E' qui la festa?

Non avevo mai visto tanta felicità.

Se Dio avesse riempito i campi di granturco del miglior grano, il latte delle mucche di fiumi d'oro, la pioggia di diamanti, le cantine del miglior vino, le botteghe del cibo più pregiato e lo avesse regalato a tutti, poveri e ricchi, nessuno sarebbe stato più felice di quanto non lo sia adesso.

La città è in festa perchè per la prima volta nella storia la squadra di calcio nostrana ha vinto lo scudetto.

Fuochi d'artificio si alzano dietro le piccole case del quartiere.

Ragazzi che sfrecciano sui motorini in 3, a volte anche in 4, alcuni impennando pericolosamente.

I vigili urbani hanno dismesso le divise e sono a far baldoria nei bar.

I preti hanno tolto il colletto e sono in mezzo alla folla a festeggiare 4 fortunati le cui gesta sportive vengono etichettate come dono "divino".

Persino le madri, le mogli, le sorelle di tutti noi, mai avvicinatesi a questo sport, si son lasciate travolgere da questo evento.

Nessuno è esente da questa euforia.

Tranne me.

Ho bisogno di riflettere, di chiudermi nella mia consueta meditazione, ed ho trovato in questo parco giochi in periferia il luogo più silenzioso e abbandonato del mondo.

Sono solo, soletto mentre nessuno vuole esserlo questa sera.

Sono in silenzio mentre la città è divorata dal rumore.

Sono in pace perchè tormentato profondamente.

Sono sereno perchè senza speranza.

Ieri mi ha scritto la mia amica Sara, dal Ruanda, raccontandomi dei problemi che i bambini del luogo stanno avendo, delle malattie di cui stanno soffrendo, della morte che li sta raggiungendo.

Poco fa ho letto di un'esondazione di un fiume che non era mai esondato in vita sua ma che dopo millenni di quiete si è risvegliato in uno dei luoghi più inquinati al mondo.

Ricordate quel ghiacciaio di cui vi avevo parlato nel mio post di qualche settimana fa?

Pare si sia staccato prima del previsto, ben 7 anni prima di quanto previsto dalla comunità scientifica.

Oggi al supermercato ho chiesto di Luca, un mio amico delle elementari che lavorava alla cassa. Mi han detto che Luca è in attesa di ricollocamento. Me lo ha detto una delle 2 commesse che vigilavano sulle casse automatiche, le uniche casse che adosso il supermercato adotterà in ogni angolo d'Italia, in tutti e 56 i suoi negozi.

Ho chiamato Luca qualche minuto dopo, per sapere come stesse.

Mi ha risposto che è stato licenziato ed ora spera nel reddito di cittadinanza. A 43 anni e con le solite esperienze da fattorino Amazon, driver di Uber, cassiere al supermercato, sarà difficile trovare lavoro a quell'età.

7 Giorni fa questo stesso paese che oggi trionfa e festeggia, piangeva 2 morti bianche. Antonio e Antonio, 2 ragazzi sotto i 30 anni, sono morti schiacciati dal peso di un piccolo tetto che li copriva nelle giornate di pioggia e che per l'azienda era la "zona fumatori".

Il fumo uccide, dicono.

Il tutto mentre noi ci godiamo questi 15 minuti di celebrità.

Atalanta campione d'Italia.

Finalmente!

Non credete?