UEFA, figuraccia da campioni [#Steemexclusive]

Dopo il pugno in faccia riceuto dai creatori della Super League, che potrebbero presto vedere riconosciuto dai tribunali europei il proprio diritto ad organizzare una competizione parallela, la farsa delle sanzioni ai club pentiti, forzosamente ritirate dopo le ultime sentenze avverse, e il rischio del declassamento degli Europei, con i Mondiali anticipati ogni due anni, l'annus horribilis dell'UEFA si è arricchito oggi di un nuovo capitolo.

Durante il sorteggio per gli ottavi di finale di Champions League, svolto alle 12.00 nella sede di Nyon, è infatti accaduto un qualcosa di unico nella storia: sono state inserite, nell'urna relativa all'estrazione delle squadre vincitrici dei gironi (ufficialmente per un baco nel software che determina i possibili accoppiamenti) alcune palline errate, falsando di conseguenza tutta la procedura.

Dopo il primo accoppiamento regolare, tra Benfica e Real Madrid, come possibili avversari degli spagnoli del Villareal sono stati estratti, tra lo stupore generale, gli inglesi del Manchester United, già avversari dei giustizieri dell'Atalanta durante la fase dei gironi eliminatori. Il direttore delle operazioni, il vice-segretario dell'UEFA Giorgio Marchetti, ha provato a rimediare eliminando la pallina incriminata e proseguendo il sorteggio come se nulla fosse, ma la frittata ormai era fatta.

Nell'estrazione successiva, che aveva accoppiato Atletico Madrid e Bayern Monaco, il problema, pur non saltando immediatamente all'occhio come nel caso precedente, si era ripetuto: nell'urna delle possibili avversarie del club spagnolo era stata inserita, in un'incredibile perseveranza dell'errore, la pallina del Liverpool, già affrontato ai gironi dai colchoneros, e non più quella del Manchester United.

In poche ore è scoppiato il finimondo, con l'Atletico a presentare un immediato ricorso contro il sorteggio irregolare, e l'UEFA che non ha potuto fare altro che accoglierlo, riconoscendo la pessima figura e decidendo per la ripetizione integrale dello stesso. Tutto è bene ciò che finisce bene quindi? Niente affatto, perché i problemi, per l'organizzazione che gestisce in regime di monopolio tutte le competizioni calcistiche continentali, sembrano appena iniziati.

Questa volta a non accettare le decisioni giunte da Nyon ci ha pensato il Real Madrid, uno dei tre club ribelli (insieme a Juventus e Barcellona) della vicenda Super League: le Merengues sostengono, a ragione, che la prima estrazione, quella che aveva accoppiato il club in testa alla Liga spagnola con il Benfica, si fosse svolta in maniera regolare e che non esistesse alcun motivo per annullarla.

Se ripetizione doveva essere, così hanno ribadito da Madrid, avrebbe dovuto riguardare solamente i restanti sette ottavi di finale, escludendo il primo di essi, estratto in maniera corretta. Florentino Perez e i suoi si sono già pertanto prodigati ad annunciare un'azione legale contro i "nemici" dell'UEFA, con buone possibilità di vedere accolte le proprie rimostranze.

Prepariamoci ad assistere nei prossimi giorni ad un nuovo braccio di ferro tra Ceferin e soci da una parte, che per "linea editoriale" sono soliti incaponirsi nel difendere le proprie azioni anche quando indifendibili, e il Real Madrid dall'altra, nel frattempo passato da un agevole ottavo di finale con il Benfica ad uno decisamente più impegnativo con lo spauracchio Paris Saint Germain.

A mio parere risulta molto facile pronosticare che l'UEFA si vedrà costretta a ripetere tutta la procedura per la terza volta, ma nel frattempo prendiamo per buono ciò che è uscito dall'urna bis delle 15.00: i campioni d'Italia dell'Inter, lanciatissimi anche in campionato, hanno visto sfumare il "sogno" di un incrocio abbordabile con l'Ajax, venendo accoppiati nel secondo sorteggio al Liverpool, mentre poco è cambiato, a livello di difficoltà teorica, per la Juventus, avversaria per tre ore soltanto dello Sporting Lisbona ed estratta, subito dopo, in compagnia degli spagnoli del Villareal.

Sarà questa la volta buona che Nerone Ceferin, stanco delle continue pessime figure, in quella che verrà ricordata come la peggior gestione di sempre dell'UEFA, rassegni le proprie dimissioni? La logica propenderebbe per una risposta affermativa, ma siamo così sicuri che, nel mondo di oggi (sportivo e non) conti ancora qualcosa?

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