Contest - Crea un'immagine

in Italy4 months ago (edited)

Un amore romantico...tra due simpatici e teneri bianchi uccellini (dal codice della nonna)
Disclaimer: immagini create con Freepik e Craiyon (intelligenza artificiale) per seguire le regole del concorso Digitaly crea un'immagine (attraverso l'uso della IA). Quanto al testo, invece, è farina del mio sacco.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

Disclaimer in English: images created with Freepik and Craiyon (artificial intelligence) to follow the rules of the Digitaly competition create an image (through the use of AI). The text, on the other hand, is all my own work.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

Disclaimer en español: imágenes realizadas con Freepik y Craiyon (inteligencia artificial) para seguir las reglas del concurso Digitaly crear una imagen (mediante el uso de IA). En cambio, el texto es toda cosecha mía.

https://www.freepik.com/ai/image-editor
https://www.craiyon.com/

Ps.: il retrocasa di STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO prosegue

romantic-love-cute-two-white-birds-blue-sky.jpg

ROMANTIC - LOVE - CUTE -TWO - WHITE - BIRDS - BLUE - SKY (l'immagine che partecipa al concorso è questa qui di Freepik)

Premessa d'autrice: non sono una scrittrice romantica, anche se i miei e-book sono tinteggiati di rosa, quali più, quali meno. Il rosa non è mai il tema principale, anche se talvolta potrebbe dare l'idea di apparire in qualche maniera dominante. Resto comunque sempre scrittrice di gialli investigativi e tematiche neorealistiche, per quanto basati nel terzo, quarto o quinto millennio e il rosa secondario serve a spezzare la monotonia, ovvero dare colore alle grigie atmosfere, lol! Ma da qui a scrivere un rosa tout court ce ne passa, di acqua sotto i ponti, lol! Non mi ci vedo proprio (per me diventerebbe una tortura medievale, lol!). Due simpaticissimi e teneri uccellini sfuggono però a cotante grigie premesse: per gli amati pennuti, il romanticismo tout court ci sta tutto. Ho scelto i miei colori preferiti: il bianco per il piumaggio degli uccellini e l'azzurro del cielo. Che la visione dell'immagine possa rianimare la grigeria delle mie...

...STORIE DAL TRENTESIMO SECOLO: IL RETROCASA III
Natalina si svegliò di soprassalto. Santo cielo, che sogno orribile! Era uscita dall'ambulatorio del professor Heinz con tanti buoni propositi e la rilettura del manualetto di auto-aiuto **Il codice della nonna** scritto proprio da nonna Gi, alias Monna Lisa, avrebbe dovuto predisporre a una notte serena. Specie considerata l'immagine che aveva trovato al termine della lettura del manualetto, forse usata dalla nonna a mo' di segnalibro, sprizzante positività e sprigionante un mare di tenerezza: due piccoli splendidi uccellini bianchi che vivevano spensierati la loro storia d'amore. Cosa che per gli umani in città alle soglie del quarto millennio si rivelava spesso pura fantascienza. Che strano, pensò Natalina. Non ricordava la presenza di quell'immagine quando aveva letto il libricino della nonna da adolescente. Come dimenticarla, dopotutto, quando si amavano tanto gli animali, in particolare i piccoli pennuti, per i quali andava letteralmente pazza? Neanche il passare dei decenni avrebbe potuto cancellare tale memoria, però, chissà, le preoccupazioni potevano giocare certi scherzi alla memoria. Dietro l'immagine, vi era stampata a caratteri in corsivo la romantica storia d'amore dei bianchi e teneri uccellini Cippy e Cioppy.
La bianca femminuccia di uccello Cippy aveva appena lasciato il nido dei genitori e si cimentava nella sua prima esperienza di volo, quando avvistò un ramo fiorito e allegramente andò a posarvisi. Il bianco uccellino Cioppy aveva anch'esso appena lasciato il nido dei genitori e anche per lui, prima esperienza di volo. Cippy si era appena sistemata sul ramo fiorito, ove pensava costruirsi il nido, quando vi atterrò Cioppy. Ecco, ora mi caccerà via, aveva subito pensato Cippy, dato che ancora non aveva fatto in tempo a iniziare a costruirsi il nido. Un uccellino maschio, si sapeva, contava su capacità superiori per appropriarsi di un ramo e onde evitare infruttuose dispute, progettò di abbandonare la sua postazione per andare a cercarne una sia pure meno graziosa e meno confortevole, ma nel contempo meno appetibile a uccellini più forti di lei. Dispiegò le ali per ripigliare il volo, attività nella quale aveva oramai acquisito sicurezza, ma non fece in tempo perchè fu invece Cioppy a volarsene via. Le aveva dunque regalato il ramo, senza neppure voler essere ringraziato. Cippy rimase a meditare sul gesto generoso di Cioppy, quando le venne in mente che avrebbero potuto tranquillamente condividere il ramo. L'albero al quale apparteneva, ben poteva ospitare due nidi. Cippy non era egoista. I genitori le avevano insegnato la generosità e il valore della condivisione. Avvistò la direzione che aveva preso Cioppy e pensò di cercarlo per fargli la proposta. Prima però doveva iniziare ad allestire il nido affinchè non perdessero il ramo nè lei nè Cioppy. Una volta vi fosse l'abbozzo di un nido, infatti, altri uccelli non avrebbero più potuto occupare la postazione mentre gli abitanti precedenti se ne fossero momentaneamente allontanati, secondo il codice uccellesco. Aveva appena iniziato i lavori, quando vide Cioppy tornare. Portava qualche rametto di margherite che era andato a raccogliere apposta per lei e le propose di accettarlo come sposo, se soltanto lo avesse voluto. Cippy accettò la proposta felicemente e non dovette costruirsi il nido da sola perchè Cioppy le fu di grande aiuto. E fecero un solo nido per due, adornandolo con le margherite. Cippy e Cioppy erano innamoratissimi e divennero un esempio di coppia affiatata per tutti gli altri uccelli della zona. Cippy e Cioppy insieme per sempre,
terminava il lieto racconto, che Natalina aveva appena terminato di leggere, nostalgica.
Mentre si preparava nel bagno, poteva ascoltare il quotidiano litigio dei genitori proveniente dalla cucina. Non certo un bello spettacolo, ma quantomeno poteva constatare che stavano bene di salute. Anche se ultraottantenni, erano entrambi di tempra molto forte. Aveva però sognato che sua madre era stata colpita da un fortissimo ictus che l'aveva paralizzata dal collo in giù e suo padre che soffriva di morbo di Parkinson. Nel sogno erano trascorsi anni, il Parkinson del signor Anselmo si trovava in stadio intermedio, troppo in là per riuscire a impiegare la forza che serviva per svolgere il suo mestiere di calzolaio ed era stato costretto ad abbandonare il lavoro, gettando la famiglia nel lastrico più totale. La fabbrica di Vittorio non esisteva e di conseguenza non esisteva neanche il caro Vittorio con tutto il suo esercito di androidi. Il grande amore della sua vita invece esisteva, ma era un operaio. Non che fosse quello il problema. Niente affatto. Era riuscita a sposarlo, ma lui proveniva da una cultura che metteva in primo piano la sua famiglia di origine e praticamente non lo vedeva mai. Praticamente, dopo il giorno del matrimonio avvenuto frettolosamente in comune, l'aveva piantata per andarsene con il cognato e la nipote perchè la coppia di sua sorella aveva un impegno che guai a rimandare e non era neppure salito a casa sua per farle animo. Non le era di nessun aiuto e doveva cavarsela da sè con due genitori disabili, intaccando i pochi risparmi che avevano finchè fossero finiti a vivere per strada, una volta senza un centesimo per pagare le bollette, le tasse, il condominio e neppure quel po' di cibo scadente degli hard discount, se zia Mina e Zio Max non si fossero impietositi al punto da ospitarli, come il cugino Bartolino desiderava per soccorrere i malcapitati parenti. Le risultava che pure il suo improbabile marito avesse due fratelli disabili e per tal motivo viveva con tutta la famiglia in casa di sua sorella, dove entravano tra l'altro fior di stipendi, compreso il suo per intero, quindi se la cavava molto meglio di lei. Ma in casa mantenevano un vero e proprio zoo che costava loro una fortuna e per suo marito pure le bestiole di sua sorella venivano prima di lei. La cosa mandava in bestia, tanto per restare in tema, zia Mina, che lo riteneva un'irresponsabile senza se e senza ma. Mentre zio Max, bonario, tentava di giustificarlo facendo leva sulla diversità di cultura. Natalina invece sospettava si fosse pentito subito dopo averla portata all'altare, realizzando che forse non era il caso per un uomo bello come lui che superava il metro e novanta sposare una donna così piccolina e scialba. E già: perchè nel sogno si vedeva molto più bassa e pure sfiorita. Come se tanto non bastasse, poi, Natalina non aveva mai preso la seconda laurea più LM in Lettere e men che meno i CFU. Quindi non aveva mai insegnato latino e italiano nei licei nè storia o geografia alle medie. E in seguito all'ictus di sua madre, per forza di cose aveva pure dovuto abbandonare quello straccio di telelavoro dal quale cavava si e no l'equivalente della bolletta dell'acqua per uno. Per giunta, il reparto psichiatrico dell'ospedale della città si trovava sottosopra per via della circolazione fuori controllo di copie di un romanzo dalla copertina grigia metallica che raccontava le storie di quotidiana follia della città alle soglie del quarto millennio. Quel libro non era adatto a pazienti psichiatrici, soprattutto agli autodichiarati incel. Brutto evento, il fenomeno incel, che oramai ammorbava il povero pianeta sin dal ventunesimo secolo. L'autrice dell'operetta, una certa Milady che tanto le ricordava nonna Gi, a dispetto del fatto di essere defunta da minimo nove secoli, conosceva vita, morte e miracoli di un buon numero di residenti, la sua famiglia e parentado compresi. La qual cosa non era certo la peggio cosa. Anzi, che Milady fosse riuscita a ficcanasare a volontà nelle loro vite alla notevole distanza di circa un buon millennio non rilevava minimamente La peggio cosa stava semmai proprio in quel sogno in sè e per sè. Ne avrebbe parlato con il dottor Neri o il professor Heinz. E pure con Marta. Dopo essersi portata la colazione nell'unica stanza libera che fungeva per lei da camera da letto, chiuse la porta onde evitare di ascoltare l'alterco a chiare lettere tra i suoi genitori. Doveva recitare le sue preghiere mattutine e terminare di scegliere racconti e poesie che i suoi studenti avrebbero recitato nei salotti letterari e serviva tranquillità. E già, perchè l'indomani doveva iniziare l'evento che tanto la faceva trepidare. Quel pomeriggio si sarebbe recata a scuola perchè preside e insegnanti dovevano fare l'ultimo punto della situazione prima del vero e proprio inizio. Quando forse avrebbe pure incontrato lui. Se solo. Se solo. Se solo...Natalina guardò nuovamente l'immagine dei due uccellini bianchi innamorati. In qualche momento imprecisato aveva iniziato a sognare una storia come la loro, anche se non era mai stata una grande sognatrice come la sua amica Manola e il cugino Bartolino. Pensò allora a Giacomo Leopardi, che aveva deciso avrebbe predominato nei salotti letterari che toccavano alle sue classi. Anche lui sognava un grande amore romantico, che verso i vent'anni sembrava aver trovato in Teresa Fattorini, la Silvia della celebre poesia. Purtroppo morta di tisi a soli ventun anni. Ironia della sorte, tragico destino che l'aveva resa immortale sin dalla pubblicazione di A Silvia. Ma quand'anche la natura matrigna fosse stata generosa risparmiandola dalla tisi, quale futuro potevano attendersi Giacomo e Teresa Fattorini? Lui, figlio di un conte. Che come primogenito, in virtù del maggiorascato toccava a lui fregiarsi del titolo, non fosse a sua volta morto giovane a causa della sua salute tanto cagionevole e dunque lasciandolo in eredità al fratello minore. Lei, figlia del cocchiere di Monaldo Leopardi. Quest'ultimo, a dispetto del titolo, è ricordato come uomo dal buon cuore, ma la madre di Giacomo, Adelaide Antici, è descritta quale autentica serpe. Chissà a quali bassezze sarebbe ricorsa per separarli. Anche se forse e solo forse, dato il figliolo perennemente malaticcio, avrebbe potuto cedere. Impossibile infatti trovargli una moglie del suo stesso rango, tenuto conto della sua malferma salute. Ma proprio la figlia di un cocchiere, quindi dallo status di un servo? La natura di Adelaide si sarebbe senz'altro ribellata a cotanta profanazione delle alte sfere di Recanati. In preda a tali melanconici pensieri, Natalina iniziò a vestirsi. Scelse una camicetta color rosa pallido e un paio di jeans grigio scuro. Tutti indumenti eleganti e nuovi di pacca, che le cadevano addosso magnificamente, provenienti dal pacco che le era stato recapitato il sabato precedente, sicuramente regalo del dottor Grassini. Almeno così si credeva in casa sua. E finalmente poteva sfoggiare una capigliatura ordinata e decente, dato che nel pomeriggio di quel sabato era andata dalla parrucchiera, utilizzando il voucher reperito nello stesso pacco. La parrucchiera l'aveva pure omaggiata con un variegato e piuttosto abbondante set di make-up minerale, curiosamente proveniente da una certa Galatea. Per Natalina Granata. Con amore, Galatea, c'era scritto sopra la confezione. Ennesimo mistero, tanto quanto l'identità di tale Galatea. E la parrucchiera ne sapeva quanto Natalina, avendo ricevuto la confezione di make-up minerale da un corriere androide, che tanto quanto le due donne pareva ignaro del fatterello. Natalina era usa al trucco minerale: completamente antillergico e con il quale si può tranquillamente dormire notte dopo notte, ma quello che aveva le stava terminando e non aveva i soldi per ricomprarlo, dato che il suo stipendio se ne andava più che altro per pagare i debiti di suo padre riguardo alle bollette rincarate a causa dell'ultimo covid e i servizi dell'officina meccanica per le riparazioni di un'auto andata alla fine a rottamazione. L'indomani avrebbe quindi potuto presentarsi all'incriminata sede dei salotti letterari senza ansie, quantomeno per quanto riguardava il suo aspetto. Male che andasse, avrebbe indossato gli abiti buoni della domenica e fatto uso dei residui di quel po' di trucco minerale che le restava. Ma il pensiero di presentarsi con i capelli peggio che la paglia le dava i brividi. Era dall'anno precedente che non vedeva il salone di una parrucchiera e la sua cara amica Manola, che oramai lavorava come OSS, intenta pure ad acchiappare la terza S, aveva dismesso del tutto l'antica attività. Se dovesse scendere dalle sue alte sfere e vedermi così...che casino...che casino...- pensava Natalina prima del regalo provvidenziale e dopo averlo ricevuto, non potrò mai ringraziare abbastanza il dottor Grassini per avermi tolto le castagne dal fuoco...
Il cellulare emise i soliti delicati suoni di notifica. C'erano messaggi su Telegram da parte di Vittorio. Natalina allora abbandonò la melanconia, che comunque il Prozac avrebbe dovuto presto allontanare, sorrise e si affrettò a leggerli e a rispondergli. Anche se le era chiaro e tondo che si trattava di una macchina, una macchina, una macchina...anche se oramai aveva realizzato che il suo vero grande amore era umano, la presenza di Vittorio la confortava non poco...

androideVittorio.png

ANDROID - ROBOT - MAKING - A - CALL - IN - A - FACTORY - CORRIDOR (Freepik)

Ovviamente Natalina non poteva sapere dell'ennesima curiosissima telefonata che qualche giorno avanti si era svolta tra i soliti interlocutori da qualche parte imprecisata della città, che iniziava con i soliti magnifica giornata, sono io, si lo so e poi proseguiva con hai provveduto a ogni cosa, sicuro, ma Galatea ha preso un'iniziativa e non mi avessi chiamato, l'avrei fatto io perchè di questi affari non capisco un gran che, ma Galatea mi ha assicurato che alle donne piace migliorare l'aspetto del viso con il make-up e quindi ha ben pensato di fargliene recapitare una confezione mentre si trovava dalla parrucchiera, non a casa per via dei genitori, sai com'è, due pacchi in nemmeno tre giorni, ma ne ha preso in quantità industriali che costano una fortuna, lei dice che sono a base 100% minerale e quindi adatti anche alle allergiche e possono pure dormirci la notte, io non ci ho capito un bel nulla, ma lei saprà, vedi, dovevo dirtelo, anche se l'ho autorizzata perchè è una professionista, ma hai fatto solo bene ad autorizzarla, figurati, alla mia piccola non deve mancare nulla, men che meno deve rischiare allergie e i soldi lo sai che oramai non sono più un problema per me da un pezzo, anzi avrei dovuto pensarci io, con mia sorella che è del mestiere, ma lo sai quanto sono sbadato, per fortuna invece Galatea ha pensato a tutto e dovesse venirle in mente qualcos'altro che al mio amore può servire, autorizzala, ok, felice di essere utile...

psychiatricunit.png

PSYCHIATRIC - UNIT (Craiyon)

...in piedi, tra i meandri dei corridoi del reparto psichiatrico cittadino, sul lato porte che davano direttamente alle camere dei pazienti anzichè lato oblò dal quale familiari e parenti si affacciavano, Elena strinse forte i pugni, esasperata. Mentre Fiorenzo, suo fratello, a stento si tratteneva dallo strappare quelle pagine che sicuramente costituivano l'inizio del secondo volume dell'incriminata opera dalla copertina grigia metallica. Pagine non tue, quindi non puoi strapparle, gli avrebbe detto Il Super Cesso, divenuto da poco moderatore del forum a tema inceltudine che bazzicava assieme a sua sorella. Ma perchè stavolta non erano bianche, bianche, bianche? Sicuramente l'autrice doveva aver modificato il tiro durante qualche fase creativa particolarmente cinica. Certo, ora intendeva regalare a Natalina, con tutta evidenza il suo personaggio preferito, un'epica e romantica love story dal lieto happy end specificamente per far dispetto a Elena e Fiorenzo. Perchè affetti da inceltudine, sicuro. Ma anche stavolta arrivarono provvidenziali gli infermieri a far sparire il materiale incriminato, nuovamente finito chissà come in mano a pazienti psichiatrici che avrebbero dovuto starne bene alla larga.
Il professor Heinz, date le oscure premesse, aveva iniziato a progettare di fare installare telecamere in reparto, mentre Milady nel frattempo si consultava nuovamente con Edgar sul da farsi a causa delle copie purtroppo fuori controllo della sua ultima letteratura creativa...

crazyMiladycrayon.png

CRAZY - BOOK - PSYCHIATRIC (Craiyon)

Sort:  

Thank you, friend!
I'm @steem.history, who is steem witness.
Thank you for witnessvoting for me.
image.png
please click it!
image.png
(Go to https://steemit.com/~witnesses and type fbslo at the bottom of the page)

The weight is reduced because of the lack of Voting Power. If you vote for me as a witness, you can get my little vote.

Mi sarei aspettato più due androidi che due passerotti, ma in effetti l'avevi annunciato 😄... Tenerissimi!

Due androidi...ma neppure L'uomo bicentenario è arrivato a tanto😂😂😂😂. Andrew Martin e Galatea di Rupert riuscivano a malapena a farsi solo i dispetti l'un l'altro😂😂😂😂

That was an intriguing read! Super. Is this the contest you mentioned?

I will see if I find the link.Steempro doesn't show it.

Posted using SteemPro Mobile

Yes, it is: I'm using the notebook to access, not the app. I couldn't write long texts in a mobile, as I suffer from hyperopia. The keyboard and the screen are too small.

By now I am used to the phone although everything takes longer. I just don't know what my posts look like.

Coin Marketplace

STEEM 0.20
TRX 0.14
JST 0.030
BTC 68021.51
ETH 3262.66
USDT 1.00
SBD 2.67