Usato così, il VAR è la cosa meno oggettiva del calcio - Used like this, VAR is the least objective thing in football [Multilanguage]
Medios Públicos EP, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons
UN SISTEMA PALESEMENTE INADEGUATO |
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Chi pensava che la prima giornata di campionato potesse scivolare via priva di polemiche, magari grazie all'entusiasmo che circonda ogni nuovo inizio di stagione, evidentemente non aveva fatto i conti con l'"avvelenamento" del clima, che complici i giornali (soprattutto quello rosa di Cairo) da diverse stagioni contraddistingue il calcio italiano.
Delle vicende di campo parleremo martedì, quando anche l'ultimo fischio della prima giornata verrà emesso, e per il momento ci concentreremo su un aspetto che ritengo fondamentale per il ritorno ad una normalizzazione delle cose e per invertire il trend di impoverimento e disinteresse crescente registrato attorno al nostro movimento, ovvero lo scriteriato uso del VAR.
Al minuto ottantadue della gara tra Genoa ed Inter, con il risultato fermo sull'uno a uno, il centrocampista della squadra ospite, Davide Frattesi, serve al suo compagno Marcus Thuram un pallone d'oro, che il francese è abile a spingere con uno scavetto alla Francesco Totti alle spalle dell'estremo difensore avversario.
A sinistra, il frame proposto dal replay televisivo; a destra, l'attimo selezionato dalla sala VAR. Si nota l'evidente disparità nel posizionamento dei calciatori nei due attimi diversi. Screenshot da immagini TV
I festeggiamenti per la rete del vantaggio interista rimangono tuttavia soffocati dalla pronta segnalazione del guardalinee, che ravvisa la posizione irregolare di Thuram. Come da prassi in questi casi, si controllano le immagini del VAR, che invece cambia il verdetto, trasformando il goal in regolare.
Sul web e nelle trasmissioni televisive si scatenano le polemiche, dato che il replay mostrato dalle TV (vedi immagine in alto) sembra immortalare un frame diverso rispetto a quello estrapolato dalla sala VAR: nel primo, il centravanti nerazzurro è effettivamente in fuorigioco, nell'altro il suo corpo è parzialmente coperto da una gamba distesa di un difensore avversario.
La mente è pertanto scivolate indietro di qualche mese, alla partita tra Juventus e Verona dello scorso campionato, quando una rete dell'ex attaccante bianconero, Moise Kean venne annullata per fuorigioco dall'occhio elettronico.
Il fuorigioco fischiato all'attaccante della Juventus, Moise Kean, nella partita Juventus-Verona dello scorso campionato. Screenshot da immagini TV
In quell'occasione il pubblico della Serie A venne infatti a scoprire dai file audio estrapolati dalla sala VAR che il sistema di rilevamento del fuorigioco non è affatto completamente automatico: gli operatori hanno la facoltà di correggere la macchina e selezionare a piacimento un altro frame che identifichi meglio, a loro discrezione, il momento in cui il pallone si stacca dal piede del passatore, cristallizzando come meglio credono le posizioni per il rilevamento del fuorigioco.
In attesa di ricevere delucidazioni anche per la gara di ieri, questo è ciò che sembra essere avvenuto anche nel caso della posizione di Thuram, con un operatore che deve aver ritenuto errate le scelte iniziali del sistema, ovvero le posizioni mostrate dal replay televisivo, e corretto manualmente il momento del passaggio per la valutazione VAR, selezionando un frame precedente.
Non è mia intenzione in questo caso criticare la scelta arbitrale, dato che, come pare evidente a questo punto, un sistema di valutazione che si riteneva oggettivo non può essere più per forza di cose considerato tale.
Fuorigioco per un lembo della maglietta fischiato (e goal annullato) al calciatore del Monza, Davide Pessina, durante la partita Monza-Inter dello scorso campionato. Screenshot da immagini TV
Thuram poteva essere in fuorigioco, come poteva non esserlo, esattamente come accaduto con Kean l'anno scorso, ma va da sé che lasciare al varista di turno il potere di cambiare radicalmente il senso di una decisione, sulla base di un fotogramma, in più o in meno, è qualcosa di completamente diverso dall'idea di infallibilità trasmessa con l'introduzione del VAR.
Personalmente, non annullerei mai un goal per una posizione di fuorigioco di pochi millimetri, soprattutto quando ottenuta con parti del corpo come un ginocchio, la spalla, i fianchi o i glutei (l'anno scorso abbiamo visto anche questo), incapaci cioè di portare un effettivo vantaggio all'attaccante, ma comprendo chi sostiene si debba arrivare ad una sorta di certezza almeno nel sanzionare il fuorigioco.
Il problema è che con il sistema attuale, questa certezza non esiste oggi, come non esisteva prima dell'avvento delle telecamere. Per giungere ad un sistema affidabile e privo di errori oltre ogni ragionevole dubbio occorrerebbe investire una cifra vicino al miliardo di euro in tecnologie, inserendo chip nei palloni, negli scarpini e nelle divise dei calciatori, accoppiando il tutto con un software in grado di eliminare l'intervento umano e di stabilire con assoluta precisione le posizioni dei calciatori e il momento del rilascio del pallone.
Fuorigioco fischiato (e goal annullato) all'attaccante della Juventus, Dusan Vlahovic, durante la finale di Coppa Italia della scorsa stagione tra Juventus ed Atalanta. Screenshot da immagini TV
Parliamo probabilmente ad oggi di fantascienza. Di conseguenza, questa la mia idea, il fuorigioco dovrebbe tornare ad essere controllato dai guardalinee in campo, con intervento correttivo del VAR solo in caso di evidente errore.
Un calciatore che non abbia al di là dell'ultimo difensore buona parte della propria figura o che non tragga effettivo vantaggio da una minuscola porzione del corpo in fuorigioco dovrebbe essere considerato "in linea" e di conseguenza non punibile.
Il calcio, che io ricordi, è sempre stato questo: quello di oggi forse ci assomiglia, ma sta diventando ogni giorni di più un altro sport.
Statemi bene, alla prossima!
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Var is really becoming that which needs to become but I must say it is really spoiling our fun in football as fan
I absolutely agree. It should be used much less and only in cases of macroscopic errors
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Ciao @frafiomatale, oggi ho visto VALENTINA, sono andata a fare la spesa al centro commerciale dove lavora, FELIPE mi dice, compra il latte e mettitelo vicino al tuo cuore perché resti freddo, la mia risposta è quello che faccio sempre, ¿FELIPE È è il mio nome? Ti ricordi, lei mi guarda e se ne va arrabbiata hahaha.
VALENTINA è una donna che NON voglio al mio fianco, NON mi fido di lei, si dimentica anche il mio nome, cosa posso aspettarmi
un abbraccio
Felipe come devo fare con te... Ormai ti conoscono come l'uomo dal cuore di ghiaccio 😂
Mi ricordo di Valentina, quella che aveva sbagliato il nome, boh magari quella sera aveva litigato con suo fratello e ti ha chiamato così, chissà, però se istintivamente senti di non poterti fidare fai bene a non farlo.