creatività umana i bisogni, le emozioni, gli stati d'animo, le sensazioni, i dolori, le passioni e le gioie, connaturate e connotate in una produzione artistica individuale.
Questo è senza dubbio un argomento che meglio di me, semplice insegnante di arte, potranno approfondire oggi gli studiosi ed in futuro gli antropologi.
Come risultato finale resta comunque la produzione iconica di un ritratto eseguito senza sentimenti, ma con tanta perizia tecnologica.
L'avvenire sarà senza dubbio ricco di produzioni artistiche con algoritmi matematici, sarà il futuro dell'anarchia artistica, dove un semplice programmatore potrà ricreare una nuova Gioconda, surclassando il povero Leonardo, diventato pure strabico, o il furibondo Michelangelo, che sicuramente con una bella mazzetta da marmo di Carrara avrebbe distrutto il processore, concorrente sleale, senza anima, amore e rabbia.
Sulla tela di un'opera c'è la vita dell'artista, polvere, sputi, graffi, lacrime e sangue.
Ma la chiameremo ancora "ARTE"?
(Sono molto gradite le vostre opinioni.)

Vincent Van Gogh self-portrait

English
Here we are!
What began with the literature, about three years ago, of which I had just mentioned the contents, in my article in discovery, has now also happened in the figurative arts: Algorithms that create "works of art" in painting!
Nothing could be simpler for an A.I. implemented by 15,000 images of portraits and works of art by famous artists who with passion, love and research have enriched the memory of humanity.
In this case they have made a valuable contribution to loading the memory of a computer.
Yes, because on October 25th a portrait of a French gentleman "Portrait of Edmond de Belamy" was sold at Christie's in New York, a work produced by the French group Obvious which generated a mathematical algorithm by means of an immense database loaded of portraits of the history of art from the fourteenth to the twentieth century.
Result: "pictorial work" sold at auction for the beauty of 432,000 dollars, with anonymous buyer.
But beyond collecting, which we know has no boundaries or limits, everyone who has money, can collect what he wants, the central theme returns to be the ethical aspect of art, which transcends the simple insertion of data for a computer .
Ethics, from the Greek ethos = behavior, character and custom, is a branch of philosophy that deals with and dialogues on certain human behaviors within the sphere of good and evil, lawful or wrong.
Leaving aside the other aspect that is a consequence of ethics, that is morality, it is my interest to ask the question about this event, which forever revolutionizes human action in the arts, according to the spiritual, aesthetic and philosophical canons and not least synaesthetic.
Where did the contamination of the senses end up? which perceptive-sensorial path can experience a machine through experience?
It is pure art that produced by A.I. via algorithm?
We can continue on the anthropological level that places the needs, emotions, moods, sensations, pains, passions and joys, connatural and connoted in an artistic production, at the foundation of human creativity.
This is undoubtedly a subject that better than me, a simple art teacher, will be able to investigate the scholars and in the future anthropologists.
As a final result, however, the iconic production of a portrait executed without feelings, but with so much technological expertise, remains.
The future will undoubtedly be rich in artistic productions with mathematical algorithms, will be the future of artistic anarchy, where a simple programmer can recreate a new Mona Lisa, outclassing poor Leonardo, who has become cross-eyed, or the furious Michelangelo, who surely with a beautiful Carrara marble bribe would have destroyed the processor, unfair competitor, without soul, love and anger.
On the canvas of a work is the artist's life, dust, spitting, scratches, tears and blood.
But will we still call her "ART"?

(your opinions are very welcome.)