QATAR 22 - Se il buongiorno si vede dal mattino...

Ci siamo occupati parzialmente, all'interno del post pubblicato ieri, delle gravi violazioni ai diritti umani subite dai lavoratori che hanno prestato la propria opera nella costruzione delle infrastrutture qatariote, destinate al mondiale. Oltre seimila lavoratori stranieri, secondo le stime del Guardian, hanno perso la vita in Qatar nei mesi che hanno preceduto la coppa del mondo, a causa di suicidi e condizioni lavorative e logistiche disumane.

Come se niente fosse la FIFA, nella persona del suo presidente italo-svizzero Gianni Infantino, non solo si è limitata in questi mesi a rivolgere lo sguardo dall'altra parte, ma ci ha tenuto anche ad invitare i tifosi provenienti dalle varie parti del mondo a mettere da parte le polemiche, per concentrarsi unicamente sul lato sportivo della faccenda.

In Qatar, secondo chi amministra in regime di monopolio il calcio mondiale, tutti saranno benvenuti, indipendentemente dalle proprie credenze politiche, religiose, o dal proprio orientamento sessuale. In altre parole occorre convincere tutti che i mondiali altro non si riveleranno se non una grande festa per tutti, così come accade da oltre un secolo all'interno delle settimane dedicate all'avvenimento calcistico più importante del mondo.

Purtroppo però, tra il messaggio rasserenante che intende far passare la FIFA e la realtà dei fatti, sembra esistere una discrepanza piuttosto netta. Molti tifosi hanno annunciato di voler boicottare il mondiale, come ammesso anche recentemente in conferenza stampa dal CT olandese, Luis Van Gaal, tanto da spingere l'organizzazione a stipendiare delle comparse, vestite con le maglie delle varie nazionali partecipanti, allo scopo di riempire gli stadi e le strade di Doha.

Le regole emanate dal Ministero del Turismo del Qatar, e diffuse alla stampa per avvertire tutti i turisti sul comportamento adeguato da tenere durante la manifestazione, hanno allentato alcune restrizioni presenti comunemente nel Paese arabo, ma risultano ancora piuttosto severe: sono proibiti il consumo di bevande alcoliche al di fuori dei locali autorizzati, fortemente sconsigliato un abbigliamento che contempli gonne corte, pantaloncini o spalle scoperte (potrebbe essere negato l'accesso in determinati luoghi pubblici), ma soprattutto punite severamente effusioni in pubblico, che vadano oltre ad una semplice stretta di mano.

Si rischia l'arresto inoltre in caso di comportamenti poco rispettosi della morale comune, come nel caso di urla o schiamazzi per strada (sono curioso di vedere come si comporterà la polizia locale qualora si trovasse di fronte a gruppi organizzati di ultras provenienti da alcune parti d'Europa, di solito poco inclini al dialogo, la sobrietà e alle buone maniere) e se pizzicati nello scattare fotografie o riprendere con telefoni e videocamere persone del posto, senza aver ricevuto preventiva autorizzazione.

Se da una parte può ritenersi corretto rispettare usi e leggi locali, qualora ci si rechi in visita in una qualunque parte del mondo, dall'altra parte appare impossibile non notare come comportamenti ritenuti abituali o comunque accettati dalla maggior parte degli occidentali, rischiano di creare, nella miglior delle ipotesi, pesanti incomprensioni con le autorità locali.

E i primi fraintendimenti, come da copione, non si sono fatti attendere più di tanto. Una troupe del canale televisivo danese, TV2, è stata aggredita ieri da non meglio identificati responsabili della sicurezza mentre stava trasmettendo immagini in diretta da Doha. Secondo quanto si evince dalle immagini, il giornalista Rasmus Tantholdt, in possesso di regolare accredito stampa ricevuto dalla direzione del torneo, è stato avvicinato in maniera poco amichevole da alcuni uomini, che hanno cercato di oscurare la telecamera e sottrarla agli operatori.

Il caso è rientrato dopo poche ore, quando la direzione è stata costretta a riconoscere l'errore e a presentare le proprie scuse ai giornalisti, ma le polemiche per il modus operandi degli addetti qatarioti sono divampate ben presto sul web, facendo il giro del mondo.

Se questo è stato il trattamento ricevuto da professionisti regolarmente autorizzati, cosa attenderà una coppia di fidanzatini che innocentemente verranno sorpresi a scambiarsi un bacio? Davvero esiste il rischio di incappare in pesanti conseguenze giudiziarie qualora si venga sorpresi con una birra in mano o un crocefisso al collo? L'episodio servirà ad aggiustare il tiro o il mondiale del Qatar passerà alla storia come il più disastroso di sempre?

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