Ercolano. La bellezza riscoperta.

Se siete a Napoli, in genere è obbligatorio fare un’escursione giornaliera nel famosissimo sito archeologico di Pompei.
Pompei è tra i siti archeologici più visitati al mondo e per questo è impossibile non visitarlo se siete in zona.
Quando sono stata a Napoli , consapevole della vastità di questo sito archeologico e del poco tempo a disposizione, ma assolutamente incuriosita per questo tipo di ritrovamento, ho preferito scegliere un sito più piccolo e più vicino a Napoli, il sito di Ercolano che, come Pompei, ha vissuto e oggi documenta la tragedia del 79 D.C della devastante eruzione del Vesuvio.

Ercolano è una città più piccola di Pompei, ma molto raffinata e la sua limitata dimensione consente di apprezzare appieno questo spazio urbano antico in poche ore di visita.
Ercolano è facilmente raggiungibile da Napoli, in poco meno di mezz’ora di treno. Dalla stazione di Ercolano, dopo una camminata di 10 minuti, sia arriva in questo incredibile sito archeologico dove potete perdevi nella scoperta di mille angoli affascinati e di intatta bellezza.

Che tragedia deve aver vissuto questi abitanti nel 79 DC quando il vulcano del Vesuvio esplode rilasciando nell’aria del materiale piroclastico che sommerse i centri di Pompei e di Ercolano.
Ercolano venne sommersa da una colata di fango di 20 metri e la linea di costa si spostò in avanti di alcuni chilometri. Durante gli scavi della parte di città oggi visitabile, avviati nel 1921, non furono trovati corpi e questo fa supporre che i soccorsi per i suoi abitanti arrivarono. Ma le fonti, su questo non sono per nulla chiare….
Si suppone che a Ercolano i soccorsi ,forse, arrivarono dal mare, ma non per tutti.

Nel 1980 furono infatti trovati nei locali che allora erano sulla spiaggia, i resti di circa 300 persone che stavano in attesa di essere salvati dall’arrivo di una nave della flotta di Plinio il vecchio…
Si cerca ancora di capire anche alla luce degli ultimi ritrovamenti che ci sono stati proprio nell’area che, allora, era la spiaggia di Ercolano.
La vicenda di quelle ore drammatiche per gli abitanti di Ercolano e di Pompei mi ha sempre molto colpita.

Oggi, la visita ad Ercolano ci consente di passeggiare tra le case e le strade di quello che doveva essere un centro urbano caratterizzato da ricche e sofisticate abitazioni, ricche di particolari costruttivi eleganti e ricercati, come solo una popolazione benestante poteva permettersi.

Strade, cortili, aree di mercato, sontuosi saloni , le terme e la palestra…tutto è ancora perfettamente conservato e visibile.
Si viveva bene a Ercolano prima di quel terribile giorno in cui il Vesuvio, che svetta sulla città con la sua inconfondibile forma, ha deciso di porre fine alla vita di questa città.
Gli scavi furono iniziati nel 1973 per volere del Re Carlo di Borbone con delle difficili esplorazioni ma solo nel 1927 furono avviati scavi sistematici che hanno messo in luce la parte che attualmente è visitabile.

Moltissime aree, naturalmente , devono essere messe ancora in luce e tra queste la straordinaria e vicina Villa dei Papiri.

I tesori ritrovati in questa area, come quelli della città di Pompei, sono conservati nello straordinario Museo Archeologico di Napoli.
Il sito archeologico ha vissuto anni di gravissimo degrado e abbandono che finirono attorno al 2001 con l’Herculaneum Conservation Project , un importantissimo e imponente progetto di conservazione del sito archeologico reso possibile grazie alla collaborazione tra pubblico e privato in particolare la Packard Humanities Institute che in collaborazione e sinergia con il Ministero per i Beni Culturali avviato l’imponente lavoro di restauro, messa in sicurezza e valorizzazione del sito.

Oggi la visita al Parco Archeologico di Ercolano, ci consente di immergerci in uno straordinario patrimonio che ci racconta la vita quotidiana di una città romana nel I secolo d.C.
Un salto nel tempo esaltante intriso di bellezza e raffinatezza.
Sono felicissima di essere riuscita a vedere Ercolano e, appena posso, sarà la volta di Pompei.
L’Italia dei tesori non smette mai di stupirci.