Swap party. Liberare l'armadio non è mai stato così divertente.

Quale periodo migliore per parlare dello swap party. Quando si avvicina la primavera e bisogna iniziare a pensare e a maledire il cambio di stagione nell'armadio e come tutti gli anni, ritrovarsi a buttare tutti i vestiti che non ci piacciono più, con il rammarico, e la solita frase “ questo però lo tengo, magari quest'anno lo metto” oppure “ dai, devo solo perdere 5 kg e ci rientro”. I chili, invece, rimangono sempre quelli e il capo è sempre lì, desolato, nell'armadio, in fondo nell'angolino, ricoperto da maglie e jeans.
E così che si fa largo l'idea più glam, economica ed ecologica che c'è.
Lo swap party.
Letteralmente significa festa dello scambio.
Nemmeno io sapevo cosa fosse fino a qualche mese fa, finchè una mia amica non ne ha organizzato uno ed è stata una grande scoperta.
É semplicemente un baratto di capi d'abbigliamento, scarpe ed accessori di ogni genere e qualità. Dalla maglietta acquistata al mercato al pantalone firmato. Il tutto a costo zero e si potrà ridare, finalmente, nuova luce a dei capi che non meritavano il buio del nostro armadio.
Ma andiamo per gradi.
Le regole per partecipare a uno swap sono semplicissime:
portare capi in ottimo stato. Di quelli che magari hai messo una sola volta, per il matrimonio della zia Concetta che pensavi di rimettere alla comunione del cugino Carmelo, ma poi ti sei resa conto che ti stava malissimo e non sai perchè lo hai acquistato.
Stesso ragionamento vale anche per le scarpe. Puoi anche portare le vecchie zeppe che hai nell'armadio da quando le Spice cantavano “Wannabe”. Sì, è ora di liberarsene, non vorremmo romperci una caviglia nel vano tentativo di una buffa imitazione del balletto di Geri Halliwell.

Altra regola: ciò che si porta ad uno swap rimane allo swap. Ciò che non verrà preso dalle ragazze swap sarà donato in beneficenza.

Ultima, ma molto importante, è correre!
Eh sì, perchè solo chi corre più veloce si prenderà i capi che ha puntato.
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Foto dell'autore

Esistono due tipi di swap: lo swap casalingo, il primo a cui ho partecipato e lo swap organizzato dagli esperti del settore, solitamente svolto in alberghi o bar.

Nel primo caso, ci si ritrova a casa di una ragazza che mette a disposizione relle, tavoli per mettere in mostra la merce ed un aperitivo. Per galanteria potete portare pure voi qualcosa, almeno un prosecco! Quello rende tutto migliore, anche la camicia a quadrettoni da boscaiolo.
Tutte quelle che partecipano porteranno dei capi per essere scambiati e verranno presentati dal malcapitato di turno, che dovrà mettere all'asta i capi. Una sorta di Carla Gozzi ed Enzo Miccio in un sol personaggio, che butterà nel “bidone del nocivo” i capi che non verranno scelti.
In questi swap casalinghi vige un po' la legge del West, ovvero “lo vedo, mi piace, lo prendo”. Come? Presto detto. Si corre! Vi ricordate quando da bambini si giocava a bandiera? Uguale. Il primo che arriva alla bandiera e torna al posto col bottino ha ottenuto il suo nuovo capo, a costo zero. Se non volete correre, si va ad alzata di mano, molto più educato, ma molto meno divertente.
A fine capi, e tra un prosecco e un finger food, si può provare anche a trattare con il nemico e proporre scambi. Non si sa mai che riusciate ad ottenere quella gonna che vi piaceva tanto, ma che non siete riuscite ad accaparrarvi perchè stavate mangiando la pizzetta e il salatino.

Lo swap organizzato, da chi ne fa almeno uno a settimana, invece, è molto diverso. Una prerogativa per partecipare è avere molta pazienza. Infatti, i capi saranno molti perchè molte saranno le partecipanti.
Il vestiario portato verrà valutato dagli addetti ai lavori: da un valore minimo di 5 in su. Il valore, inutile a dirlo, sarò molto soggettivo, quindi non offendetevi se la vostra maglia à pois che vi piaceva tanto sarà valutata solo 20, non è una questione personale.
A fine valutazione dei vostri capi, vi verrà consegnata una scheda con il totale che avete acquisito. Potete quindi, successivamente, prendere ciò che volete, ma senza superare il totale della vostra scheda.
Di volta in volta i capi, che arriveranno anche da altre fanciulle partecipanti, verranno sistemati in una sorta di negozio con i vari reparti: magliette, maglioni, pantaloni e le mitiche relle con giacche, cappotti e vestiti. Non mancherà di certo l'angolo accessori e scarpe.
Voi potrete girare e rigirare il salone pieno zeppo di capi e scegliere quelli che più vi aggradano, ma senza prendere nulla.
Passeranno anche ore, non lo nego, ma se siete in buona compagnia vi passerà sicuramente.
Finite le partecipanti, finiti i capi da sistemare e tutte hanno visto tutto, si va fuori dal negozio e parte il countdown. Preparatevi a correre più veloce di Bolt, se volete prendere i capi che avete adocchiato.
Pronte? à la guerre comme à la guerre! Arrabattate tutto ciò che vi piace e che volete.
Una volta finita la battaglia, si possono provare i capi scelti e “pagarli” mostrando la scheda con il vostro punteggio, se però, malauguratamente, avete superato il valore della scheda, sarete costrette a rinunciare a dei vestiti.
Avete preso dei capi che non vi piacciono o che non vi stanno bene? Nessun problema, si “ri-swappa” al prossimo swap.
E dopo ogni battaglia che si rispetti, l'angolo spritz e stuzzichini è a vostra disposizione.
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Foto dell'autore

Attualmente, lo swap party è una prerogativa del tutto femminile. Ho partecipato a diversi swap party e non ho mai visto un solo uomo, ma questa potrebbe essere una buona notizia. Un campo inesplorato per giovani uomini baccaglioni e/o per maschi beta più impacciati che avranno meno concorrenza.

Che state aspettando? Al mio segnale, liberate gli armadi e che swap party sia!

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Articolo davvero molto interessante! Brava.

Grazie @marcuz, molto gentile :)

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