La realtà virtuale entra in scena a teatro.. Evoluzione dell'arte visiva.

in Italy3 years ago

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Succede a Londra, la REALTA' VIRTUALE per la prima volta al mondo mette piede in teatro, al Royal Opera House.

L'opera si chiama “Current Rising” si ispira alla liberazione del personaggio di Ariel nella celebre “Tempesta” di Shakespeare, chiaramente in un formato sperimentale e totalmente nuovo per gli spettatori.

Se di solito sono i personaggi a guidare lo spettatore in un viaggio narrativo denso di emozioni, con la Realtà Virtuale lo spettatore stesso è protagonista del viaggio immergendosi in un'esperienza di iper realtà di 15 minuti in cui la scena storica e la tecnologia si mescolano in un set multisensoriale coinvolgente.

La sperimentazione di un viaggio onirico in cui musica e poesia trasportano lo spettatore al centro dello spettacolo.

Il regista Netia Jones, che è già al lavoro per scrivere il seguito dell'opera, è fiducioso sul fatto che questo nuovo sistema di mettere in scena un'opera potrebbe trovare un proprio spazio in futuro.

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E' chiaro che stiamo parlando di un genere che affonda le radici nella sua gloriosa storia secolare, quindi non c'è da stupirsi se i suoi estimatori manterranno una visione tradizionalista e non sostituiranno mai il formato standard dell'opera con quello della realtà virtuale.

Eppure stiamo andando in una direzione che renderà sempre più difficile distinguere la nostra realtà da quella virtuale e forse non riusciremo a farne più a meno.

Esperienze fisiche e digitali si stanno già fondendo tra loro senza che ne accorgiamo più.
Se pensiamo alla maggior parte delle nostre attività quotidiane possiamo renderci conto che passiamo da quelle online a quelle offline automaticamente, spesso con un semplice comando vocale.

Ci piaccia o no, in futuro i confini tra il mondo fisico e quello virtuale saranno sempre più sfumati.

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Basta guardare un qualsiasi game di ultima generazione in cui il giocatore è totalmente immerso in un gioco virtuale in cui però si può muovere fisicamente, infatti è in grado di raccogliere oggetti e di interagire con lo pseudo mondo costruito intorno a lui.

Vogliamo parlare dei giochi in cui il giocatore ha anche sensazioni fisiche come nel caso dello sport?

Tutto evolve da sempre, soltanto che prima dell'avvento di internet accadeva più lentamente, oggi invece tutto corre alla velocità di un click.

Anche la realtà virtuale ha fatto passi da gigante dagli anni'90 ad oggi, se nel 1995 la risoluzione standard raggiungeva i 0,06 megapixel, nel 2020 siamo a 4K cioè 8 megapixel per occhio, se proviamo a fare due calcoli nel prossimo ventennio potremmo avere display da 16K quindi 132,7 megapixel per occhio.

Praticamente i 16K sono il punto, secondo Michael Abrash Chief Scientist di Oculus, in cui l'occhio umano non sarebbe più in grado di distinguere la realtà da quella virtuale.

Quindi non ci resta che farcene una ragione magari iniziando proprio dal teatro, e chissà che non sia la volta buona per apprezzare la magia dell'Opera, ritenuta ai giorni nostri un genere troppo classico e forse noioso, e proprio con la realtà virtuale la sua magia potrebbe diventare reale.

Grazie per aver letto il mio post.










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