Lo ammetto, vedere le immagini che giungevano da Miami, di un Paul Pogba in vacanza intento ad allenarsi mentre gli altri compagni se la godevano stesi sotto il sole di qualche località di villeggiatura, mi aveva illuso che quest'anno le cose, in relazione al centrocampista francese, sarebbero potute andare diversamente rispetto a quanto accaduto nella sciagurata scorsa stagione.

Scatti, esercizi sulla sabbia e palestra, continuati anche alla Continassa addirittura in anticipo rispetto alla data stabilita per il pre-ritiro con i compagni, sembravano la premessa di un calciatore intenzionato a presentarsi all'appuntamento con la nuova stagione al top della forma. Del resto, le cronache giornalistiche ci avevano parlato di un ragazzo fermo nella decisione di rimanere a Torino, a dispetto della super offerta araba, onde ripagare la fiducia del club che lo aveva aspettato per un'intera stagione.

Le ottime premesse e il biglietto da visita rassicurante tuttavia, si sono scontrate con l'amara realtà, confidata ieri sera da Massimiliano Allegri a qualche giornalista della rosea: il calciatore, nonostante l'impegno profuso, non è ad oggi in grado di poter lavorare con il resto del gruppo. Ma c'è di più, dato che la notizia peggiore è di fatto un'altra: per vederlo tornare in uno stato accettabile, potrebbe volerci almeno un altro mese.

_{Massimiliano Allegri, All-Pro Reels from District of Columbia, USA, CC BY-SA 2.0, attraverso Wikimedia Commons}

Pogba, che negli ultimi tre anni dell'esperienza inglese aveva saltato oltre il cinquanta percento delle partite ufficiali del Manchester United, si era infortunato al menisco laterale un anno fa proprio in concomitanza con la tournée americana della Juventus. La speranza di essere convocato per i mondiali, gli aveva fatto scegliere la strada della terapia conservativa anziché dell'operazione immediata, strategia che si è rivelata fallimentare.

Finito sotto i ferri con alcuni mesi di ritardo, il calciatore è stato così costretto a saltare buona parte della stagione, rimandando il suo secondo esordio in maglia bianconera soltanto al 28 febbraio, quando era subentrato nel secondo tempo del derby con il Torino, vinto dai bianconeri con il punteggio finale di 4-2.

Sembrava il preludio ad una seconda parte di stagione improntata finalmente al riscatto, ma altri due problemi muscolari, l'ultimo nel mese di maggio, alla prima da titolare (Juventus-Cremonese) hanno fatto in modo che il suo apporto alla causa, alla fine della stagione, si limitasse ad una manciata di minuti, divisi in appena dieci presenze distribuite tra campionato, Coppa Italia, ed Europa League.

La paura di infortunarsi di nuovo al ginocchio malandato, così è stato spiegato da alcuni esperti, ha fatto in modo che il ragazzo caricasse in maniera innaturale il peso sui muscoli dell'altra gamba. Una situazione psicologica non serena, anche per via degli accadimenti avvenuti fuori dal campo (in particolar modo, il rapimento subito a scopo estorsivo), ha fatto il resto, impedendo di fatto al calciatore una serena convalescenza.

_{L'Allianz Stadium di Torino, forzaq8 from kuwait, kuwait, CC BY 2.0, via Wikimedia Commons}

Fin qui, tutto noto e in qualche modo giustificato, ma l'ulteriore mese preventivato da Allegri per veder tornare Pogba al centro del gruppo (chissà quanti altri ce ne vorranno quindi prima che possa giocare da titolare con una certa serenità) sono sembrati a molti una doccia fredda totalmente inaspettata, una goccia che sta cominciando a far tracimare pericolosamente il vaso della pazienza.

Il tutto inizia ad assumere il pericoloso sapore di un film già visto, con tanto di orizzonte temporale di un eventuale rientro spostato sempre più avanti. Occorrerebbe non girarci tanto intorno e affermare chiaramente se Pogba può ancora considerarsi un calciatore professionista o se, come temo, sia ogni giorno più vicino alla definitiva affissione degli scarpini al chiodo e trarne le opportune conseguenze.

Purtroppo il suo caso comincia ad assomigliare in maniera pericolosa a quello di illustri predecessori, come Van Basten o Giuseppe Rossi (che ha annunciato il suo ritiro proprio in queste ore), i quali, una volta entrati nella spirale dei gravi infortuni, non sono più stati capaci di uscirne o quanto meno di tornare ciò che erano.

Pogba servirebbe alla Juventus come il pane anche se riuscisse a raggiungere solo il 60-70% del suo potenziale, ma questa sembra assomigliare sempre di più ad un'utopia e forse le voci delle malelingue, che volevano l'offerta saudita rifiutata solo per l'impossibilità di superare le visite mediche, potrebbero contenere un fondo di verità.

Statemi bene, alla prossima!