Pit Stop & Go

in #ita-sport6 years ago

 23 ottobre 1966 (Bologna) - 15 settembre 2001 (Klettwitz)  

Sarebbe potuto essere quello il tuo destino, una fine devastante nello schianto di un mattino.

Invece sei sopravvissuto piccolo folletto ritrovandoti in ginocchio, a gattoni, rotolando su te stesso, senza più quelle gambe che per magia ti han fatto volare a 300 all'ora sulle piste di tutto il mondo.  Deve essere stato lancinante, insopportabile sapere che quel testa - coda ti avrebbe tagliato non solo le gambe ma il tuo futuro, avrebbe spazzato via la tua passione di una vita, infranto sogni e tarpato le ali. Chiunque avrebbe mollato, si sarebbe chiuso in se stesso e si sarebbe chiesto perchè quella tragedia si fosse abbattuta proprio sulla sua di vita. 

Tu invece no. 

Tu ti sei rimesso in piedi (uso la tua stessa ironia se permetti) e hai mostrato a tutti che non servono le gambe per poter correre, non serve una Ferrari per sentirsi potenti, non serve essere in pista per inseguire i propri sogni. Basta coraggio, determinazione, tenersi stretto sul viso quell'enorme sorriso, un virus contagioso fatto di autoironia, simpatia, incoraggiamento e voglia di abbattere i muri dell'incredibile.  Da quel giorno tragico hai imparato tanto, e da quelle lezioni che la vita ti ha dato hai costruito una cattedra dalla quale hai iniziato ad insegnare a tutti noi cosa è la vita, che potenziale essa nasconda. Lo hai fatto ritornando al Lausitzring, senza gambe ma con lo spirito di un gigante. Ad attenderti al traguardo migliaia di persone, parenti, amici, meccanici, colleghi, tifosi e persone comuni accorse fin li per vedere un uomo dimezzato raggiungere la vittoria più importante. 

Immagine non coperta da diritti di copyright: https://pixabay.com/it/grand-prix-formula-1-asfalto-1792911/

In molti pensavano fosse la fine quel 15 settembre 2001, altri pensavano che quel ritorno in pista fosse solo un ultimo slancio dettato dalla follia e dalla frustrazione. E invece tu li hai smentiti e shockati ancora una volta. Lontano da grid girl, circuiti, serate alla moda, champagne e motori ruggenti hai indossato un leggerissimo casco, hai portato il tuo spirito su una bici e hai ricominciato a correre. E correvi, come se correvi! Hai girato il mondo con quel tuo sorriso luccicante e lo hai trasformato in oro alle olimpiadi di Londra nel 2012 per 2 volte e altre 2 volte hai brillato nel 2016 a Rio condendo il tutto con 8 ori mondiali! Metalli preziosi, mai più preziosi dell'ispirazione che ci offri da quel giorno. 

Guardando te abbiamo tutti pensato che l'essere umano può essere capace di fare tutto, ci siamo tutti sentiti piccolissimi al tuo cospetto. Ci hai insegnato la fatica, il valore dei sogni, la cultura del non abbandonarsi. Ci hai sfidato a fare di più, ci hai implorato di credere in noi con i tuoi gesti, ci hai insegnato a camminare sulle acque, a risorgere. Ci hai insegnato tanto caro Alex, soprattutto ci hai fatto capire, in questi 17 anni, perchè quella prima riga di questo post sia diventata, non una lapide ma una sentenza.


Alex Zanardi  23 ottobre 1966 (Bologna) - Eternità   



P.S.


Buona Pasquetta a tutti, mi propongo per il contest ideato da #fulviaperrillo sperando di aver compreso e rispettato tutti i criteri.

Sono sicuramente riuscito a restare sotto le 500 parole e isolare il tema corretto. Vediamo se anche tutto il resto può andare.

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Grazie per la partecipazione 🍀

Articolo selezionato tra i migliori post del giorno https://steemit.com/postit/@steempostitalia/postit-n-40

Grazie a tutti!

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