IL LENTO

Come sono distesi i bordi! Un bordo perduto davanti ai miei occhi se si finge di guardare l'altra tazza di caffè. La musica mormora, come le persone indifferenti, attraverso la cornice di una finestra a caso. Non riesco a smettere di pensare a dove vivono quelli lenti, quelli che si fermano e sanno annusare il caffè e giocare con la tazzina con l'indice destro.
Dove? Forse vivono in una grotta, siedono su una sedia di legno, sentendo lo scampanio di un cielo che si è degnato di piangere. È possibile? Ancora! Potrebbe lasciarci riposare, e forse, restituirci il giocoso che è stato spento per chissà quale motivo. O dovrei credere che qualcosa di simile stia accadendo a te o a me? Forse. Si finge solo di allungare un po' gli attimi, quelli che rinfrescano le lacrime nel cuore. Un momento, qualsiasi momento, solo per chiedere un altro caffè.
Dove sono i lenti? Prima che l'audio fosse parcheggiato a un punto e mezzo o al doppio, prima che la fretta affrettasse di più. Intendo dire prima che ascoltare un audio diventasse una corsa e non un divertimento. L'inserzionista più del contenuto. Il marchio più del prodotto. La menzogna più che la verità e anche la mancanza di credibilità di tutto ciò. L'offerta scivola nella sua frenesia. Esaurisce il giudizio. Limita il trascendente, il plausibile si diluisce in negazioni frammentate e fragili.

Non si riesce a discernere ciò che è da ciò che non è, si gioca nella chiave dell'opinabile e poi, le argomentazioni minano la loro precedente fattualità. Non c'è più verità della mia verità. E lo scarto è diventato un fatto quotidiano. Come la speculazione fa parte del menu. Non c'è più nulla su cui basare le argomentazioni in un mondo di rabbia virtuale senza fondamento.

Non ci sono più pensatori da bar. Filosofi da bar. Incontri illimitati a un tavolo di legno senza tovaglia. Insomma, quei cari lenti, sono ancora tra noi? Quelli che seguono uno scarabeo che attraversa un marciapiede. Quelli che cercano ancora di ascoltare un audio con voce, pause e respiro, anche se sembrano estratti da una misteriosa dimensione parallela.