CONTEST - UNA STORIA ITALIANA

in Italy9 months ago (edited)

MONDO ONIRICO: storie dal trentesimo secolo (racconto per la partecipazione al contest una storia italiana)

Erano oramai mesi e mesi che Natalina si risvegliava in seguito allo stesso sogno, ripetuto a cadenza regolare settimanale. Vedeva la sua amica Manola, che tutte le volte indossava una giacca marrone, in una stanza indefinita e semibuia, dove l'unica certezza consisteva in una miriade di foglietti colorati appesi alla parete di destra. Sempre e quando si trattasse veramente della parete di destra. Comunque, Manola appariva girata di spalle e la parete zeppa di foglietti colorati appariva alla sua destra. Alcuni di quei foglietti riportavano messaggi o indicazioni, ma risultava letteralmente impossibile leggere alcunchè. Tutte le volte, Natalina si risvegliava non appena tentava di staccare un foglietto per vederlo da vicino o anche solo nell'avvicinarsi alla parete per riuscire a leggere.

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-Natalina, figliola, qualche denaro messo via lo abbiamo. Piuttosto che continuare a sbattere le corna su quel computer che prima o poi dovrai cambiare, a botta di sfruttarlo notte e giorno, iscriviti a un'altra facoltà universitaria- ultimamente le proponeva il babbo. -Se ti tocca comprare un altro computer, spenderemo molto più di quanto hai finora guadagnato sin da quando ti sei laureata. Per non parlare della bolletta dell'elettricità. Te lo dico ora, mentre tua madre non è in casa. Fortuna che c'è la vicina Gigliola che di quando in quando la invita a trascorrere i pomeriggi con lei e se no chi la sopporta tutto il santo giorno, quando la calzoleria è chiusa?- e il signor Anselmo dava in una risata.
Per la verità, non che un notebook comportasse chissà quali grandi consumi. E un ricondizionato linuxiano si comprava a prezzi accessibilissimi. Ma per ovviare a qualsivoglia inconveniente, quando lo usava in casa, Natalina attivava la funzionalità risparmio energia nei limiti del possibile. Ovviamente rimettendoci con la vista, dato che lo schermo si presentava piuttosto scuro, con l'opzione risparmio. Ma ultimamente, per venire incontro ai timori del papà, sia pur non pretendendo quest'ultimo nulla di simile, trascorreva molte più ore del solito in biblioteca, per poter lavorare da remoto. Così da risparmiare la corrente di casa. E per ricaricare la batteria del cellulare, aveva comprato un piccolo pannello solare con cavo USB, spendendo unicamente dai suoi guadagni online. Non era stata comunque chissà quale gran spesa. I timori del signor Anselmo erano per lo più infondati e per lo più un riflesso del continuo inveire da parte di sua moglie, ma Natalina lo compativa. Dopotutto, di mestiere faceva il calzolaio, non il tecnico informatico. Naturale, quindi, che specie considerate le ansie della moglie, vedesse grosse spese pure dove non ve n'erano affatto. Quanto al dover cambiare il notebook per obsolescenza, Natalina aveva ovviato da tempo all'inconveniente, convertendolo in linuxiano, così da ritardare perfino la compera di un ricondizionato. Si sa: i dispositivi linuxiani sono sempre stati molto più durevoli dei loro cugini.
-Pa, se mi iscrivo a un'altra facoltà, andrà a finire che un nuovo computer mi servirà per davvero. Per scrivere la tesi, quello che ho attualmente non va bene.
-E perchè no? Se va benissimo per lavorarci da remoto?
-Gli manca l'architettura corretta.
-E non lo puoi sistemare come hai sempre fatto?
-Non questa volta. Non è più possibile- e Natalina preferì risparmiare al padre la disquisizione tecnica sull'obbligo del pacchetto Office, incompatibile su sistema Linux, per gli studenti universitari.
Ma per la verità, desiderava davvero ardentemente tentare di cambiare vita prendendo un altro corso di studi. Avendo seguito passo a passo suo cugino Bartolino e la migliore amica Manola nelle sedute di psicoteatro, psicodramma e ulteriori attività collettive con il dottor Neri e la dottoressa Rossi, ne sapeva abbastanza da intuire che il suo sogno ripetitivo non costituiva che un riflesso delle storture della sua vita reale. Che proiettava nell'amica Manola. Comprensibile: quest'ultima, una volta dimessa dal reparto psichiatrico assieme all'oramai compagno di sventura Bartolino, con il quale aveva stretto grande amicizia durante il ricovero, complice il fatto di essere il cugino della sua migliore amica, non sapeva più che fare della sua anima. Aveva venduto il suo salone di parrucchiera che non rendeva pressochè un soldo bucato e con l'aiuto dei genitori passava in rassegna mille percorsi di studio, senza riuscire a decidersi per quale intraprendere per riqualificarsi. I dottori che seguivano i pazienti dimessi nel loro training di salute mentale avevano accennato a un trasloco dell'attività verso un'area di più facile procacciamento clienti, ma Manola non voleva più fare la parrucchiera, oramai. Tanto quanto Bartolino, non era ancora del tutto fuori dei suoi malinconici trascorsi e il salone con l'attività le ricordavano la disavventura in stile dalle stelle alle stalle in cui i due malcapitati erano virtualmente incorsi con i del tutto ignari Gonzalo Alarcón e Ylenia Alvarado. E gli psichiatri capirono. Anche Natalina lo capiva e pur non essendo incorsa in alcun accidente da ricovero psichiatrico, si sentiva confusa tanto quanto il cugino e la migliore amica. Quei foglietti illegibili appesi alla parete onirica rappresentavano i mille percorsi alternativi tra i quali Manola non sapeva scegliere, ma contemporaneamente, possibilità mancate e oramai tristemente inaccessibili a lei. La parete di destra rappresentava sostegno. La destra, nella simbologia biblica e non solo, è sinonimo di forza e sostegno. Ecco perchè i percorsi non potevano figurare a sinistra.
Natalina stranamente non sognava mai il cugino Bartolino in quella stanza semibuia zeppa di foglietti colorati, ma soltanto l'amica Manola. Forse perchè il cugino, a dispetto della psicopterapia, restava il solito nullafacente seriale a spese di mammà Gelsomina e zio Max. E restava pure la preoccupazione segreta di Anselmo, padre di Natalina, che in realtà tirava fuori le questioni del consumo energetico per nascondere alla figlia una preoccupazione ben più seria. Una volta che lui, la moglie, la cognata e il marito di quest'ultima fossero passati a miglior vita, a causa della parentela si rischiava che Bartolino finisse a carico di sua figlia, che con quel magro stipendio che corrispondeva a malapena alla bolletta dell'acqua di casa, avrebbe finito per fare la fame, se per legge la obbligavano ad accollarsi il cugino. Con una buona laurea c'erano invece possibilità concrete di trasferirsi in un'area geografica migliore, dove nessun tribunale cittadino si sarebbe sbattuto in spese per reperire l'unica parente in vita di quel fannullone di suo nipote acquisito Bartolino.
Natalina era dal suo canto fortemente tentata di accettare la proposta del babbo, che però avrebbe mandato all'aria gran parte dei risparmi di una vita dei genitori e pure mandato su tutte le furie la madre, che avrebbe poi scontato su entrambi i familiari i suoi timori per un avvenire ancora più incerto di quanto già fosse in città alle soglie del quarto millennio. Natalina capiva che la genitrice non riusciva, allo stato degli atti, a fare affidamento sulla certezza futura di recuperare quel denaro speso attraverso una molto migliore stabilità economica della figlia, perchè con gli anni che avanzano, gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo. Natalina avrebbe voluto iscriversi a Lettere Moderne a indirizzo artistico, ma per accedere alle più ampie possibilità d'insegnamento, ben oltre la MAD, servivano poi laurea magistrale più i famosi 60 CFU. Un percorso di studi della durata di almeno sei anni, sempre e quando non si finisse fuori corso. Altri sei anni di spese e pure senza telelavoro, per non rubare tempo agli studi e dunque rischiare proprio il fuori corso. Affare impensabile per una donna quasi trentenne in una famiglia che sia pure non versando in chissà quali ristrettezze economiche, dovevano stare attenti poichè ben lungi dall'essere benestanti o anche soltanto di classe media. Erano a malapena una famiglia piccolo-borghese. Ma alle soglie del quarto millennio neppure la classe media poteva permettersi scherzi. Bastava un imprevisto nel bel mezzo del percorso (solitamente una malattia seria che colpisse un familiare o lo studente stesso, un incidente automobilistico o un intoppo burocratico particolarmente ostico) per fare la frittata. Forse però poteva accettare l'aiuto del padre per i 60 CFU post Scienze Politiche, la sua laurea e quindi attivarsi l'accesso alle graduatorie provinciali e d'istituto. Erano cari anch'essi, ma quantomeno prevedevano un percorso di un solo anno di studi. Però trattandosi pur sempre di Scienze Politiche, sia pure i 60 CFU non offrivano le immense possibilità di Lettere, forse anch'esse rappresentate in quella moltitudine di foglietti del sogno ripetitivo...

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Natalina finì per sfogare i suoi dispiaceri con l'androide Vittorio, con il quale aveva stretto grande amicizia, a forza di incrociarlo frequentemente in ospedale. Era uno di quei giorni in cui il cugino Bartolino e la migliore amica Manola andavano seguiti nei consueti appuntamenti da esterni con psichiatri e psicanalisti, ma a causa di un errore amministrativo, il reparto non s'era accorto per tempo che stavolta si trattava di sedute psicanalitiche individuali e quindi i pazienti dovevano entrare in studio da soli. Natalina era allora rimasta ad attendere il cugino e l'amica ai giardini dell'ospedale, seduta su una panchina a guardare gli uccellini che si divertivano sugli alberi. Vittorio si trovava per caso nei paraggi ed era corso a salutarla cordialmente, intrattenendola.
-Ancora una volta, rinuncerei a Belle Arti, perchè Lettere offre molte possibilità lavorative in più- concluse Natalina la sua chiacchierata di sfogo con Vittorio. -E poi non mi dispiacerebbe affatto: è comunque molto vicina alle materie che più amo e prevede tanti corsi artistici.
-Perchè non ti iscrivi a una telematica? È molto meno cara di una presenziale. Non avrai spese di trasporti, pranzi e cene fuori casa e neppure dovrai comprare costosi libri di testo. Ti verranno offerti in formato elettronico, per non parlare dell'accesso libero alla biblioteca virtuale. E non sarai costretta a smettere di lavorare per evitare di finire fuori corso, dato che risparmieresti parecchio tempo in spostamenti. Considerato che lavori solo online. Al massimo ridurresti le ore di telelavoro per evitare cali nel rendimento universitario.
A Natalina brillarono gli occhi, ma subito il brillio si spense. Rimanevano tasse universitarie per ben sei anni, per quanto basse...
-Ci sono borse di studio stanziate anche per le telematiche. Ho visto i tuoi voti dello scientifico (mi scuso per la sbirciata, ma è stata animata dal desiderio di aiutarti) e non sono certo da buttar via. Una borsa di studio coprirebbe tutte le tasse e te ne avanzerebbero pure. Si considera infatti che uno studente non lavori a tempo pieno, preferibilmente e dunque deve potersi mantenere.
-Vittorio, le borse di studio prevedono limiti di età. Sono destinate alle matricole diciannovenni e io ho quasi trent'anni.
Nel frattempo, Bartolino e Manola avevano terminato la seduta psicanalitica del momento ed erano scesi in giardino per raggiungere Natalina.
-Non preoccuparti, anche questo si risolve- aveva dichiarato tranquillamente Vittorio. L'androide allora si allontanò per dare spazio ai due pazienti in arrivo, lasciando loro libertà di raccontare alla cara parente l'esito della seduta, lontano da orecchie indiscrete, sia pure artificiali. I tre ascoltarono un suono elettronico che pareva provenire dallo spazio, ma in realtà era soltanto Vittorio che si stava mettendo in contatto con il suo caro amico Manfredi attraverso i suoi circuiti positronici.
-Manfredi, c'è bisogno di te. Ora che influenzi i vertici dell'amministrazione cittadina, fagli cambiare i parametri di accesso alle borse di studio universitarie. La mia carissima amica, sai, vero? Proprio quella. Ne ha bisogno, ma è fuori età per poterci accedere.
A distanza di qualche settimana, mentre Natalina si trovava in biblioteca con il suo portatile, occupata a pubblicare post remunerati per questo e quel forum finanziario, le cadde l'occhio su una pubblicità a lettere cubitali, dove si annunciavano importanti novità e modifiche sui requisiti d'accesso alle borse di studio universitarie.

  1. Dove è ambientata la scena? Nel mondo onirico

  2. Chi è la protagonista? Natalina, la cugina di Bartolino, il Matto dell'Orologio

  3. Cosa ci fanno tutti quei foglietti colorati sul muro? Sono simboli onirici

  4. Cosa accadrà subito dopo? Natalina si sveglia tutte le volte che tenta di leggere nei foglietti

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Bellissimo il tuo racconto futuristico, sei una grande, hai scovato anche i circuiti positronici! ☺

Grazie 1000, sono contenta ti sia piaciuto!

Anche io voglio l'androide Vittorio come amico.. 😅

Che bel mix che hai fatto, tra fantasia (anche se gli androidi stanno per diventare realtà, vedi Neuralink di Musk, chip al momento per volontari affetti da paralisi) e le difficoltà reali che molti studenti incontrano durante il loro percorso di studi.
Mi è piaciuto, molto originale.

Hehehe, pure io voglio l'androide Vittorio come amico. Anzi, spingendomi oltre...vorrei essere Augustus Lafayette (ma mi starebbe bene pure essere l'ingegner Manfredi sotto le mentite spoglie di un operaio😅😅😅😅😅😅😅😅)

😂😂

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