Qualcuno parlerebbe di "Scansopoli" (e altro), ma il Napoli è una "bomba"

in Italy3 years ago (edited)

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Photo by napuliker, CC BY 3.0, via Wikimedia Commons


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Dopo cinque giornate esiste una sola squadra in testa al campionato, forse una di quelle che meno avremmo pronosticato alla vigilia: il Napoli del rientrante in Serie A, Luciano Spalletti. Gli azzurri infatti non solo guardano tutti dall'alto in basso, ma possono farlo anche con l'etichetta di unica squadra a punteggio pieno, portando in dote la difesa meno battuta e il secondo attacco del campionato.

Le ultime due trasferte, in particolar modo, hanno visto la strada dei partenopei verso la porta avversaria spalancarsi in maniera evidente: sia ad Udine che a Genova contro la Sampdoria, il Napoli non ha faticato troppo per portarsi in vantaggio e successivamente indirizzare la gara in maniera netta. Ne sono nate due vittorie consecutive per 4-0 capaci di proiettare proiettato in maniera evidente la squadra di Spalletti nel novero delle favorite per la conquista del tricolore.

Il Napoli è una squadra che sembra già giocare a memoria, ma soprattutto aver azzeccato gli ultimi colpi di mercato, compreso quello dell'allenatore. La società del presidente De Laurentiis vive in una sorta di bolla magica fin dalle annate trascorse sotto la guida tecnica di Maurizio Sarri, con i suoi uomini che appaiono sempre o quasi capaci di segnare contro qualunque avversario nel momento in cui decidono di aumentare i giri del motore.

Vedere in campo il Napoli è spesso un piacere per gli esteti del calcio e per chi, da sportivo, si diverte con il gioco spumeggiante e con i gesti tecnici dei grandi giocatori. Anguissa è risultato dominante a centrocampo, un mix sapiente tra i migliori Vieira e Pogba, mentre con Osimhen, veloce e potente punta nigeriana, i campani hanno trovato quel rifierimento offensivo in grado di fare quasi reparto da solo e di liberare le capacità balistiche dei "piccoletti".

Forse è presto per dire se il pragmatismo di Spalletti riuscirà a completare questa squadra e a confermarla sui medesimi livelli fino al termine del campionato, ma è probabile che a maggio vedremo gli azzurri molto in alto in classifica. Quando ci si trova di fronte ad una squadra che non solo ti ha battuto sul campo, ma che sta dimostrando ad ogni partita di meritare la posizione che occupa, esistono due reazioni differenti da poter tenere: la prima, consigliabile a tutti, è quella dello sportivo, la seconda, di solito la più comune, quella dell'invidioso.

Lo sportivo riconoscerà i meriti di chi fino a questo momento ha dimostrato il proprio valore, come ho cercato di fare nelle righe immediatamente precedenti a questa, l'invidioso proverà a trovare mille giustificazioni sui motivi che vedono una squadra diversa dalla "sua" dominare fin qui il campionato. E questo giochino, credetemi, non è nemmeno particolarmente difficile da attuare.

Se a farlo sono i classici tifosi da bar, quelli che si riempiono la bocca con gli slogan degli altri e parlano costantemente come assaliti da travasi di bile, si può solo sorridere e rassicurarli con una pacca sulle spalle sul fatto che, vittoria o sconfitta della loro squadra del cuore, il sole tornerà comunque a sorgere il giorno dopo, gli uccellini a cinguettare e la vita a scorrere tranquilla come prima, ma quando certe teorie bislacche vengono cavalcate da TV e giornali, il problema comincia a diventare più serio.

Lo schema è questo: si vivisezionano tutte le partite della squadra che si vuole denigrare, si estrapolano dal contesto e dal risultato finale gli episodi che più fanno comodo (omettendone ad arte altri), ci si monta sopra un caso e lo si ripete ossessivamente anche nei giorni successivi, quando la memoria dei più critici o degli "ignoranti" (nel senso letterale del termine) ha perso ogni riferimento con la realtà.

Ecco un esempio pratico: con il Venezia il Napoli, dopo l'espulsione di Osimhen, ha beneficiato di due rigori piuttosto dubbi che gli hanno permesso di indirizzare la partita (si omette che il primo dei due è stato fallito e che comunque i partenopei hanno vinto 2-0), a Marassi con il Genoa i padroni di casa si sono visti annullare la rete del pareggio per un fallo discutibile su Meret (non considerando che poi i rossoblù sono giunti lo stesso al pari pochi minuti dopo e che realizzare una rete non avrebbe portato in automatico a segnare pure l'altra).

Che dire poi della partita con la Juventus e della squalifica ridotta ad Osimhen, guarda caso proprio prima della sfida con i bianconeri (non c'è prova che con un altro il Napoli non avrebbe vinto lo stesso), o delle ultime due trasferte, dove sia Udinese che Sampdoria sono sembrate quasi "scansarsi" per lasciare (anche se non esiste una sola ragione valida al mondo) bottino pieno agli avversari?

Tutto piuttosto ridicolo, non trovate? Eppure tutto ciò ha rappresentato la regola per una decina d'anni. Dal campionato scorso le polemiche, i dissapori, i sospetti e le allusioni fantasiose sembrano di colpo essere svanite nel nulla, ma se siete nostalgici di queste manfrine non temete, anch'esse torneranno a regalarci una nota piccante, soprattutto quando il cielo si tingerà nuovamente di un mix di colori tale da farlo apparire ancora una volta grigio.



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