L'ultima "magica" domenica di un campionato surreale - The last 'magical' Sunday of a surreal championship
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LA STAGIONE DEI "MIRACOLATI" |
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Un detto popolare, in voga tra gli appassionati di calcio, vuole che le stagioni susseguenti l'anno dei mondiali siano da sempre da considerare un po' sui generis, per le sorprese che di solito da esse scaturiscono, e ad un rapido scartabellare degli annali, non si può che confermare la buona dose di verità in esso contenuta.
Nel 1983, durante il campionato successivo alla conquista della Coppa del Mondo da parte dell'Italia di Enzo Bearzot, a trionfare in Serie A toccò alla Roma, per la seconda volta nella sua storia; quattro anni più tardi al Napoli, alla prima affermazione e subito dopo Italia '90 venne il primo ed unico turno della Sampdoria, trascinata dai gemelli del goal Vialli e Mancini.
Nel 1995, successivamente alla spedizione negli Stati Uniti, conclusa per la nostra nazionale con un secondo posto dietro al Brasile, il campionato fu portato a casa dalla nuova Juventus di Marcello Lippi, a secco di scudetti da nove anni, mentre l'anno prima del nuovo millennio, ad alzare il tricolore toccò al Milan, con le due rivali della stagione precedente, Juventus ed Inter, destinate a concludere il campionato rispettivamente al settimo e all'ottavo posto.
Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis. Quirinale.it, Attribution, attraverso Wikimedia Commons
Ma le sorprese sono continuate anche negli anni duemila, con l'Inter, diventata una specie di barzelletta per le spese folli del suo presidente Moratti, incapace di raccogliere altro che fallimenti, finalmente campione nel 2007 (anche perché favorita dall'eliminazione delle storiche avversarie), e i cugini del Milan a strappare loro lo scettro dopo quattro anni di dominio incontrastato nel 2011.
E se i nove campionati di trionfo juventino hanno un po' sospeso questa tradizione, eccoci giunti ai giorni nostri, capaci di recuperare con gli interessi e di vivere la stagione probabilmente più pazza di sempre. Nessuno alla vigilia aveva infatti pronosticato lo scudetto del Napoli, per di più presentatosi ai nastri di partenza con l'addio di alcuni nomi storici quali Insigne, Koulibaly e Mertens, né che la Serie A sarebbe stata falsata da inchieste e penalizzazioni, prima assegnate, poi tolte ed infine rimodulate ad arte.
Se i partenopei hanno indubbiamente meritato lo scudetto sul campo, occorre dire che i neo campioni d'Italia appartengono anch'essi alla schiera delle squadre "miracolate", che in un modo o nell'altro hanno beneficiato dal papocchio venuto fuori dalle stanze della giustizia sportiva.
L'affare Osimhen appare ben più grave delle plusvalenze contestate alla Juventus, ma se per i bianconeri si è deciso di fare in fretta, altrettanto non si può dire per quanto successo dalle parti del capoluogo campano, con gli uffici della procura (nei quali campeggia un bel bandierone della squadra) piuttosto restii ad approfondire la vicenda e a trasmettere così gli atti alla procura federale.
L'allenatore della Roma, José Mourinho.
Bendoni communication, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Come spesso è capitato in questi anni, il teorema del Unum castigabis, centum emendabis (colpirne uno per educarne cento) ha preso di mira la Juventus, che con la compiacenza della proprietà si è di nuovo offerta, dopo Calciopoli, di immolarsi sull'altare del bene comune. Verosimilmente dalla prossima stagione le plusvalenze verranno normate dalla giustizia sportiva, e le altre squadre coinvolte graziate, in virtù proprio dell'assenza di precedenti norme ad hoc.
Intanto, con dieci punti di penalizzazione sul groppone, la Signora dice addio alla prossima edizione della Champions League, che avrebbe conquistato, classifica alla mano, da terza classificata sul campo. A beneficiarne, tanto per cambiare, le storiche necrofaghe rivali, ma questa volta non tanto l'Inter, che anche da quarta in classifica avrebbe comunque centrato la qualificazione al torneo più prestigioso, quanto il Milan, nuovamente tra le prime quattro esclusivamente grazie all'eliminazione della Juventus.
E che dire della Roma di mister polemica, José Mourinho, alla quale sarebbe toccata la Conference League per il settimo posto e che invece sale di categoria solo grazie al meno dieci inflitto ai bianconeri ed in virtù di un calcio di rigore concesso dall'arbitro Maresca (di Napoli) all'ultimo minuto dell'ultima gara di campionato, per una leggera trattenuta su El Sharawy.
Il proprietario della Fiorentina, Rocco Commisso.
mediacom communications corporation, CC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons
Una cosa è certa: a carte invertite, l'allenatore portoghese e tutta la stampa italiana avrebbero scatenato l'inferno, anche ricordando i due punti sottratti con la Salernitana. E attenzione perché potrebbe non essere finita qui, dato che l'UEFA deciderà probabilmente di escludere la Juventus dalla prossima edizione delle coppe europee e quindi di spedire di nuovo la Fiorentina in Conference League da ottava in classifica, aggiungendo anche il super onesto Commisso alla lista degli sciacalli. E in quel caso, di certo, non avrà nulla da obiettare.
Questo naturalmente, sempre che i viola non vincano la finale di Conference League contro il West Ham, venendo così spediti direttamente al gradino superiore. Successo che, come da rito "propiziatorio" eseguito per la Roma (e che ripeterò di certo per l'Inter sabato prossimo), auguro loro davvero di tutto cuore 😇.
Statemi bene, alla prossima!
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ENGLISH VERSION
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THE 'MIRACLE' SEASON |
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There is a popular saying among football fans that the seasons following a World Cup year are always to be considered somewhat sui generis, due to the surprises that usually spring from them, and a quick perusal of the annals can only confirm the good dose of truth contained therein.
In 1983, during the championship following the conquest of the World Cup by Enzo Bearzot's Italy, it was the turn of Roma to triumph in the Serie A, for the second time in its history; four years later it was the turn of Napoli, the first and only Sampdoria, dragged along by the goal twins Vialli and Mancini.
In 1995, following the expedition to the United States, which ended for our national team with a second place behind Brazil, the championship was brought home by the new Juventus of Marcello Lippi, who had been out of championships for nine years, while the year before the new millennium, it was the turn of Milan to raise the tricolour, with the two rivals of the previous season, Juventus and Inter, destined to finish the championship in seventh and eighth place respectively.
Napoli president Aurelio De Laurentiis. Quirinale.it, Attribution, via Wikimedia Commons
But the surprises continued into the 2000s, with Inter, which had become something of a joke due to the crazy spending of its president Moratti, incapable of reaping anything but failures, finally becoming champions in 2007 (partly because it was favoured by the elimination of its historic rivals), and its cousins Milan snatching the sceptre from them after four years of unchallenged domination in 2011.
And if the nine championships of Juventus' triumph have somewhat suspended this tradition, here we are in the present day, able to recover with interest and experience probably the craziest season ever. On the eve of the season, no one had predicted that Napoli would win the Scudetto, with the departure of historical names such as Insigne, Koulibaly and Mertens, or that the Serie A would be distorted by investigations and penalties, first awarded, then removed, and finally reshuffled.
If the Neapolitans undoubtedly deserved the Scudetto on the field, it must be said that the newly crowned champions of Italy also belong to the ranks of the 'miraculous' teams, who in one way or another have benefited from the papocchio that has come out of the chambers of sporting justice.
The Osimhen affair appears much more serious than the capital gains contested to Juventus, but if the Bianconeri have decided to act quickly, the same cannot be said for what happened in the Campania capital, with the offices of the public prosecutor's office (in which there is a big team flag) rather reluctant to investigate the matter and thus transmit the acts to the federal prosecutor's office.
Roma coach José Mourinho.
Bendoni communication, CC BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
As has often happened in recent years, the theorem of Unum castigabis, centum emendabis (strike one to educate a hundred) has targeted the Juventus, which, with the complacency of the owners, has once again offered to sacrifice itself on the altar of the common good after Calciopoli. It is likely that from next season capital gains will be regulated by sports justice, and the other teams involved pardoned, precisely because of the absence of previous ad hoc rules.
In the meantime, with ten penalty points on their backs, the Lady Lady says goodbye to the next edition of the Champions League, which they would have conquered, classification in hand, from third place on the field. To benefit, just for a change, the historical necrophagous rivals, but this time not so much the Inter, which, even as fourth in the standings, would have anyway achieved the qualification to the most prestigious tournament, as the Milan, once again among the first four only thanks to the elimination of the Juventus.
And what can we say about the Roma of the controversial coach, José Mourinho, which would have been entitled to the Conference League for seventh place and which, instead, moves up a category only thanks to the minus ten inflicted on the Bianconeri and by virtue of a penalty kick conceded by the Maresca referee (of Naples) in the last minute of the last championship match, for a light hold on El Sharawy.
Fiorentina owner Rocco Commisso.
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One thing is certain: if the cards were reversed, the Portuguese coach and the entire Italian press would have raised hell, also remembering the two points deducted with the Salernitana. And watch out because it might not be the end of the story, as the UEFA will probably decide to exclude Juventus from the next edition of the European cups and thus send Fiorentina back to the Conference League as eighth in the standings, adding the super-honest Commisso to the list of jackals. And in that case, he certainly won't object.
That is, of course, assuming the Viola don't win the Conference League final against West Ham, thus being sent straight to the top step. Success which, as per the 'propitiatory' ritual performed for the Roma (and which I will certainly repeat for the Inter next Saturday), I truly wish them wholeheartedly 😇.
Stay safe, see you next time!
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Un altro anno di Juric.... 😡
Amico mio, tienitelo stretto e sorridi, pensando che ci sono quelli come me a cui tocca un altro anno di Allegri...