Mossa di Cavallo: al centro della scacchiera

Si risponde a @voiceoff (): un dialogo o una partita a scacchi? Per un appassionato di scacchi una partita a scacchi potrebbe diventare un dialogo, per un appassionato del dialogo un dialogo potrebbe diventare una partita a scacchi.

_{immagine di mia proprietà}

La mia mossa è una mossa d'attacco, ma tu... da buon giocatore di scacchi che sei... dovresti capire che è poco pericolosa, devi soltanto aprire il gioco.

Credo che il punto fondamentale, nella differenza fra la mia e la sua opinione (a dire la verità una differenza non così marcata), sia legato al fatto che per me quest'arte (o cultura in toto?) che ruota quasi esclusivamente attorno alla "funzione pratica" non è affatto morta e tantomeno moribonda.

Dovremmo qui capirci su un punto, ad esempio:

• un prete durante la messa parla dell'importanza di aiutare gli altri, soprattutto i più bisognosi...
• un quadro rappresenta un uomo che aiuta un mendicante ad alzarsi in piedi...
• un intellettuale parla nel suo ultimo saggio che aiutare gli altri rende più felici...

Domanda: secondo te queste espressioni culturali sono il segnale che la cultura in cui viviamo pratica l'aiuto degli altri?

La mia risposta è no, queste espressioni culturali si sono staccate dalla cultura praticata, vivono per conto loro e possono durare per molti anni, quando un distaccamento del genere nasce (tra le espressioni culturali e la pratica culturale) di solito è un segnale di decadenza.

Quando Freud inventa l'inconscio (c'è qualcuno che pensa che lo ha scoperto?) ecco che nasce un nuovo mondo e l'arte racconta questa nuovo mondo, ecco l'arte nuova.

Cosa è stato inventato nel nostro XXI secolo?

L'arte ruota esclusivamente attorno alla funzione pratica?

Ma l'altra domanda da farsi è: la nostra cultura crede ancora alla funzione pratica?

Io dico di no, esempi?

• Qualcuno di voi crede che le nuove tecnologie ci aiutano (funzione pratica) a sbrigare meglio le cose?
• Qualcuno di voi crede che il miglioramento delle prestazioni delle macchine, ad esempio la velocità delle auto e dei computer sono al servizio della nostra esigenza pratica di muoverci più velocemente o fare operazioni più potenti col pc?
• Ci muoviamo più velocemente o più lentamente oggi pur utilizzando le auto? A parte i professionisti della formula 1.
• Cosa facciamo con i nuovi pc ultrapotenti, oltre a fare brutte fotografie e brutti video? (che tra l'altro nessuno di noi aveva necessità di fare) A parte i professionisti, fotografi e videomaker naturalmente.
• Cosa pensiamo della politica? Crediamo nella funzione pratica della democrazia e del buon governo. O forse speriamo senza crederci?

Ah come sarebbe bello il mondo se tutti fossero onesti, capaci di fare le cose per bene, e pronti ad aiutare gli altri.

Come sarebbe bello... significa che il mondo non è così... non crediamo che sia così...

e allora tutti i discorsi (opere detta con Artaud) sul valore della funzione pratica delle cose? Se sotto sotto non ci crediamo, cosa sono? Retorica... pura e cattiva retorica sul mondo che non c'è (ancora peggio la retorica del mondo che non c'è più: era meglio il cinema neorealista, era creativa l'arte del Novecento, era meglio quando c'era benito, ecc. ecc.).

Direi che siamo in un momento in cui ne respiriamo l'esaltazione più profonda [della funzione pratica] pur intravedendone, di tanto in tanto, la fine.

No, io direi che l'esaltazione più profonda di oggi è la retorica del parlare senza sapere, dell'immaginare senza immaginare, del praticare cose inutili (basta che abbiano una retorica, non un senso pratico).

Ecco cosa esaltano le opere di oggi: ecco sono io... mi vedete... questa casa l'ho fatta io... forse entrerò nella storia dell'architettura... nella storia dell'arte... ma questa casa cosa racconta? ah come sarebbe bello il mondo se... fosse così... non fosse così...

In un mondo in cui una persona si compra una macchina fotografica digitale, scatta delle foto e pensa di essere un artista, in questo mondo si è perso completamente il senso della pratica artistica.

In un mondo in cui una persona va in giro a dire le retoriche più vuote e pensa di essere un politico, in questo mondo si è perso il senso della pratica politica.

Questo è ciò che viene esaltato oggi da tutti i discorsi, da tutte le opere, da tutte le proposte...

Vuoi la prova? Quanti sono quelli che hanno spinto una funzione pratica e che hanno fallito in quella funzione pratica e che oggi sono stati bocciati dalla cultura? E quanti di questi hanno semplicemente sostituito una funzione pratica con un'altra o, peggio ancora, ripropongono la stessa funzione pratica in cui hanno fallito?

Questa è la prova che non è la funzione pratica a contare, è la retorica che c'è dietro.

Ma ci stiamo stancando... io mi sono stancato... ma non mi va di offendere, denunciare, coloro che fanno della retorica il loro abito, perché lo faccio anch'io per debolezza e perché alcuni lo fanno in buona fede. Voglio capire se c'è un modo per abbandonare questa retorica. E siccome non sono solo... questo tentativo comincia ad essere fatto... io probabilmente non ci riuscirò (è possibile), ma qualcuno sì... ecco l'onda da dove potrebbe arrivare.

Ci sono segnali che fanno pensare all'arrivo di questa onda? Sì la stanchezza di molti di noi nel sentire gli stessi discorsi di sempre detti con sempre minore abilità.

E tu?

• Non senti la retorica della blockchain?
• Non senti la retorica dell'innovazione tecnologica?
• Non senti la retorica della lotta fra il vecchio e il nuovo? Quale nuovo? Quale vecchio?
• Non senti la retorica del capitalismo ciclico? crisi ma poi sviluppo e poi crisi ma poi sviluppo...
• Non senti la retorica dell'arte sociale? Intesa come sguardo sulla società.
• Non senti la retorica della rivoluzione? Se io non credo nella rivoluzione ma ne parlo, tu pensi che la farò (tenterò di fare) veramente...?

I social network sono i riflettori di questa retorica, dove tutti si sentono allenatori, politici, filosofi, artisti, uomini...

E' tempo di recuperare il senso della pratica legata all'essere sportivi, politici, filosofi, artisti, uomini...