Il gatto senza nome

Oggi vi parlerò del mio gatto senza nome, che mi fu donato da un mio carissimo amico che abita e lavora vicino casa mia. Ogni volta che ha la possibilità va a Napoli, la sua terra di origine. Andando li, tre anni fa trovo una mamma gatta con i suoi sei gattini. Conoscendo i vicini, decise di prendersi cura e una volta svezzati, di regalarli.

Immagine di mia proprietà

E riuscito a dare via tutti tranne uno. Aveva perso l'udito per via dei gravi otiti a entrambi le orecchie. Io ero restia a prenderlo, per via del cane di mia figlia, una bellissima femmina di cane corso. E non perché cattiva, ma per il fatto che tre mesi prima ha avuto cinque cuccioli che dopo il parto non ha più voluto. Io e mia figlia ci siamo presi il compito di tenerla ferma, mentre facevamo attaccare i cuccioli alle mammelle. Anche di notte, ogni tre ore. Lo abbiamo fatto per due mesi.

Decidemmo di fare una prova. Il mio amico portò il gattino e fu sorpresa per tutti. La nostra Dea se ne innamoro subito. E così comprai l'occorrente e il gattino entrò a fare parte della mia famiglia. Era senza nome, perché sordo è non rispondeva quando veniva chiamato. Era gatto, Mr gatto, micio e così via.

Al inizio dormiva con me, presto però lo mandai nel soggiorno. Aveva il vizio di svegliarmi alle cinque del mattino, dandomi delle zampate sui occhi. Dea gli fece spazio sul suo cuscino e dormivano insieme.

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Prestò però lui, essendo prepotente la cacciò e prese possesso del cuscino. Essendo buona lo lascio fare.

Lui invece, più cresceva più cattivo diventava. Non permetteva a nessuno di accarezzarlo o stargli vicino. Certi solchi profondi, e poi mordeva girando la testa a desta e sinistra. C'era da stare in guardia vicino a lui. Nonostante il carattere così gli abbiamo voluto bene, tanto.

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Non so perché scelse me come sua proprietà. Mi seguiva da per tutto - in cucina a lava i piatti, in bagno, sul letto addosso a me. E guai se mi spostavo mentre era sdraiato sulla mia pancia, mi puniva subito.

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Mia figlia diceva che era inquietante per l'attaccamento suo nei miei confronti. Ero attaccata anche io, al suo modo divertente di dormire nei posti più strani o nascondersi nelle scatole delle scarpe o le buste della spesa, e a tutte le cose strane che fanno i gatti.

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Il vero padrone di casa era lui.

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Non è un illusione ottica, aveva un occhio verde e uno azzurro.

Imparò a vivere fuori e rientrare a casa per mangiare, portando come ringraziamento una lucertola uccisa da lui. La posava ai miei piedi come se volesse dirmi " vedi, ho cacciato per te. Mangia".

Una sera non rientrò e vane furono le ricerche nostre. Del gatto nemmeno traccia. Lo trovai io, due giorni dopo, sotto un albero vicino casa. Secondo il veterinario ha mangiato qualcosa che gli ha tolto la vita. Fu un momento molto difficile per me e i miei figli. Anche Dea non è stata più la stesa per almeno due mesi, le mancava il suo compagno di giochi. Era un membro della nostra famiglia a qui volevamo bene, nonostante il suo carattere.

Ora Dea si accontenta della mia di compagnia.

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