A che gioco stiamo giocando?

in #ita6 years ago (edited)

Quello che è successo ieri è l'ennesima prova che non è possibile in alcun modo ripensare (rifondare) la politica dall'interno del palazzo, questa era la mia critica principale al movimento 5 stelle (insieme ad altre, non l'unica).

DSC_7143.jpgimmagine di mia proprietà

La domanda giusta l'ha posta @serialfiller nel suo post: a che gioco stiamo giocando?

Vogliamo portare le esigenze (le necessità) della comunità (dei cittadini) nelle stanze di comando? E' questo il gioco che stiamo facendo? Parafrasando una nota pubblicità mi verrebbe da dire: ci piace perdere facile!

La mia idea è che dobbiamo rifiutare di fare questo gioco (il no che si diceva passa anche da questo), ma per smettere di fare questo gioco e farne un altro abbiamo bisogno di una cultura in grado di sviluppare visioni sociali e culturali. E probabilmente oggi questa cultura (nuova) non c'è.

a quale gioco vogliamo giocare?

Per cui il mio desiderio di smettere di fare questo gioco (che è diventato mi pare una presa per il sedere, giochiamo a scacchi con solo un pedone mentre l'avversario ha tutti i pezzi), questo mio desiderio passa per percorsi diversi, quello che siamo in grado di fare, quello che la nostra cultura è in grado di fare. Occupare, come ho detto in altri post, i campi da gioco lasciati liberi (i giochi abbandonati dai potenti) e allenarsi per favorire una nuova cultura. Soprattutto narrando questo nostro esperimento. Fuori dal palazzo e dentro il nostro territorio (che non è solo nostro, lo è di tutti i cittadini del mondo), la nostra casa (non chiusa ma aperta a tutti i cittadini del mondo).

Probabilmente i poteri forti non verranno a trovarci (per lo meno all'inizio) considerando già da anni quel territorio e quella casa una cosa di poco conto, da lasciar morire, da lasciare al proprio destino, come una nave senza guida. Quello che dobbiamo fare è imparare a governare questa nave (che non interessa più a nessuno, ma a noi sì). E lo scopo non è di andar in guerra, ma creare una nuova etica, una nuova cultura, rifondare la politica insomma.

Sort:  

Non ho ben capito a quale corrente politica appartieni, caro @anedo, ma aldilà del proprio orientamento politico, non mi piace per niente quello che sta succedendo lassù, nei poteri forti.
La faccia di quel signore che dovrebbe essere il nostro presidente della repubblica, volutamente tutto minuscolo perché non voglio portargli rispetto, e penso che questa uscita non sia passibile di nessuna querela né denuncia, aveva l'espressione di una persona che annunciava di avere vinto il cancro, di avere scongiurato la Terza Guerra Mondiale per l'Italia, mentre sono sempre più convinto che ha fatto l'interesse di qualcun'altro, certamente non quello del popolo italiano.
Qual è la vera paura, di questi signori della politica, che il M5S possa far bene, e per loro sarebbe potenzialmente la fine??
O pensano che possano distruggere l'Italia con un solo mandato??
Chi ha portato l'Italia in queste condizioni, piena di privilegi per la classe politica e di corruzione e di concussione, e prima di parlare di evasione fiscale, di un sistema tributario ingiusto ed iniquo, che ti spinge ad evadere solo per arrivare alla fine del mese, guardino a quello che fanno loro, ed alle porcate della pubblica amministrazione, e dopo vediamo se hanno ancora il coraggio di rompere le palle alla povera gente.

Quoto osni singola parola.

Grazie @mad-runner per il tuo intervento. La mia corrente politica? L'ho avuta in passato, da più di dieci anni non ce l'ho più, cioè penso che la politica vada rifondata e non credo più alla possibilità della politica di governo come strumento al servizio dei cittadini (non solo in Italia).

La paura del potere è la grande instabilità economica e sociale determinata dalla crisi del capitalismo. Stanno studiando alternative (naturalmente non per il bene dei cittadini). L'operato del nostro presidente della repubblica (giusto utilizzare il minuscolo) è quello di chi agisce su comando, e le sue spiegazioni retoriche è solo vuota retorica (traduci pure in presa per il sedere). Ma attenzione, ci sono altri modi che il potere forte ha per intervenire sulla questione, e tutti gli altri modi che mi vengono in mente sono per noi decisamente peggiori (più pericolosi).

Sono d'accordo con tutto quello che dici... alla fine però, quando parli che hanno il coraggio di rompere le palle alla povere gente io dico che non lo fanno così... senza motivo... ma io parlo dei poteri forti, perché i politici sono solo (nella maggior parte, non è giusto dire tutti) imbonitori da strapazzo e persone corrotte, e questo vale anche per i "grandi" presidenti degli Stati Uniti.

Quello che dico nel mio post è che i politici onesti, anche loro (insieme a noi cittadini), devono cominciare a scegliere un campo d'azione alternativo, per ridare senso alla politica.

Caro, caro @anedo, bella la tua frase "La mia corrente politica? L'ho avuta in passato.....", è la fotocopia della mia "carriera" di elettore, che ha iniziato a votare un simbolo, del quale si è disinnamorato, a causa della cattiva politica generale, che per diversi anni non ha votato, e che, come penso tutte le persone civili e che hanno una testa normale e pensante, vorrebbe semplicemente vedere realizzato un sogno, un'utopia.....
Che qualunque partito, non mi interessa la bandiera che incarna, che finisse per governare l'Italia, lo facesse semplicemente con un po', non dico molto, di senso civico e rispetto morale per la vita delle persone normali, di quella fascia di elettorato che davvero fa fatica ad arrivare alla fine del mese, non sono invidioso di quello che percepiscono, anche se lo ritengo molto al di sopra di quello che sarebbe giusto riconoscergli, ma almeno che facciano decentemente il loro lavoro, e non badino esclusivamente o quasi a proteggere i loro lauti guadagni, anche frequentemente rinforzati da altre entrate extra, non proprio costituzionali o legittime, penso che ci siamo capiti a cosa mi sto riferendo, essendo fatti da tempo di comune ed immediata conoscenza.
La maggioranza della popolazione è stanca di tutta questa situazione, di questa precarietà generale, che in parte è proprio riconducibile al loro perenne comportamento discutibile sotto diversi punti di vista, e penso fortemente che nei palazzi del governo non siano presenti gli specchi, perché altrimenti la loro immagine riflessa potrebbe "insalivarli" ripetutamente, per quello che hanno fatto e che stanno facendo.

il problema triste è avere la consapevolezza che chi ieri gridava allo Scandaloh, Gombloddoh, e altre cose del genere, magari aveva ragione

d'accordo! 👍

Un bel messaggio positivo e so che non è facile spremere positività quando tutto sembra inutile. Hai ragione, bisogna cambiare la visione che il popolo ha della società. E, secondo me, si comincia col capire come funzionano veramente la politica e l'economia. E per capirlo, bisogna anche accettare che magari prima ci si sbagliava e che si è stati vittime incosapevoli di subdoli giochi di potere . E' un lavorone da fare sul proprio ego, e non è facile...ma necessario se veramente si vuole cambiare la società.

esatto... in perfetta sintonia 🙂👍

Grazie della menzione @anedo.
Discorso complesso.
Io so a che gioco stanno giocando LORO.
Non ho capito a che gioco stiamo giocando noi.
Prima di indignarci, prima di sbranarci dovremmo prima "formarci" ed assumere consapevolezza di quel che sta succedendo e che è successo ieri sera.

Sono d'accordo se per consapevolezza intendi il significato culturale che oggi ha la politica, se invece intendi la consapevolezza delle manovre di palazzo, ti direi che a me queste cose non interessano più da anni (anche se le seguo, le seguo con disinteresse), non perché sono uno snob ma perché credo che siano dannose per una vera consapevolezza, tutto quello che scrivono i giornali, i commentatori, i politologi (professionisti e dilettanti) sui motivi di Mattarella, le strategie di Berlusconi, gli obiettivi di Di Maio, le soluzioni di Salvini ci allontanano dalla reale consapevolezza di cosa culturalmente significa oggi fare politica, e dalla scelta, secondo me necessaria, di abbandonare questo tavolo da gioco. Ma a chi ancora ci crede, non posso e non voglio dire nulla, se non giocarsi le proprie carte, io dal canto mio dirò la mia opinione, cercando non di essere spettatore ma cittadino attivo (per quel poco che sono in grado di fare).

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