Il Dolore Segreto della Divina Callas

in Italylast month

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CBS Television, Public domain, via Wikimedia Commons


E' una delle tante grigie e nebbiose mattine milanesi. Una donna, elegantemente vestita e con il volto ben coperto, si avvicina all'entrata del cimitero di Bruzzano. Si guarda intorno, nel timore di essere notata da qualcuno, ma alle 11 e trenta del mattino molti milanesi sono già al lavoro da qualche ora e le casalinghe sono impegnate con la preparazione del pranzo: i marciapiedi sono praticamente deserti.
Anche il cimitero è deserto, per lo meno di anime vive, a eccezione del buon Ginetto, il custode, che non appena intravede quell'esile figura femminile vestita di nero, apre frettolosamente il vecchio cancello, quanto basta per farla entrare. La stava aspettando, come ogni primo lunedì del mese, nonostante il lunedì sia il suo giorno di riposo.
Quella donna, però, puntualmente, ricompensa la sua solerzia e la sua discrezione con un assegno da mezzo milione di lire italiane (circa 250 euro) dopo ogni sua visita: una bella cifra all'epoca e a Ginetto, che deve mantenere la famiglia, quei soldi fanno davvero comodo.

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Fotopersbureau De Boer, CC0, via Wikimedia Commons

D'altra parte, questa elegante signora non fa altro che avvicinarsi a una piccola tomba per pregare e per lasciare un mazzolino di fiori colorato; ha l'aria severa, non dice una parola, ma di fronte alla tomba si scioglie in un sommesso e tenero pianto e anche Ginetto, che la osserva senza farsi notare, si commuove.

E come non potrebbe? Sulla lapide c'è scritto Omero Lengrini *30 marzo 1960 + 30 marzo 1960.
Si tratta di un neonato morto poche ore dopo la sua nascita.

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Immagine di freepik

La misteriosa visitatrice del cimitero è quella che il piccolo ha conosciuto essere come la sua mamma, anche se per pochissimo tempo; per il resto del mondo, che questo bambino non ha avuto la possibilità di conoscere, lei è la Divina Maria Callas, la cantante lirica che ha infiammato gli spettatori del Teatro alla scala, che ha solcato i più importanti palcoscenici del mondo e la cui voce, grazie alle moderne tecniche di registrazione, incanta ancora oggi milioni di melomani. Tante volte lei ha simulato la sofferenza in scena ma nessuna dei personaggi che ha interpretato ha vissuto questo dolore insopportabile, di fronte al quale la sua arte niente può fare.

Agli occhi di Ginetto, in quelle ore, la Callas appare esclusivamente come una mamma che ha perso il suo adorato bambino, come tante altre che purtroppo ha visto nel corso degli anni; e mentre pensa ai suoi figli, gli si spezza il cuore e dentro di sé prega di vederli crescere, anche un po' egoisticamente, perchè teme di provare quello stesso dolore. Ginetto però si chiede dove sia il padre di questo bambino, perchè da quando è stato sepolto non ha mai visto altri se non questa donna a far visita alla sua piccola tomba.

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Immagine di freepik

Il padre è l'armatore greco Aristotele Onassis, del quale Maria Callas si innamorò perdutamente qualche anno prima, durante una vacanza a bordo del lussuosissimo yacth dell'eccentrico milionario. Innamorata e stremata dai forsennati ritmi di lavoro imposti dalla popolarità acquisita e dal marito (nonché manager) Giovanni Battista Meneghini, la Callas divorziò e dalla passione tra lei e Onassis nacque il piccolo Omero, il quale però muore per un'insufficienza respiratoria che non gli lascia scampo.
A questa tragedia si aggiungerà il fatto che Onassis si rifiuterà di sposare Maria Callas, preferendo unirsi alla Jacqueline più celebre della storia, la vedova del presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy, che sposerà nel 1968.
Maria Callas lo verrà a sapere dalle pagine dei giornali e per lei questo evento rappresenterà l'inizio di un periodo di depressione che trascorrerà isolata da tutto e da tutti nel suo appartamento di Parigi.
L'unica uscita che si concede è quella di ogni primo lunedì del mese, per recarsi a Milano presso quella piccola tomba. Rito che compirà fino al primo lunedì del settembre 1977; dal quotidiano datato 16 settembre, Ginetto apprenderà che quella madre sfortunata può finalmente cullare il suo bambino.

Fonti
“Le incredibili curiosità di Milano” di Gian Luca Margheriti, Newton Compton Editori, 2017


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