Vincere, e comprendere di non essere all'altezza

in Italy2 years ago

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Crediti fotografici

Adrien Rabiot, photo by Ben Sutherland from Crystal Palace, London, UK, CC BY 2.0, attraverso Wikimedia Commons

IL CAMBIO DI PASSO NON CI SARA' MAI

Se nemmeno dopo una vittoria abbastanza rotonda nel risultato, nella quale si è andati vicini più volte a realizzare altre segnature, la sensazione portata a casa è stata quella di una squadra in ripresa, significa proprio che continuare con questa sorta di accanimento terapeutico, targato Massimiliano Allegri, può solo rappresentare un'inutile e dannosa perdita di tempo.

La Juventus ha battuto gli israeliani del Maccabi Haifa per 3-1, portando a compimento l'unica missione che le avrebbe permesso di non salutare con un girone d'anticipo la qualificazione agli ottavi di finale, ma proprio nella serata in cui sono arrivati i primi tre punti di questa edizione della Champions League, la Signora ha clamorosamente mostrato tutti i suoi limiti attuali, di tecnica, gambe e testa.

Come in tutti i campi della vita, è bene guardare in faccia la realtà ed abbandonare le illusioni il prima possibile: per avanzare alla fase ad eliminazione diretta della Coppa più prestigiosa, i bianconeri dovranno non solo battere il Maccabi anche al ritorno, cosa affatto scontata, ma soprattutto andare a vincere a Lisbona tra due settimane contro il Benfica, e poi regolare nell'ultima partita il Paris Saint Germain in casa.

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Massimiliano Allegri, photo by All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, via Wikimedia Commons

In altre parole, vista la pochezza con la quale la squadra continua ad esprimersi da ormai quasi un anno e mezzo sotto le "sapienti" mani di mister acciughina, una missione praticamente impossibile. Appare molto più probabile che Madama si giocherà proprio in Israele il terzo posto del girone, che significherebbe almeno continuare l'avventura europea in Europa League.

Rispetto alle ambizioni iniziali può sembrare poco, ma occorre prendere atto di come questa rappresenti l'attuale dimensione della squadra, dal momento che nessuno sembra tanto pazzo da immaginarsela giocare alla pari con Bayern Monaco, Manchester City e Real Madrid (ma probabilmente nemmeno con Napoli, Milan e Inter).

Queste considerazioni possono sembrare catastrofiche a chi, leggendo i giornali questa mattina, ha potuto perdersi in mille elogi per il ritrovato Rabiot, autore di una doppietta e della prima prova maiuscola a centrocampo da quando è sbarcato a Torino, e per le giocate di Di Maria, capace di mettere a referto tre assist e di trovarsi sempre nel vivo della manovra d'attacco. Tuttavia, la solfa è sempre la medesima, e prevede una squadra molle, senza idee, che agisce e pensa solo di ripartenza e che viene illuminata unicamente dall'estemporanee giocate dei singoli.

Se esiste qualcosa che si può distruggere in corso d'opera poi, anche in una serata che si era messa su binari decisamente favorevoli dopo il goal del raddoppio segnato ad inizio ripresa, potete stare sicuri che ci penserà il tecnico. In una partita in cui la differenza reti era fondamentale per aumentare le chances di passaggio del turno, Allegri ha scelto di tirare i remi in barca venti minuti prima del triplice fischio, con cambi fuori luogo che hanno trasmesso alla squadra un messaggio di insensata rilassatezza.

E così, da una di queste, è nata la disattenzione della difesa, che ha clamorosamente sbagliato l'allineamento su un fuorigioco, con tanto di Szczesny fuori dalla propria porta a prendere farfalle e a concedere un facile goal che ha rivitalizzato il Maccabi. Sono bastati gli ingressi di tali Atzili e David, fuori dall'undici titolare perché a digiuno, e quindi privi delle necessarie energie, in seguito ad una festività religiosa ebraica, per mandare in confusione l'intera Juventus e farle rivivere i peggiori fantasmi.

Si è assistito a otto minuti di terrore, da fare il solletico persino a fuoriclasse come Dario Argento o John Carpenter, in cui le gambe dei giocatori bianconeri hanno cominciato a tremare, tra rinvii sbagliati, punizioni dal limite concesse per troppa foga e ripartenze abortite sul nascere.

Solo il terzo goal, segnato ancora da Rabiot di testa su azione da calcio d'angolo, ha potuto permettere ai 28mila dell'Allianz Stadium (unica squadra d'Europa a giocare in coppa davanti ad uno stadio mezzo vuoto, grazie Agnelli) di tornare a rilassarsi e a dedicarsi alle noccioline e alle patatine comprate nell'intervallo., pur senza farsi mancare qualche altra piccola sofferenza nel finale.

E tutto questo al cospetto di una realtà, sicuramente simpatica e coraggiosa, come quella del Maccabi Haifa, ma con un valore della rosa complessivo circa venticinque volte inferiore a quello della Juventus. In mezzo tanta confusione, un'infinità di goal sbagliati uno contro uno dal solito Vlahovic, che avrebbero potuto chiudere molto prima il discorso, e un atteggiamento di alcuni subentrati, come Moise Kean, al limite del licenziamento per giusta causa.

Ditemi quello che volete, ma la Juventus non può essere questa. Lo abbiamo detto e ripetuto: la rosa non è di certo all'altezza della competizione e delle grandi d'Europa, e forse anche in Italia si colloca dal quarto posto in giù per valore assoluto, ma nemmeno così scarsa da mantenere in bilico fino a dieci minuti dalla fine partite con squadre come il Maccabi Haifa.

Ogni partita in più trascorsa sotto la guida un allenatore incapace di dare un gioco alla squadra, poco empatico e non più nemmeno in grado di azzeccare i cambi, non farà che peggiorare la situazione e rendere più difficile il lavoro di ricostruzione per chi verrà l'anno prossimo. Perché diamo per scontato che, almeno a giugno, Allegri torni finalmente ad occuparsi a tempo pieno di ippica, vero?

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Photo by John Hain, free to use (Pixabay)

Pagelle

Szczesny 6 - Un paio di parate salva risultato, ma anche una sciocchezza clamorosa, con un uscita a vuoto che regala il goal della speranza agli avversari.
Cuadrado 6 - Leggermente meglio delle ultime anonime uscite, ma siamo ancora lontani dai tempi migliori.
Bremer 6 - Impeccabile per buona parte della partita, ha sulla coscienza anche lui il fuorigioco mancato che ha portato al goal degli israeliani.
Danilo 6 - Da centrale o da esterno si mette sempre al servizio della maglia, sopperendo con la grinta allo scatto arrugginito.
De Sciglio 6 - Si sposta a sinistra ed è un po' meno timido del solito. Esce all'intervallo a causa dell'ennesimo infortunio muscolare patito in stagione dalla squadra bianconera.
McKennie 5,5 - Molto più lento e fuori forma rispetto agli anni scorsi. Sinceramente non serve a nulla, se non a non lasciare libera la mattonella.
Paredes 5 - Si nasconde invece che farsi vedere per ricevere la sfera e iniziare l'azione, ma del resto quando la tocca o sbaglia o lo gioca corto in maniera scolastica.
Rabiot 7 - Non solo i due goal, ma anche corsa, recuperi e appoggio alle punte. La prima vera prestazione da centrocampista di livello internazionale da quando è a Torino, vedremo se sarà in grado di confermarsi.
Di Maria 7 - Entra in tutte le azioni importante e serve gli assist per tutti e tre i goal. Giocatore di classe superiore quando scende in campo libero di testa, senza pensare a non farsi male o a preservarsi per il mondiale.
Vlahovic 6 - Un goal segnato, almeno tre divorati. Può fare molto meglio se recupera la freddezza di Firenze.
Kostic 6 - Agile e scattante, abile nelle sovrapposizioni e nel puntare l'uomo, ma quando crossa lo fa sempre più o meno a caso.

Alex Sandro 6 - Non fa danni e non incide, la solita prestazione del brasiliano, quando in forma, da tre anni a questa parte.
Locatelli 5,5 - Entra al posto di Kostic ed inizialmente non sa dove mettersi, finendo fuori posizione. Spesso confuso nel tocco di palla.
Bonucci 5 - Invece che dare sicurezza alla retroguardia, sembra metterle apprensione. Responsabile, insieme a Bremer, della mancata lettura del fuorigioco sul goal subito.
Miretti 5 - Stavolta non entra bene come in altre circostanze, forse coinvolto nel clima di rilassatezza generale della squadra.
Kean 5 - Non gli riesce praticamente più nulla da diversi mesi. Avrebbe bisogno di cambiare aria, e noi di lasciarlo andare.

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Comunque 6 gol in 2 partite....

Contro Bologna e Maccabi... Non so, per me non è cambiato niente.

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