La mamma.

Come tutti ben sappiamo, oggi si festeggia la festa della mamma.
E' da diverso tempo che penso di scrivere un post sulle mamme ma, oggi in particolare, mi sento di farlo maggiormente.
Non sono una persona che crede in queste feste commerciali però credo che questo giorno sia più speciale.
Penso sia giusto dedicare una giornata speciale a queste donne meravigliose.

Non voglio entrare nei dettagli del rapporto madre e figlia parlando in generale perché credo che ognuno di noi abbia il suo legame e il suo carattere.
Oggi mi limiterò a parlare di lei, la mia di mamma.

Mia mamma S, ha avuto me e mio fratello che era molto giovane: aveva diciotto anni quando partorì mio fratello e dopo appena diciotto mesi diede alla luce anche me.
Quando guardo le foto di quando eravamo appena nati, mi sembra di vedere una bambina con i suoi bambolotti.
Il fatto che ci abbia avuti da giovane è stata una cosa bellissima per me: siamo cresciuti tutti insieme, mentre noi cominciavamo a fare i primi passi, lei entrava timidamente nel mondo degli adulti, tra mille paure per noi e l'inesperienza del caso.
Ricordo con estrema dolcezza le giornate assieme a lei, passate tra lavoro e pulizie.
Riusciva a trasformare i lavoretti di casa in puro divertimento: lavava i piatti e intanto ci ascoltava, spolverava e noi ci nascondevamo dietro le tende, giocando a nascondino con lei; la domenica mattina era il momento della pasta fatta in casa e noi giocavamo ai fantasmi, nascosti sotto al tavolo, tutti sporchi di farina oppure ai topolini che rubavano pezzi di sfoglia stesa.

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Ricordo la musica, la musica in macchina, a bordo di quella piccola 500 alla quale cadeva il tettuccio (casualmente sempre sulla mia testa, ora mi spiego tante cose ;)), dove cantavamo a squarciagola le canzoni di Mina, Celentano...
Non hai mai saltato una gara di nuoto, un torneo di pallavolo o uno spettacolo di danza, è sempre stata lì, in prima fila, a sostenermi, proprio come nella vita.
Le serate passate insieme a guardare telefilm sgranocchiando patatine e facendo gossip, raccontandole le mie prima infatuazioni e ascoltando i suoi preziosi consigli.
Diciamo che ci hanno sempre paragonate a Lorelai e Rory di "Una mamma per amica".

Poi la nostra vita è cambiata, la mia famiglia si è divisa, i miei si sono separati.
Ho visto mia mamma distrutta da un dolore che non avevo mai visto; i primi tempi sono stati duri ma lei non si è mai persa d'animo.
La notte aspettava che ci addormentassimo per piangere, io mi svegliavo e la stringevo più forte di prima.
Arrivò il momento di crescere per me e mio fratello, noi studiavamo e mia mamma faceva tre lavori pur di mantenerci: estetista la mattina, pulizie il pomeriggio e gelataia di sera.
Nonostante questo, nonostante gli impegni lavorativi, c'era sempre per noi, non ci ha mai trascurati.

Ho sempre ammirato mia mamma per questo, per la forza di volontà che ha avuto e che continua ad avere.
Ogni famiglia, ogni persona ha sicuramente i suoi problemi, persino quelle persone che vedono in giro con quei bei sorrisi stampati in faccia, ventiquattro ore al giorno.
Anzi, molto probabilmente, sono proprio loro che soffrono di più.
Mia mamma è così, ha affrontato un grosso scalino così, sorridendo per noi.
La vita negli ultimi anni non le è stata molto amica, si è ammalata di cancro.
Dicono che i dispiaceri e lo stress facciano ammalare le persone, lo credo anche io.

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Il suo mondo è crollato in un secondo, come il mio, ma, mentre ero io quella che piangeva, lei mi consolava con la sua solita forza e il suo solito sorriso che la contraddistingue.
Ha preso la situazione in mano e ha affrontato anche questo, persino quando è rimasta, ad appena 43 anni, su una carrozzina, da un giorno all'altro, senza saper più parlare dipendendo completamente da noi.
Per una donna indipendente come lei è stato uno dei dispetti più grossi che la vita avrebbe potuto farle.
Nell'ultimo anno, grazie alle cure, alla fisioterapia, ma sopratutto alla sua forza e al suo impegno, al suo umore sempre alto, ha ricominciato a camminare, come una paperetta, le dico sempre :)
Non ricorda tutto, ha ripreso a parlare, non so perchè sia convinta che io abbia 41 anni (le dico sempre che mi fa un pochino più vecchietta di quello che sono ma va benissimo così) ma sono così fiera di lei.

Sono stata così orgogliosa dei suoi primi passi, mano nella mano con me, della prima volta in cui le ho spiegato cosa fosse un coniglio e lei mi ha risposto: "Oh, porino. Non l'ho mai cotto vero? Perché non credo di volerlo fare più" e tu vaglielo a spiegare che invece era il suo piatto forte.
I suoi primi sorrisi, le sue prime conquiste mi hanno cancellato, almeno in parte, il dolore che mi porto dentro.
E' per questo che quando mi chiedono "Qual'è la persona più forte del mondo?" io rispondo "la mia mamma".
Quando i bambini rispondono con il nome del loro supereroe preferito io sorrido e mi viene una stretta al cuore perché non sanno che, la loro supereroina più forte, ce l'hanno di fianco, la loro mamma.

Prima che iniziasse a stare male ha coronato il suo sogno più grande: aprire il suo centro estetico.
Aveva tutto, dopo i sacrifici di una vita era riuscita in tutto: a crescere da sola i suoi due figli, un lavoro che le è riuscito piuttosto bene, a coronare il suo sogno e ad avere me al suo fianco, nel lavoro.
E' vero, la vita ha mescolato le carte con cui giocava e ci ha tirato un colpo basso ma noi combattiamo forte.
E' alla mia mamma che devo tutto, le devo la mia vita, la devo ringraziare per quello che fatto per me da sempre, per avermi trasmesso i valori più importanti della vita, per avermi insegnato che tutto è possibili, di credere sempre, di combattere con il sorriso.

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Quindi sì, nonostante non lavori per stare con lei, questa giornata è solo sua e di tutte le mamme del mondo.
Se mai riuscirò ad essere anche solo un briciolo di quello che è lei, per me sarà più che sufficiente.
Per questo tutte le volte che ricordo la frase del film "La leggenda del pianista sull'oceano":

"Novecento bambino: Che cos'è una mamma, Danny?
Danny: Una mamma? Bè, una mamma è un cavallo.
Novecento bambino: Un cavallo?
Danny: Un cavallo da corsa. Anzi, sai che ti dico? Le mamme sono dei purosangue, i migliori cavalli da corsa del mondo. Se punti su una mamma, vinci sempre."

mi viene in mente la mia, mi commuovo e non posso far altro che pensare "quanto è vero".