Onorevoli Colleghi

Diwy LE-012 : «Signor Presidente e onorevoli colleghi, con il mio breve intervento intendo rappresentare a questa Assemblea la soddisfazione dell'intero Pianeta per la stabilità del Governo che da quarant'anni si occupa di amministrare e gestire il potere. L'attività governativa risulta semplificata dalla maggioranza assoluta dei parlamentari eletti nella misura del 100% dalla lista unica dei candidati che la popolazione poteva liberamente decidere di votare.
Da quando nella precedente legislatura un efficace decreto ministeriale ha previsto che i deputati possano usare le armi per disintegrare i relatori dell'opposizione, il confronto dialettico occupa meno tempo e una fase dibattimentale più rapida consente ai provvedimenti del nostro Governo l'immediata approvazione. Eppure, inizialmente, non tutti sapevano quanto benessere avrebbe portato la pressoché completa assenza di libertà personali ed alcuni sostenevano addirittura che avremmo instaurato un regime totalitario fondato su una forma di feroce autoritarismo. Per saperne di più ho ritenuto opportuno fare una ricerca storica, con lo scopo di confutare la loro opinione, che tutti noi consideriamo superata.

Ho scoperto che su altri pianeti le persone anziane, che la nostra società ritiene inutili e malate, possiedono un enorme bagaglio di esperienze preziose e le loro parole piene di saggezza vengono ascoltate con rispetto e attenzione. Non ho provato tristezza, bensì “invidia”. Avrei tanto voluto anche io imparare qualcosa dai racconti di chi è vissuto prima di me.

Sono anche venuto a sapere che sulle piste di molti pianeti atterrano e decollano continuamente grandi navicelle spaziali piene di merci e di persone che giungono da altre galassie per portare notizie e conoscenze o per stringere relazioni amichevoli. Anche stavolta ho provato quello strano senso di invidia verso le moderne comunità civili che non considerano gli alieni diversi da noi solo perché provengono da un altro pianeta.

Pochi di voi, cari colleghi seduti sugli scranni di questa Aula, ricorderanno che fino a circa trent'anni fa, il Pianeta Izima sul quale viviamo orbitava, insieme agli altri pianeti del medesimo sistema solare, in un armonioso movimento comune che assicurava l'alternanza del buio e della luce, del caldo e del freddo. In qualche modo l'Unione Planetaria Comune avrebbe garantito una serena sopravvivenza a tutti, invece è stata compiuta la scellerata scelta di deviare la nostra orbita naturale per vagare nell'universo senza che nessuno riesca a calcolare con precisione dove andremo a finire. Provo una profonda invidia per i fortunati abitanti dei pianeti che continuano indisturbati ad orbitare insieme.

Sono certo di non avere scampo. La fedeltà dei deputati è incrollabile. Non crediate di sorprendermi. Mi sono accorto che molti hanno già estratto l'arma dalla fondina, ma prima di venire colpito dai raggi disintegratori voglio pronunciare le parole che in questi casi tutti gli abitanti ragionevoli di un Pianeta avrebbero diritto di urlare: “NO. Io non ci sto!”»
Buio. Lampi colorati e silenziosi.
Sipario.

Testo e fotografie di @adinapoli (s) Le fotografie sono proprietà dell'autore. Col presente racconto intendo partecipare a theneverendingcontest n°44 S4-P9-I1- Contest Tema: L'invidia Ambientazione: Aula del Parlamento