Il racconto di una mattinata diversa.

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Ciao amici di Steemit,

oggi non ho molta voglia di avventurarmi in un post tecnico o di pensare a steemit nella classica maniera. Semplicemente vi voglio portare nel mio mondo e raccontarvi la mia mattinata.
Alla fin fine questi sono dei blog personali e mi rendo conto di raccontare sempre troppo poco di me stesso quindi..

Dopo tre giorni di festa (qui al sud si resta praticamente seduti a tavola dalla vigilia di Natale fino a S. Stefano), devo dire che ieri ero davvero stanco. Idem per mia moglie e la mia piccola Eva (due anni compiuti a novembre).
Chi ha uno o più figli piccoli sa che gli sforzi si moltiplicano in queste circostanze e che stravolgere le abitudini di un bambino produce degli effetti che si protraggono anche i giorni a seguire a quello dello stravolgimento.

Stamattina però gli occhi si sono aperti al solito orario: maledizione!

Meledette abitudini.. è una vita che mi sveglio prima delle 7.00 che anche oggi il mio cervello ha deciso di continuare a mantenere le vecchie tradizioni..

Ho sonno, provo a dormire ancora ma non riesco; tra l'altro devo alzarmi a controllare che la piccola non si sia scoperta nel suo lettino.. eh si, non so cosa ci faccia in quel letto, ma puntualmente ogni volta che io o mia moglie l'andiamo a controllare la troviamo scoperta. E oggi non ha fatto eccezione...

Ok, qui dormono tutti.. non sono un tipo da TV ma amo correre. Un caffè, indosso tuta e scarpe, antivento e cappello (qui all'alba fanno massimo 2°) e mi catapulto in questa mattinata nella quale la foschia sembra aver cancellato i suoni e ovattato tutto.

Goldie (un gattino randagio di colore dorato che ormai ho praticamente adottato) è sempre accovacciato su un'automobile calda quando ne trova una e oggi è il suo giorno fortunato e sono contento per lui perchè il freddo è pungente. Mi lancia un'occhiata distratta, poi si riaccovaccia e torna a dormire. Beato te, penso, io non ho questa capacità di riaddormentamento.. per questo mi vedi qui!

In giro non c'è anima viva, il camioncino della differenziata che svuota i bidoncini è l'unico segno di vita "umana" che incontrerò in tutto il mio percorso.. e in fondo la cosa non mi è neanche dispiaciuta.

Un pò di stretching e sono pronto.. azzeriamo il cronometro e si parte. Di solito ho due percorsi di due lunghezze diverse: il primo si conclude dopo 5km e il secondo, che è la prosecusione del primo, dopo 10km.
Quando completo il primo percorso, ho la possibilità di decidere se proseguire con il secondo tratto o fermarmi.

Ultimamente non riesco quasi mai a completare tutto il percorso e mi fermo ai 5km.. sarà lo stress (il fatto di lavorare in casa e quindi di avere una bambina di 2 anni che ti scorrazza intorno e vuole costantemente giocare mentre devi lavorare non aiuta) ma ultimamente mi arrendo al primo traguardo dopo circa 20 minuti di corsa sostenuta.

Inizio a correre... le gambe sono pesanti e il fiato corto. Accidenti ma che mi succede? Devo darmi una scossa e comincio ad ammirare la bellezza dell'atmosfera che mi circonda, il silenzio e la pace che questi giorni di festa hanno lasciato. La musica di Ludovico Einaudi è un appiglio a cui aggrapparmi e la mente parte in un viaggio di ricordi che gli stimoli visivi riattivano...

Mi sento meglio, il fiatone non c'è più.. sto correndo ma le pulsazioni sono molto basse, sto bene. La pace che questa pigra mattinata mi trasmette si riflette sulla mia prestazione.. e sono già al primo traguardo.

Non posso crederci: ho corso 5km in 19 minuti e ne ho ancora abbastanza per andare avanti. Rapido sguardo e vedo che la serranda della nostra camera da letto è ancora giù... mia moglie dorme ancora e quindi sicuramente anche la piccolina. E' l'occasione giusta: correrò i 10km e la cosa non mi spaventa e disincentiva come è stato negli ultimi tempi.

Proseguo!

Non vedevo il mio cronometro segnare i minuti oltre il 20 da un bel pò di tempo, le pulsazioni stanno un pò aumentando ma è normale, il mio corpo sta andando sotto sforzo ma non è una scusa per fermarsi. Il vento ha spazzato via la foschia e comincia a soffiare sempre più forte ma io proseguo e la mente comincia ad elaborare tante informazioni al punto di meravigliarmi di me stesso. Mens sana in corpore sano... diceva Giovenale nelle Satire

Ultime centinaia di metri, adesso il fiatone si fa sentire, sento l'acido lattico che rende i muscoli legnosi ma non voglio mollare perchè sto per fare una cosa che non riuscivo a fare da settimane.. ci sono quasi, l'ultimo tratto è anche in salita.. penso a mia figlia, di solito è la cosa che mi aiuta a superare ogni ostacolo: ce l'ho fatta! 10km in 42 minuti netti.

Ringrazio chi ha costruito questa ringhiera che mi sta sorreggendo e piegato in due riacquisto il fiato... sparisce la sensazione di avere due tronchi d'albero al posto delle gambe, sono di nuovo in grado di connettere. Un pò di stretching e posso salire a casa.

L'immagine di mia moglie e mia figlia che si sono appena svegliate e mi aspettano sorridenti sulla soglia della porta è la cosa più bella di questa giornata ed una delle cose per cui ringrazio Dio tutti i giorni.

Un bacio a entrambe, una doccia rigenerante si fa colazione tutti insieme con i cartoni animati di sottofondo e una bambina di due anni che non smette mai di parlare a tenere banco.

Una nuova giornata è iniziata e sono fiero di me stesso!

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Fonte Foto: 1 , 2 , 3 , 4