Serie A, analisi della 23^ giornata - Serie A, Week 23 analysis [Multilanguage]

Signore e Signori, è stato bello finché è durato. Oppure, se preferite lo slang americanizzante del mitico Dan Peterson, potete optare per un più simpatico "Mamma, butta la pasta!". In ogni caso, la versione 2023/24 della Serie A, potrebbe aver perso molto del suo significato domenica sera, al termine della giornata numero 23, ovvero quando al traguardo, di domeniche, ne mancano ancora quindici.

Nel match tra le prime due della classe, Inter e Juventus, atteso come una sorta di spartiacque della stagione, a prevalere sono stati, piuttosto nettamente, i nerazzurri di Simone Inzaghi, sebbene il risultato finale reciti soltanto 1-0 per la formazione vice-campione d'Europa. I punti di vantaggio sulla rivale storica sono ora quattro, ma potrebbero ben presto diventare sette, se l'Inter batterà nel recupero di fine mese l'Atalanta.

Non tantissimi in senso assoluto, dato che il nostro torneo ha vissuto negli anni precedenti rimonte e crolli di chi sembrava avere lo scudetto già cucito sul petto ben più clamorosi, ma un'enormità pressoché incolmabile (a meno di non preventivabili cataclismi) alla luce soprattutto delle forze in campo.

_{L'allenatore dell'Inter, Simone Inzaghi. Werner100359, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia Commons}

Lo scontro diretto ha mostrato ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, come tra Inter e Juventus esistano attualmente alcune categorie di differenza. L'Inter ha non solo giocatori migliori sotto il profilo della qualità in ogni reparto, nonché una rosa decisamente più profonda, ma anche un'idea di gioco chiara e precisa trasmessa ai calciatori dal proprio allenatore.

D'altro canto a Torino, impegnati in una rifondazione che si basi sui giovani, non ci sarebbe nemmeno da piangerci troppo sopra, puntando lo sguardo in un orizzonte temporale di medio termine. La squadra è dovuta ripartire quest'anno con le casse vuote, lanciando tra i titolari molti elementi della Next Gen (la squadra "riserve" che milita nel campionato di Serie C) e un secondo posto finale andrebbe oltre alle più rosee aspettative di inizio anno.

Tuttavia, il processo di crescita non potrà mai essere completo fin quando sulla panchina della Signora siederà Massimiliano Allegri, probabilmente il peggior allenatore per distacco di tutta la Serie A. Da tre anni il livornese imposta la stagione sempre alla stessa maniera, affrontando le grandi sfide con l'animo della provinciale (tutti dietro la palla, sperando in un colpo di fortuna occasionale) e smorzando gli entusiasmi ogni qualvolta la squadra sembra voler mettere la testa fuori dalla sabbia.

_{L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons}

Un tecnico mediocre e pauroso, beneficiato quest'anno dall'assenza di impegni europei che hanno aiutato lo staff nel preparare la squadra in maniera migliore sotto il punto di vista atletico. A San Siro, prima ancora di perdere, la Juventus semplicemente non ha giocato. Zero tiri in porta, nessuna reale occasione da goal, ma in cambio tanta paura e un'infinità di errori tecnici.

Inutile sperare, fin quando rimarrà Allegri sulla panchina bianconera, in un cambio di passo decisivo. Potranno esserci altri buoni risultati, forse qualche altra striscia vincente in stagione, ma se le cose dovessero mai tornare a diventare "serie", per un rallentamento dell'Inter, Allegri le distruggerebbe di nuovo. Nel calcio, nulla si avvicina più alla matematica di questo assioma.

Intanto ad avvicinarsi al secondo posto dei bianconeri, ora distante solo quattro punti, ci ha pensato il Milan, ancora una volta vittorioso in rimonta in trasferta, questa volta in quel di Frosinone. Non una delle prestazioni migliori della banda di Pioli, che comunque, da quattro anni a questa parte, non difetta mai in tenacia e nella capacità di non arrendersi anche quando le cose non girano per il verso giusto.

In ogni caso, dato che i numeri vogliono sempre dire qualcosa, il Milan è la squadra della Serie A che negli ultimi due mesi ha trovato con maggior facilità la via del goal, realizzando almeno due segnature in nove delle ultime dieci partite. Era dal 2020 che non iniziava così bene l'anno solare: forse tra qualche settimana, con il ritorno degli impegni europei, la squadra potrebbe tornare a perdere un po' di brillantezza in campionato, ma per il momento i complimenti sembrano d'obbligo.

_{Al centro, maglia numero 19, l'attaccante del Milan, Luka Jovic. Oleg Bkhambri (Voltmetro), CC BY-SA 3.0, da Wikimedia Commons}

La vera domanda è: il Milan, in caso di passo falso o mezzo passo falso dei cugini nel recupero contro l'Atalanta, ha nelle corde la capacità di reinserirsi nella lotta scudetto? Si tratterebbe di otto o nove punti da recuperare, con un derby ancora da giocare... Sembra difficile, ma l'unica speranza di vedere ancora un po' di pepe in questo campionato potrebbe essere proprio a tinte rossonere.

La lotta per il quarto posto, al contrario di quella scudetto, sembra invece più aperta che mai, con le sei pretendenti (Atalanta, Roma, Fiorentina, Bologna, Napoli e Lazio) racchiuse in uno spazio di appena cinque punti. Al momento l'ultima piazza utile a qualificarsi per la prossima Champions League è occupata dall'Atalanta, che dovrà recuperare la già più volte citata partita con l'Inter.

Con quella ottenuta nello scontro diretto con la Lazio (3-1), tre sono le vittorie consecutive dei bergamaschi, tutte piuttosto nette e convincenti, e più in generale cinque nelle ultime sei partite. Gasperini deve spesso ricominciare il lavoro da zero ad inizio stagione, per via degli stravolgimenti causati dal mercato, ma quando le sue macchine iniziano ad ingranare, difficilmente si fermano.

Atalanta probabilmente favorita per la conquista del posto Champions League, ma occhio alla rinata Roma di Daniele De Rossi, giunta alla terza vittoria consecutiva in tre partite (brillante la prestazione nel 4-0 sul Cagliari), con altrettanti goal dell'ex epurato capitano Lorenzo Pellegrini.

Sarà un caso e difficilmente i giallorossi potranno continuare a lungo su questo ritmo, altrimenti bisognerebbe forse riconoscere che il "mitico" José Mourinho, l'allenatore con la peggior media punti nella storia della Roma e con gli ultimi dieci anni trascorsi tra un esonero e l'altro, tanto per cambiare, non ci aveva capito nulla. E che pure un ex esonerato della Spal è, ad oggi, molto meglio di lui.

Lasciamo queste riflessioni da parte e proviamo a pescare nel prossimo turno di campionato, che vedrà in Roma-Inter il match più importante di giornata. Attenzione anche ad un gustoso Milan-Napoli, previsto per domenica sera, mentre la Juventus proverà a ripartire, dopo la mini-crisi da un punto in due partite, affrontando in casa lunedì sera l'Udinese.

Ci vediamo mercoledì prossimo per parlarne, sempre se la cosa vi aggrada.

Statemi bene, alla prossima!