Bitcoin, blockchain e il futuro della musica | by Ispira

in #innovation6 years ago

A parte per qualche nostalgico non in grado in cuor suo di accettare l’inesorabile scorrere del tempo, grazie ad internet stiamo vivendo un momento straordinario per ciò che concerne fruizione, condivisione e diffusione della musica. Qualsiasi artista appartenente a qualsivoglia genere è infatti ascoltabile grazie ad un semplice e rapido click. 

Nonostante tali possibilità senza precedenti, i creatori continuano ad essere la parte maggiormente penalizzata in un mondo sempre più digitalizzato. Un esempio piuttosto eclatante è quello della hit statunitense del 2014 ‘All about the bass’ e del suo co-autore Kevin Kadine, il quale ha rivelato come abbia ottenuto da Spotify solo 5.679 dollari a fronte di più di 178 milioni di downloads del singolo. Piattaforme alternative come Patreon non sembrano poi al momento rappresentare delle risposte efficaci alla mancanza di maggiore equità all’interno del settore musicale.   

[Patreon wallpaper teaser; Cruxia; immagine riutilizzabile]

La soluzione proposta da Panos Panay, esperto di musica nell’era digitale ed insegnante presso il Berklee College di Boston, è stata l’ideazione assieme ai membri della Open Music Initiative di un’applicazione innovativa in grado di tracciare gli usi di un dato brano musicale, il numero di riproduzioni, i luoghi in cui viene riprodotto e tanto altro.  

“Immagina un pannello di controllo al quale posso accedere come compositore e che mi mostra tutti i luoghi dove una mia canzone viene riprodotta” (Panos Panay)  

Tale mole di informazioni viene immagazzinata in un database decentralizzato basato sulla tecnologia blockchain (la stessa alla base del bitcoin), cosicché chiunque possa accedervi senza che il sistema possa essere manipolato o sia di proprietà esclusiva di un ente specifico (si parla in questo caso di public blockchain).  

 [Bitcoin blockchain; Davidstankiewicz; immagine riutilizzabile

La caratteristica principale della blockchain è infatti quella di rassomigliare ad una sorta di registro pubblico difficilmente manomettibile, con alcuni caratteri simili a Wikipedia: chiunque può venire a conoscenza dell’account del creatore di un post e di tutti coloro che nel corso del tempo vi apportato delle modifiche. In maniera analoga, l’applicazione blockchain ideata da Panos Panay vuole tener traccia dell’utilizzo, nel web, di un determinato file musicale.  

Attraverso l’applicazione in oggetto saranno inoltre stipulabili i cosiddetti ‘smart contracts’, contratti online completamente automatizzati in grado di permettere ad un artista la vendita dei diritti di un proprio componimento in sicurezza e autonomia. Ciò significa che forse, in un futuro non troppo lontano, case discografiche e manager potrebbero divenire inutili o quasi, portando il numero di intermediari tra ascoltatore e artista a ridursi notevolmente. E tutto questo a probabile beneficio delle tasche di entrambi.

[ Smart contracts of virtual coin ethereum; Draglet; immagine riutilizzabile]  

La tecnologia alla base dei bitcoin sta quindi profondamente cambiando non solo la finanza globale ma anche un mondo apparentemente lontano come quello musicale, fornendo agli artisti migliori possibilità di remunerazione e dando la possibilità a startuppers che vogliono lanciarsi in tale settore di ripensare gli attuali modelli di business.   

VM

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Hai letto del lavoro che sta facendo @claudiop63 con Unico?

No, potresti linkarmi qualcosa per favore che sono curioso? Grazie per la segnalazione.

Ciao. Noi di @unico.global abbiamo un approccio diverso alla creazione di valore tramite contenuti digitali (musica, ecc).....Usiamo uno smart contract sulla blockchain Ethereum per introdurre una nozione di TIRATURA LIMITATA, e in questo modo trasformare contenuti "premium" in veri e propri oggetti da collezione, che possono essere anche rivenduti fra collezionisti (sempre tramite smart contract) A noi interessa tracciare la proprietà dei contenuti più che la loro fruizione. Il musicista/artista con noi guadagna quando il collezionabile è venduto la prima volta, ma anche quando viene rivenduto fra collezionisti. Se vuoi saperne di più, accedi al nostro sito web https://www.unico.global :-)

Figo! Faccio un po' di ricerca a tal proposito. Grazie ancora!

Gran bel post Ispira!

Grazie per il supporto!

notizia interessante, speriamo che le applicazioni degli smart contract arrivino presto

Quella sarà la vera rivoluzione

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