Il bibliotecario francese: cap. XXXV parte terza

in Italy5 months ago

Mentre Adriana e Trent si fissavano in silenzio, la prima lottando contro il disappunto e nel contempo i sentimenti che ancora provava per lui e l'altro sprofondato nei sensi di colpa, uno degli uomini seduti a tavolino a bere birra, che aveva notato la presenza dell'improbabile gruppetto, si alzò e si avvicinò. Non sembrava animato da buone intenzioni. Se Adriana era scesa contro le raccomandazioni di Robert e del signor Augustus Lafayette, era stato a causa di un'emergenza. Qualche giorno avanti, Nico era stato punto da una aedes aegypti e aveva contratto la dengue. Aveva cominciato a stare male la notte del lunedì. I due fratelli erano rimasti senza repellente per insetti e non erano riusciti a procurarsi una nuova confezione perché l'unica farmacia del posto si trovava a corto di dispositivi medici, oltre che di farmaci. Adriana e Nico avevano esaurito anche il poco paracetamolo reperito nell'ultimo acquisto. La ragazza aveva allora chiesto farmaci a Robert, il quale quella mattina era andato a cercarne, promettendo di tornare la sera. Stavolta i due infermieri portoghesi non erano nei guai per mancanza di soldi, ma di medicinali. Il denaro non era più un problema, anche perché al momento di pagare il locandiere per prolungare la permanenza, il loro conto risultava già saldato per intero. Adriana e Nico erano oramai sicuri che il bibliotecario li stesse aiutando senza far chiasso. E i soldi che ricevevano per il lavoro in biblioteca gli stavano permettendo di comprarsi quanto loro serviva, incluso qualche abito e scarpe nuove, dato il loro bagaglio limitato. Man mano che scorreva il tempo e imparavano a conoscere meglio il signor Augustus Lafayette, si rendevano conto che il carattere burbero e scontroso dell'anziano doveva figurare pressochè apparenza. Quell'uomo che intendeva apparire scorbutico, in realtà era soltanto circospetto, saggio, estremamente intelligente e dotato di non comuni capacità, di cui al momento, non sia mai, doveva esserci un gran bisogno...ma cosa avrebbe potuto fare, sia pure un genio, contro i tre omaccioni nella trattoria, o per meglio dire, nella bettola della locanda di Habanita? E per giunta più giovani di lui? Quello che si era alzato e le si era avvicinato era un uomo dall'enorme barba sporca e incolta, con il pancione stracolmo di birra che straripava dagli abiti malandati e sudici e l'alito che puzzava di alcol. Gli altri due erano sbarbati, ma per il resto vantavano un aspetto non molto dissimile da quello del compagno.
-Questa è la mia serata fortunata. Come aver trovato un ago in un pagliaio. Un fiore in questo letamaio. Fammi un po' di compagnia, dolcezza.
Si metteva male. Si stava per ripetere la stessa scena che un mese e mezzo prima all'incirca si era svolta nell'ufficio di Laurentino Suárez, nel comando della polizia civile. Adriana pensò di prendere tempo con una scusa, cercando di non far trapelare la paura che le pesava come un sasso.
-Proprio ora non posso trattenermi per via di un contrattempo, ma sarà per un'altra volta...
-Quando io dico adesso, deve essere subito-. Quell'uomo non andava certo per il sottile e Robert, cercando di salvare la situazione, cominciò, con voce gentile, quasi supplichevole, a proporre soluzioni accomodanti.
-Ascolti, perché non ci sediamo tutti a tavolino e conversiamo da buoni amici? Potremmo cenare tutti insieme e magari dopo giocare a carte.
L'omone gli rise in faccia, dileggiandolo. E facendo seguire una buona dose di insulti alle beffe. Prese per un braccio Adriana con l'intenzione di trascinarla al tavolo...mentre il locandiere, temendo essere quel che gli si presentava davanti l'anteprima di crimini, sgattaiolava velocemente in cucina e poi dalla cucina al cortile che dava alla sua abitazione. Robert alzò gli occhi al soffitto. Riconosceva di non essere in grado di combattere. Per giunta, era un ardente sostenitore dell'ideologia pacifista di una frangia estremista di filosofi, denominati Sempreverdi e dunque non vi si sarebbe mai azzardato, anche qualora si fosse ritrovato in condizione. In nessun caso, neppure per difendere la donna che amava. A dispetto delle pericolose circostanze, l'associazione della quale oramai faceva parte da anni non avrebbe mai e poi mai ammesso l'uso della forza, nemmeno se a causa della loro inerzia ci avrebbe rimesso la pelle un familiare degli affiliati. Robert seguì allora alla lettera quel che la sua associazione di appartenenza, in casi come quelli, esortava i membri a fare, senza se e senza ma: allontanarsi il più alla svelta possibile, cercando di porsi, ove non riacciuffato, e in tal caso l'associato avrebbe dovuto finanche lasciarsi uccidere, a ragguardevole distanza dallo scenario del crimine. Abbandonando familiari, parenti e conoscenti alla mercè dei malviventi di turno e possibilmente senza voltarsi a guardare il destino dei propri cari. Poichè per uscire dalla locanda avrebbe dovuto passar davanti agli altri due omaccioni al tavolo, che altri poi non erano se non taluni dei camionisti non esattamente onesti da cui aveva messo in guardia Adriana e Nico prima che venissero ospitati nel tugurio di turno, temette che avrebbero cercato di trattenerlo e prendersela con lui. Dunque, quale miglior partito, sgattaiolò verso la scala di legno e corse velocemente a sedersi all'ultimo gradino, fissando, timoroso, ora il pavimento, ora il soffitto e gettando di quando in quando qualche occhiata al piano di sotto, più che altro nella speranza che a nessuno dei camionisti venisse in mente di seguire proprio lui e proprio lì.
Ma Trent era di diverso avviso e affrontò l'energumeno senza il benchè minimo timore.
-La signorina ha detto che non può trattenersi. La lasci immediatamente.
-Ehi, damerino, cosa ne dici di uscire alla svelta e sparire? Sei fuori posto qui-. E giù altri insulti.
-Dico che non non sono dell'umore adatto per uscire da qui-. Trent gli si piantò davanti con aria di sfida, pronto a battersi se necessario.
-Vediamo allora se mi spiego: o te ne esci subito con le buone o con le cattive. Che già mi prudono le mani.
-Proporrei con le cattive- lo affrontò il medico, senza scomporsi. Afferrò il camionista, forzandolo ad abbandonare la presa. Ovviamente quello cercò subito di colpirlo, ma il giovane ebbe la meglio e l'omone finì a terra rotolando sul pavimento. E ora Adriana, sorpresa per il fatto che Trent la stesse difendendo esponendosi a un serio pericolo, stava in ansia per lui, perché i compagni del camionista a terra si stavano avvicinando. Di certo non potevano aspettarsi alcun aiuto da Robert, che dall'alto del suo rifugio manteneva un'aria afflitta. E come se non bastasse, vide Nico, che nel frattempo si era alzato dal letto ed era sceso di sotto! Adriana sapeva che suo fratello, per quanto debole e malato, l'avrebbe difesa a costo di morire. Temeva per Nico e temeva per Trent. E anche per Robert, nonostante quest'ultimo fosse corso ai ripari alla svelta. Adriana ben volentieri avrebbe difeso se stessa e gli altri, se solo avesse potuto. Ma era troppo piccola, minuta e fragile per riuscire a combinare alcunchè in un combattimento.
Uno degli altri due uomini le si avvicinò. -Ehi, bellezza!
-Lascia in pace mia sorella-. Quello tentò di colpirlo, ma Trent afferrò anche lui e ricominciò a battersi. Anche il terzo però gli fu addosso e se il primo si fosse alzato da terra? Adriana paventava il peggio. Vero era che il medico era forte e atletico, ma era appunto un dottore e non un pugile, fin dove la ragazza ne sapeva.
-Attento, Trent!-. Adriana stava per scoppiare a piangere, quei due erano addosso al ragazzo e l'uomo a terra si era alzato e ripreso. Ma non fece in tempo a muover un passo, perchè qualcosa di rigido lo colpì molto forte alla schiena e gridò: -Ahi!-. Cadde di nuovo e rotolò sul pavimento. Nel tafferuglio, nessuno si era accorto della presenza di un altro uomo. Un anziano che indossava impenetrabili occhiali scuri, un soprabito di lino nero e impugnava un bastone che presumibilmente doveva servire da sostegno in età avanzata. Augustus Lafayette, dopo il lancio del suo bastone che aveva colpito il balordo, afferrò per il collo, da dietro, uno degli altri due, cosicché Trent fu libero per difendersi dal restante. In pochi secondi, i criminali a rotolare sul pavimento furono due, dopodiché l'anziano, nell'aiutare il suo improbabile alleato, atterrò velocemente anche il terzo. Adriana, Nico, Robert e anche Trent erano sbalorditi. L'enigmatico bibliotecario, alla sua presumibile anziana età si rivelava fisicamente formidabile. Era riuscito in un minuto a neutralizzare tre uomini più giovani e presumibilmente più forti di lui, per quanto non esattamente sobri. E a dispetto della presenza di Trent, non sembrava proprio di avere l'aria di qualcuno che necessitasse di essere spalleggiato. Forse era fin troppo abituato a combattere. Ma com'era capitato nella locanda giusto a proposito? Nel frattempo Nico era svenuto, la febbre alta aveva preso il sopravvento. Trent si dispose prontamente ad aiutare i due fratelli e sostenne il ragazzo. Aveva gli abiti malconci e qualche contusione, ma tutto sommato nulla di grave. Grazie ad Augustus Lafayette, l'unico che nella lotta non aveva perso neppure un bottone della camicia.
-Stai bene?- chiese Trent a un'esterrefatta Adriana, rimasta quasi senza parole.
-Si... grazie... se... non ci fossi stato tu...
-Piuttosto se non ci fosse stato il signor Augustus Lafayette. Ma come avrà fatto? E' incredibile. Quell'uomo è... un demonio- gli sfuggì. Sperò che l'anziano, a pochi metri di distanza, non l'avesse ascoltato.
-Direi semmai che è un angelo- gli rispose Adriana.

Posti online in cui "Il bibliotecario francese" si trova:

1)camTV, in cui avevo pubblicato anni fa un'edizione precedente con il mio pseudonimo Giusy Gil Mammana Parisi (dove però manca una piccolissima modifica operata in favore di steemit, per avere diviso un capitolo lungo in due puntate)

2)publish0x, nickname PousinhaDosPous, stesso avatar che ho qui su steemit (idem come sopra)

3)blurt (al momento fino al cap. XIV), stesso nickname e stesso avatar di qui su steemit

DISCLAIMER IN ENGLISH: I'm the author of this e-book (and other e-books too), previously published in the above mentioned platforms, using my pseudonym in one of them (camTV) and a similar but longer username and same avatar in publish0x

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Ps: immagine Pixabay royalty free, autore Dieterich01 (https://pixabay.com/es/photos/corona-mono-beber-bar-contador-5116219/)

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Thank you, friend!
I'm @steem.history, who is steem witness.
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Wow, what an impressive scene, the way you capture the excitement and danger is incredible. Seeing Trent step up to protect Adriana is delightful, and Mr. Augustus Lafayette's unexpected intervention adds a thrilling twist. Each character's bravery shines through this chaotic moment. Can't wait to see how they navigate through this ordeal this passage had me on the edge of my seat! You so vividly portray Trent's brave defense from Adriana's initial fear, and finally, Mr. Augustus Lafayette's amazing skills, struggles, and dangers. It's amazing how your characters' personalities and actions come to life in such tense situations. Looking forward to reading more of their adventures

 5 months ago 

Thank you friend for appreciating my e-book🤗! This is yet chapter 35 third part🤗. Happy my readers are happy with my creative writing.

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