PROVA DI FORZA

Entrando nel mese di dicembre, la tradizione vuole tutti ci si senta un po' più buoni. Si inizia a pensare ai regali di Natale, a riallacciare i rapporti con quel parente o con quell'amico che non si vedeva da tempo e ci si dedica a maratone di film a tema, coccolati da una cioccolata calda e qualche buon biscotto e magari anche riscaldati dal fuoco di un camino.

Tutto questo a meno di essere appassionati spettatori della Serie A, che quest'anno non andrà in vacanza nemmeno durante le festività natalizie (sono previste ben tre giornate tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, ultima del girone d'andata), continuando a farci compagnia con le sue sfide al veleno e con le polemiche che da sempre accompagnano il pallone tricolore.

La quattordicesima settimana di gare ha visto ancora una volta confermare lo strapotere dell'Inter, trionfatrice allo stadio Maradona di Napoli per 3-0. La formazione di Simone Inzaghi ha sofferto parecchio in alcuni momenti della partita, ma è riuscita a cavarsela con un po' di maestria e un po' di fortuna, e a contenere alla grande gli attacchi dei padroni di casa per poi rivelarsi micidiale in contropiede.

_{A sinistra, il capitano dell'Inter, Lautaro Martinez. Erjonallaraj, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Detta così si rischia tuttavia di non sottolineare abbastanza la differenza di qualità dei singoli, che l'Inter può vantare a suo favore nei confronti di tutte le squadre. Alcune avversarie, come capitato a tratti con Juventus e Napoli, possono anche metterla temporaneamente in difficoltà, ma la rosa nerazzurra in questo momento sembra talmente superiore a quella del resto del gruppo da poter riuscire a cavarsela in ogni circostanza.

Contro i partenopei la squadra ha dato vita ad una vera e propria prova di forza, e sono convinto che la capolista sarebbe uscita vittoriosa dallo stadio Maradona in ogni caso, ma è impossibile non notare gli abbagli presi dall'arbitro Massa, che in occasione del primo goal non ha visto un'evidente fallo di Lautaro Martinez su Lobotka ad inizio azione, e che nella ripresa non ha concesso quello che è sembrato un sacrosanto calcio di rigore ai padroni di casa per fallo di Acerbi su Osimhen.

Singolare il fatto che in nessuna delle due circostanze (specialmente la prima, in cui l'arbitro non si è accorto del fallo) dalla sala VAR si siano ricevuti segni di vita. Qualcuno ha provato a spiegare che tra il fallo di Martinez e il goal di Chalanoglu siano passati troppi secondi per pretendere una revisione tecnologica, ma la giustificazione sembra non stare in piedi, pensando a tutte le volte si è agito in questo senso nel recente passato (ad esempio, goal annullato a Di Maria in Juventus-Napoli dell'anno scorso, con tanto di arbitro che aveva visto e giudicato non falloso il contatto).

Alla malafede sono il primo a non credere, ma le troppe decisioni strane e a senso unico nei confronti di alcune squadre prese dal VAR negli ultimi due campionati cominciano a far vacillare questa certezza. Per di più sono usciti gli audio della sala VAR della partita tra Juventus ed Inter, nei quali, per usare un eufemismo, emerge una certa partigianeria da parte degli addetti ai monitor al momento del goal della squadra neroazzurra, oltre ad una dichiarata felicità dell'arbitro Irrati nel constatare la presunta regolarità del goal di Lautaro Martinez. Ne parleremo più approfonditamente domani, ma sappiate che quella farsa chiamata "Calciopoli" scoppiò per molto meno.

_{Il difensore della Juventus, Federico Gatti, Antonio Fraioli, CC BY-SA 4.0, da Wikimedia Commons}

Per il Napoli sono ora già due le sconfitte, in appena tre partite, rimediate da quando sulla panchina partenopea è tornato a sedersi Walter Mazzarri, cosa che potrebbe portare un contraccolpo psicologico non indifferente. Sinceramente non vorrei trovarmi nei panni di Aurelio De Laurentiis, che con le sue scelte fuori da ogni logica (in primis affidare la guida della squadra a Garcia) è riuscito a distruggere una macchina apparsa perfetta soltanto fino a pochi mesi prima.

Tuttavia non vorrei trovarmi nei panni nemmeno di Massimiliano Allegri e dei suoi giocatori, che venerdì sera sfideranno all'Allianz Stadium di Torino proprio il Napoli, fresco fresco di lamentele con l'AIA e con la FIGC per il trattamento ricevuto nella partita con l'Inter. E non tanto per l'attuale forza dei campioni d'Italia, che rimangono sempre una squadra temibile, ma per la certezza che l'arbitro designato a dirigere la sfida farà di tutto per non finire di nuovo sulle prime pagine dei giornali.

Con la vittoria ottenuta a Monza al photofinish (1-2), la Juventus ha certificato la sua permanenza nelle zone nobilissime della classifica, a sole due lunghezze dalla capolista Inter, ma anche il permanere di un'inadeguatezza piuttosto evidente nella qualità del gioco. Dopo un buon primo tempo, concluso in vantaggio grazie alla rete di Rabiot, la squadra è scesa in campo nella ripresa con il solito atteggiamento rinunciatario, a totale difesa del vantaggio, venendo punita al 93° minuto da un tiro cross dell'interista Valentin Carboni, beffardo nel rimbalzare davanti a Szczesny e nell'infilarsi all'angolino.

_{L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri. All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, da Wikimedia Commons}

Sembrava il perfetto finale di una storia horror, con protagonista negativo ancora una volta il tecnico Massimiliano Allegri e la sua visione codarda della cosa calcistica. Per di più i bianconeri venivano sbeffeggiati da un altro ex interista, Roberto Gagliardini, che al momento del pareggio si metteva a saltare davanti alla faccia al capitano bianconero, Adrien Rabiot.

Tuttavia, soltanto sessanta secondi dopo, i bianconeri raggiungevano i tre punti grazie alla disperata discesa in avanti dello stesso Rabiot, abile a mettere in mezzo un preciso pallone spedito in fondo alla rete da Federico Gatti. Sospiro di sollievo che ha fatto urlare alla forza del gruppo e tirar fuori analogie con l'anno del primo scudetto di Conte, ma le due squadre non potrebbero essere più diverse. Quella squadra aggrediva gli avversari e giocava sempre per vincere, questa l'esatto contrario. Non sempre andrà così bene.

Convincente la vittoria del Milan sul Frosinone, nel secondo impegno casalingo consecutivo capitato ai rossoneri, terzi a sei punti dalla capolista, mentre ha avuto bisogno di qualche aiutino della sorte la Roma (quarta, a due punti dal Milan), capace di ribaltare l'iniziale vantaggio del Sassuolo soltanto una volta rimasta in superiorità numerica e beneficiando di un generoso calcio di rigore.

Per il momento non ci dilunghiamo oltre, ma la prossima settimana saremo sempre qui. In mezzo a nuove polemiche? Ci potete contare, ma magari anche a sorprese e gesti tecnici da ricordare! Intanto se il campionato italiano vi diverte...

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