Il piano di massimizzazione delle centrali a carbone (by @kork75)

in Italylast year (edited)
Il piano di massimizzazione delle centrali a carbone

Il governo italiano ha deciso di prorogare fino a settembre il piano di massimizzazione delle centrali a carbone, che prevede l'aumento della produzione di energia elettrica da questa fonte per ridurre i consumi di gas naturale. Il piano era iniziato a settembre del 2022 e doveva terminare a gennaio del 2023, ma è stato esteso di altri otto mesi a causa della crisi energetica provocata dal taglio delle forniture di gas da parte della Russia. Le sei centrali coinvolte nel piano sono Brindisi Sud, Torrevaldaliga Nord, Fiumesanto, Fusina, Sulcis e Monfalcone. Si tratta di impianti che erano destinati alla chiusura entro il 2025 in ottemperanza agli accordi internazionali sul clima. L'obiettivo del piano è di risparmiare fino a un miliardo di metri cubi di gas naturale, una risorsa strategica per l'Italia, che dipende per l'80% dalle importazioni. Il gas è infatti indispensabile per alimentare le centrali termoelettriche che coprono la maggior parte del fabbisogno elettrico del Paese. Con il piano si vuole anche evitare il rischio di black-out durante il periodo estivo, quando la domanda di energia aumenta per l'uso dei condizionatori e le risorse idriche sono scarse.

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La notizia ha suscitato reazioni contrastanti tra gli esperti e le associazioni del settore energetico e ambientale. Da una parte, ci sono coloro che ritengono il piano una misura necessaria e temporanea per garantire la sicurezza energetica del Paese e mitigare gli effetti della crisi del gas. Dall'altra parte, ci sono coloro che criticano il piano come una scelta incoerente e dannosa per il clima e la salute dei cittadini, che comporta un aumento delle emissioni di CO2 e di altri inquinanti atmosferici. Tra i sostenitori del piano ci sono le aziende produttrici di energia da carbone, che vedono prolungata la vita dei loro impianti. Tra gli oppositori del piano ci sono le organizzazioni ambientaliste, come Greenpeace e Legambiente, che chiedono al governo di accelerare la transizione verso le fonti rinnovabili e di rispettare gli impegni presi con l'Accordo di Parigi sul clima.
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Diciamo che forse a settembre 2022 poteva avere un senso, ma visto che l'inverno è stato mite e soprattutto andiamo incontro all'estate perchè estenderlo, se non per speculare e fare soldi fino all'ultimo!
Oltretutto avrebbero dovuto intensificare tutti gli impianti di energie rinnovabili per sopperire alla mancanza di gas ma non è avvenuto, qui dei problemi ambientali e climatici se ne fregano tutti!

L'UE sforna leggi e direttive quasi ogni giorno... poi applicarle aspetta ai vari Stati. Saluti @kork75

È un argomento abbastanza controverso, ci sono aziende che ne beneficiano e altre il contrario, penso che il gas sia necessario, ma se c'è un'altra soluzione più rispettosa dell'ambiente è molto meglio, penso che questi cambiamenti verranno fatti gradualmente , è necessario e va fatto

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