UN PRANZO SPECIALE IN UN GIORNO QUALUNQUE.....O FORSE NO

in #ita6 years ago

Con il presente post, intendo partecipare al contest di questa settimana di @spi-storychain.


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Immagine CC0

Era un giorno qualunque di un mese qualunque. Nessuna vigilia di Natale, nessun capodanno o Pasquetta, un giorno normalissimo. Ma non per Alessandro. No, per lui era il giorno più atteso di tutto l’anno. Era un giorno magico e sarebbe stato un giorno indimenticabile.
Scese dal letto a castello come un missile e si diresse in sala da pranzo. La mamma si era appena svegliata, e non perché fosse tardi, ma perché Alessandro quel giorno lo stava attendendo da tempo e il suo orologio biologico era ben posizionato alle ore 06.30 del mattino.
“Che ci fai già in piedi tesoro, è prestissimo.”
“Ma mamma!!”, intervenne con clamore Alessandro, “Oggi è il gran giorno!!”.
Gli occhi della mamma si illuminarono, guardando quelli del piccolo Alessandro. I suoi occhi erano lucidi, avevano una luce mai vista, erano così grandi e così felici che non sembrava riuscisse a chiuderli per la gioia.
Si sedette a tavola e dopo aver divorato la sua zuppa di latte e cereali Nesquik, corse in bagno a lavarsi i denti e prepararsi di tutto punto. La mamma seguiva tutto con la coda dell’occhio e sorrideva. Anche lei stava aspettando quel giorno e sapeva quanto era importante per Ale quel momento, quell’attesa, quella preparazione. Verso le 10 si svegliò anche la piccola Mye, la quale venne accolta dagli schiamazzi concitati di Ale che le ricordava l’importanza di quel giorno, ma lei, con i suoi 2 anni si limitò ad illuminare il volto del fratello con un radioso sorriso. “Mye!!!”, intervenne Alessandro, “Oggi è il gran giorno, oggi arrivano i nonni!!!”.
I nonni erano in volo, sarebbero arrivati in un ora e avrebbero portato, come era loro consuetudine, la pasta al forno ancora calda.
La piccola casetta sita in Milano, a pochi chilometri dal Duomo, non riusciva a contenere tanta felicità. La tavola era imbandita, e solo allora Ale si accorse dell’ora. Non fece in tempo a girare il capo verso l’uscio di casa che il nonno e la nonna erano già corsi verso di lui.
“Nonni”, esclamò ricolmo di felicità e li strinse forte, per quanto possa fare un bambino di 7 anni.
Giusto il tempo di posare le valigie e rinfrescarsi e tutti erano già seduti a tavola.
Tutta quella trepidante attesa, che si era perpetrata per mesi, era finalmente finita.
La tavola era “piena”,ma non di derrate alimentari, o meglio non solo, c’era festosità, gioia e amore.
Alessandro interruppe i racconti e le chiacchierate che facevano da contorno al ricongiungimento di una famiglia, che dista mille chilometri.
“Nonni sono davvero felice di avervi qui!!! Vi voglio bene e ci mancate tanto quando non ci siete, ma io vi penso sempre”.
Il momento era carico di gioia, c’era un’armonia ed una dolcezza che si poteva toccare. Su tutti aleggiava un velo di felicità purissima.
Quello era il pranzo più bello del mondo, il pranzo di famiglia nelle sua massima accezione.
Intervenne la mamma “Ale abbiamo una notizia importante da comunicarti, ma abbiamo aspettato questo pranzo speciale, per dirti che papà ha chiesto il trasferimento ed è stato accettato.”
Il sorriso sul volto di tutti era dolce, e carico di gaiezza.
Il volto di Alessandro era un misto di incredulità ed eccessi di felicità, rideva e piangeva contemporaneamente, era incontenibile. Aveva atteso, chiesto e desiderato che arrivasse quel giorno. Quella era la sua famiglia ed erano riuniti a tavola, poteva concedersi lunghe chiacchierate con il nonno, avrebbe potuto approfittare dell’occasione per assaggiare un cucchiaino di caffè a fine pasto, tramite il supporto del nonno. Ma cosa più importante tutto questo, stava per diventare la normalità, quel pranzo e tanti altri pranzi sarebbero stati la cornice di una famiglia felice ed unita, non più divisa da migliaia di chilometri.
E mentre Alessandro fantasticava sulla favolosa notizia appena appresa, la nonna richiamo l’attenzione di tutti, “Dai su, mangiamo che si fredda”, sempre attenta all’importanza che il cibo ricopriva nella sua vita.
Quel pranzo di famiglia non lo avrebbe certo dimenticato né Ale, né tutta la famiglia e nemmeno la bontà di quella lasagna!!!

Sort:  

I bambini regalano delle emozioni bellissime. Restare un pó bambini anche da adulti ed emozionarsi per le piccole cose della vita é indispensabile per vivere felici.
Complimenti.

Grazie, davvero. Concordo su tutta la linea. E’ fondamentale mantenere le caratteristiche peculiari di un bambino, ovvero, emozionarsi ed emozionare con genuinità.
Grazie ancora

Siamo esseri umani, e, in quanto umani, "strani". Il ricordo di un bambino, anche nella mente "cresciuta" di un adulto, rimane candido ed ingenuo. Infantile!

Credo che il significato di infantile, non nella sua accezione legata ad un comportamento, ma nella sua vera veste sia meravigliosa. L’ingenuita, e l’essere infantili, è il momento più prospero della vita umana, ma soprattutto il più autentico. Ovvero, quello scevro da compromessi e da malizia.

Intendevo proprio questo. Genuino, senza sovrastrutture o condizionamenti. (e in un testo "garbato". Ero stato poco chiaro? Complimenti!)

No no assolutamente, anzi, mi hai fornito la “spalla” su cui precisare ancora più ciò che volevo esprimere. Grazie @adinapoli :)

Mi hai fatto ricordare tutte quelle mattine di infanzia, in cui si era ricolmi della gioia che descrivi per le cose più semplici a cui da adulti non si fa nemmeno caso. Un racconto che trasuda emozioni.

Lieto di essere riuscito a trasmettere proprio questo :) Grazie @piumadoro

Cosa devo dirti, in questo momento solo una cosa, che scrivi molto bene, almeno per il mio modestissimo parere, mi piace la tua capacità di toccare i sentimenti dei tuoi lettori, arrivando a solleticare il profondo del nostro animo, e lasciandoci un dolcissimo, struggente retrogusto

Caro @mad-runner questo Tuo commento mi emoziona, mi rende felice. È il complimento più bello che potessi ricevere. Sono davvero felice di riuscire a “solleticare il profondo del nostro animo” e mi ci metto dentro anche io perché spero sempre di riuscire a trasmettere ciò che provo. Grazie di cuore
:)

Prego, di nulla, è un piacere, nel mio piccolo cercare di sopportare una nuova leva che ritengo valida come te è una cosa doverosa e giusta, come sono stato indubbiamente aiutato io quando sono arrivato su questa particolarissima piattaforma, anzi, ti dirò di più, da qualche tempo a questa parte è ancora più importante fare questo, perché a gennaio era molto più facile fare della strada su Steemit, adesso, a causa della bassa quotazione dello Steem, è molto ma molto più dura riuscire a conquistare la propria porzione di guadagno e notorietà

Col giusto supporto nulla è impossibile, spero di non tradire le aspettative di quanti mi state supportando e spero di riuscire a trasmettere sempre più 😊
Grazie per i complimenti e per il supporto lo apprezzo molto

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