Una Serie A in stile anni '90?

in Italy3 years ago (edited)

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Il week-end che gli appassionati del calcio italiano si apprestano a vivere sarà con buona probabilità uno dei più interessanti degli ultimi tempi. Napoli, Inter e Milan, il terzetto che ha impresso il proprio marchio a questa prima parte di campionato, ha riportato alla mente dei più nostalgici le sfide giocate intorno agli anni '90, quando la squadra azzurra sfidava lo strapotere milanese in Italia.

Era il Napoli di Diego Maradona, che oggi alla città ha lasciato in eredità oltre a due scudetti e un ricordo indelebile dei primi e unici trionfi della storia partenopea, anche il nome assegnato allo stadio cittadino. E' proprio in un "Maradona" ribollente di entusiasmo che la capolista, allenata dal rientrante Luciano Spalletti, proverà a superare anche il Cagliari e ad allungare così la propria striscia di vittorie e il vantaggio in classifica.

A contendere al pibe de oro e ai suoi compagni di squadra il primato tricolore, un tempo ci pensavano gli olandesi del Milan, sapientemente orchestrati da Arrigo Sacchi, e i tedeschi dell'Inter di Trapattoni, ma sebbene oggi non sia possibile assegnare una caratterizzazione così precisa alle squadre, la sfida tra le componenti questo storico trio si preannuncia di nuovo altrettanto emozionante.

Siamo solo all'inizio e di conseguenza anche altre squadre posseggono nelle loro corde la capacità di dire la loro nella corsa al tricolore, come la Roma di Mourinho, attesa da un super derby in casa della Lazio, o l'Atalanta, avversaria proprio dei campioni d'Italia e che ci ha abituati ad intraprendere partenze a marce basse per poi entrare in piena forma nel periodo topico della stagione, tra febbraio e marzo.

Non sarà più il torneo dei migliori giocatori del mondo, ma ad accomunare la fine del ventesimo secolo del pallone italiano con il campionato attuale rimane la passione di milioni di tifosi, pronti gioire o "soffrire" insieme ai loro beniamini. In realtà esiste purtroppo un altro aspetto molto meno lusinghiero che rischia di accomunare questo campionato e i prossimi due con gli anni di Ruud Gullit e Lothar Matthaus: l'impossibilità di seguire le partite in TV.

Il nuovo broadcaster, Dazn, che per una cifra di poco superiore agli 800 milioni ha acquistato i diritti di trasmissione della Serie A per i prossimo triennio, sta purtroppo palesando tutte le difficoltà temute al momento dell'assegnazione dell'appalto e ormai i disservizi che hanno impedito a diversi abbonati di godere dello spettacolo hanno assunto il carattere di cronicità.

Dapprima qualche minuto di collegamento mancante, poi addirittura un tempo intero di alcune sfide dell'ultima giornata oscurato e non è difficile prevedere come addentrandoci nella stagione, con l'inverno alle porte e le linee internet ancora più disturbate, la situazione non possa che peggiorare.

Del resto Dazn non è nuova a questi tipi di disservizi, già lamentati da migliaia di utenti negli scorsi campionati, quando alla piattaforma erano assegnate solo tre gare a settimana, per di più quasi mai in contemporanea. Rileggendo col senno di poi la proposta avanzata dal colosso dell'intrattenimento multimediale in Lega Calcio, di splittare ogni giornata su dieci orari diversi, risulta facile comprendere come i primi a non fidarsi dei propri mezzi tecnici fossero prorpio quelli di Dazn.

A far ancora più scalpore in questa vicenda è la pezza che si è cercato di mettere, ancora peggiore del buco, offrendo agli abbonati danneggiati un periodo di fruizione gratuita del servizio anziché un rimborso pecuniario, come sarebbe stato loro sacrosanto diritto.

Come già detto la settimana scorsa, la questione è giunta persino in parlamento, ma dubito che i rappresnetanti della politica italiana possano realmente porre rimedio a questa situazione (così come ad una qualsiasi altra). A muoversi dovrebebro essere gli abbonati in prima persona, nonché i presidenti dei club, in una class-action collettiva che imponga a Dazn il rispetto del contratto, o l'immediata annullabilità dello stesso.

Cosa accadrà adesso? Probabilmente nulla. Napoli, Inter e Milan continueranno a sfidarsi per tutto l'anno, e noi saremo di tanto in tanto costratti a ricorrere nuovamente alle radioline, per scoprire l'andamento delle rispettive partite. Che poi, se solo non ci fosse di mezzo un servizio scadente già pagato, non sarebbe nemmeno così male.



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