Strani amorevoli sponsor - Strange loving sponsors [Multilanguage]

UN INSOLITO TRIS D'AFFARI

Da quando ho deciso di scrivere un post su questo tema, con annesso titolo principale, ha cominciato a girarmi in testa la canzone di Laura Pausini, "Strani amori" (potete ascoltarla QUI). Diverse strofe sembrerebbero scritte, con trent'anni di anticipo, per descrivere alcune situazioni attuali.

La canzone inizia con:

Mi dispiace devo andare via, ma sapevo che era una bugia...

Per poi continuare, un paio di strofe dopo con:

Strani amori, mettono nei guai, ma in realtà, siamo noi...

Non basta. Tenete a mente anche queste parole, sempre ricavate dalla canzone della Pausini:

Strani amori che fanno crescere e sorridere tra le lacrime. Quante pagine, lì da scrivere, sogni e lividi da dividere...

E infine:

Sono amori che spesso a quest'età si confondono dentro a quest'anima, che s'interroga senza decidere se è un amore che fa per noi...

<subImage by freepik

Ora basta cambiare la parola "amori" con "sponsor" ed avremo una perfetta descrizione dello strano rapporto che l'Inter, squadra campione d'Italia, intrattiene con essi a partire da qualche stagione a questa parte.

Facciamo un passo indietro e risaliamo al settembre 2021, quando la società nerazzurra firma un contratto con la piattaforma di digital banking, Zytara Labs, per la sponsorizzazione delle magliette del club, da poco laureatosi campione d'Italia.

Si tratta della bellezza di ottantacinque milioni, da corrispondere in tre anni, per far apparire sulle magliette nerazzurre il marchio "Digitalbits". Senza dubbio, soprattutto alla luce dei tempi che corrono e delle difficoltà di alcune società a trovare uno sponsor adeguato (Juventus in testa), si tratta di un ottimo accordo, che tuttavia viene onorato solo per una stagione.

_{Image by freepik}

A partire dal campionato 2022/23 infatti, Zytara Labs non versa più nelle casse del club meneghino la somma pattuita, causando un buco nel bilancio annuale di circa 30 milioni. L'Inter fa causa alla controparte per sollecitare il pagamento pattuito, ma riceve un'amara sorpresa: la presunte sede legale in Wyoming della società sponsorizzatrice non esiste ed il decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale di Milano non può pertanto essere notificato.

I nerazzurri sono vittime in questa storia, ma in molti fanno notare che i trenta milioni iscritti tra le entrate per la stagione 2022/23, ma in realtà mai incassati, abbiano in realtà falsato il bilancio del club, gonfiandolo di crediti mai riscossi.

Passano gli anni e Zhang, precedente proprietario dell'Inter, non riesce a ripagare il prestito ricevuto da Oaktree, con il club che di conseguenza viene pignorato dal fondo americano. Si riparte così con un nuovo sponsor, ma anche questa volta il biscione non sembra molto oculato nella scelta, affidando lo spazio sulle magliette al marchio Betsson.sport.

_{A destra, Steven Zhang. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons}

Dal punto di vista finanziario in realtà si tratta di un colpo da maestro, in quanto i trenta milioni a stagione garantiti dal marchio rappresentano l'accordo di sponsorizzazione più alto nella storia del club, ma da quello legale in molti storcono il naso.

Il "Decreto Dignità", licenziato dal parlamento nel 2019, prevede infatti che siano vietate le sponsorizzazioni del gioco d'azzardo da parte dei club professionistici. Betsson è un noto colosso internazionale legato alle scommesse sportive, ma il divieto viene di fatto aggirato affidandosi ad una improvvisata pagina di "infotainment", senza reali contenuti e mai aggiornata (appunto Betsson.com), che riporta in pieno logo e colori del "fratello maggiore".

La vicenda scuote persino il mondo della politica, con tanto di interrogazioni parlamentari, ma come tutte le "gemelle" che riguardano il club presieduto da Beppe Marotta, finisce presto nel dimenticatoio.

_{Beppe Marotta, Moxmarco, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Di qualche ora fa è infine l'ultima perla, che completa questo strano trittico di affari: l'Inter ha scelto il sito Gate.io, come sponsor di manica, sebbene l'Exchange che ha sede nelle Isole Marshall sia stato bannato dalla Consob, in quanto non in possesso della licenza per offrire alcuni dei suoi servizi sul mercato italiano.

Insomma, "strani amori (sponsor), che mettono nei guai", "ma in realtà" ad avere i problemi "siamo noi", intesi come tutti gli altri, incapaci di cascare sempre in piedi, come i protagonisti di questa storia.

Statemi bene, alla prossima!

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