Le buone notizie in fondo - Good news at the bottom

Una volta stabilizzata la situazione societaria, con l'elezione di Beppe Marotta alla presidenza dell'Inter, sembra che anche i grandi giornali abbiano finalmente ricevuto il via libera per porre, e porsi, la domanda che in questi ultimi mesi è rimbalzata più volte tra i tifosi di calcio italiani: dov'è Steven Zhang e perché non ha più messo piede in Italia nell'ultimo anno?

Il segreto in realtà tale non era da tempo, se non per coloro i quali si ostinano ad "informarsi" solo dalla "Pravda" colorata di rosa: l'ex numero uno dell'Inter ha con tutta probabilità subito provvedimenti di restrizione della libertà, che non gli permettono di abbandonare il suolo cinese. E, secondo i sostenitori della "teoria del sosia", presente in sua vece al Gran Premio di Formula Uno di Shangai, nemmeno la sua abitazione.

Per debiti milionari non saldati, così come per molte altre tipologie di reati, in Italia al massimo ci si fa scudo entrando in Parlamento, ma evidentemente dalle parti di Zhang prendono la cosa piuttosto sul serio e al rampollo dell'ex impero Suning devono essersi rotti diversi "giocattoli" tra le mani per giungere a questo punto.

_{L'ex presidente dell'Inter, Steven Zhang. Quirinale.it, Attribution, da Wikimedia Commons}

Con un altro idolo da venerare, ovvero gli americani del fondo Oaktree, il mistero è così stato svelato anche dalla rosea e la situazione di Zhang finalmente diventata di pubblico dominio anche per gli increduli della prima ora. Ma che estate sarebbe senza un nuovo mistero, un altro uomo-ombra sparito nel nulla, ricercato dai tifosi di calcio ma ignorato dai gazzettari?

Eh no, non stiamo parlando dei quattro membri della Covisoc che hanno presentato le loro dimissioni la settimana scorsa, senza che nemmeno ad un giornale venisse in mente di intervistarli per chiederne i reali motivi, ma del procuratore federale, Giuseppe Chiné.

"Peppino" (per gli amici) è infatti diventato improvvisamente irreperibile da quando la procura di Roma ha reso note le accuse sulle plusvalenze fittizie mosse a capo della società giallorossa, nonché di aver inviato i corrispondenti fascicoli alle procure di riferimento della altre società coinvolte.

_{Immagine di Freepik}

Dalle nostre parti, le vicende che in teoria dovrebbero rimanere nascoste, come le intercettazioni ancora coperte da segreto istruttorio, finiscono sui giornali alla velocità della luce, a patto che riguardino personaggi sgraditi a chi pubblica. Quando invece nel tritacarne si trova qualche amico, la novella viaggia con tutta calma, a dorso di mulo e ad orari sindacali. Forse non ci crederete, ma stiamo parlando di fatti avvenuti già ad aprile e di cui nessuno ha sentito il dovere di informare, prima di poche ore fa.

E in tutto questo il nostro amico Peppino, che fa? Dov'è finita la sia proverbiale voglia di fare presto? Ricordate la celebre massima "La giustizia sportiva deve essere veloce e tempestiva, anche a costo di risultare imprecisa"? Naturalmente vale solo per qualcuno, dato che, ad oggi, non esiste ancora notizia di indagini federali su Roma, Napoli, Inter, Atalanta, Sassuolo, Lazio, Salernitana ed eventuali altri club coinvolti.

Insomma, a meno di un'improbabile inversione di tendenza, dopo la Covisoc, un altro organo federale ha perso qualsivoglia credibilità, presente e futura, a meno di un cambio di uomini. E chissà poi perché DAZN, il broadcaster del campionato italiano, si trova sull'orlo del fallimento...

_{Image by freepik}

Ma persino nel mondo popolato dai Gravina e dai Peppino Chiné, come promesso, esistono delle belle notizie: battendo 3-0 il Portogallo nella finale del torneo, l'Italia si è laureata ieri sera a Limassol campione d'Europa per la categoria under 17.

E' il primo trofeo della storia per il nostro calcio a livello di ragazzi under 17, in linea teorica il futuro del movimento, che se accoppiato con quello under 19, portato a casa dai nostri l'anno scorso in quel di Malta (sempre contro il Portogallo), rende la nebbia sul futuro un po' meno fitta.

Significa che la passione per il calcio in Italia, a livello di giovanissimi, non è ancora svanita. Chissà cosa si potrebbe fare con una bella ripulita anche ai piani più alti.

Statemi bene, alla prossima!