L'UEFA offre più soldi ai club per rimanere: stiamo assistendo alla sua fine? (#steemexclusive)

in Italy3 years ago (edited)

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Photo by Zakarie Faibis, CC BY-SA 4.0, attraverso Wikimedia Commons


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Che questo che stiamo attraversando non sia l'anno più facile della storia dell'UEFA, l'organismo che amministra direttamente o indirettamente in regime di monopolio tutte le competizioni calcistiche europee, lo si era capito fin dalla scorsa Primavera, quando dodici delle società più importanti del Vecchio Continente avevano annunciato la loro intenzione di dare vita ad un nuovo torneo autonomo, denominato Super League.

Da quel momento in poi, l'organismo presieduto da Alexander Ceferin è andato incontro ad una serie di vicissitudini che l'hanno catapultato, volente o nolente, nell'occhio del ciclone. In particolar modo la decisione di osteggiare con ogni mezzo la Super League e gli unici tre club rimasti fedeli al progetto (Real Madrid, Barcellona e Juventus) ha scatenato la violenta reazione di questi ultimi, con conseguente pronuncia a riguardo di alcuni tribunali.

L'UEFA si è ritrovata così costretta non solo a sospendere ogni procedimento disciplinare nei confronti delle ribelli, ma anche ad annullare gli accordi economici (multe) già intrapresi con le pecorelle rientrate all'ovile nel giro di una notte. Una figura pessima a livello internazionale, che tuttavia non ha portato alle auspicabili dimissioni del presidente sloveno.

Tuttavia, più la vicenda ha dispiegato i suoi tentacoli nel corso del tempo, più la credibilità di Alexander Ceferin, apparso condizionato fortemente anche da motivi di risentimento personale, è andata via via scemando, fino a farne crollare l'immagine a livello di popolarità anche nei confronti di chi inizialmente si era dichiarato contrario alla Super League.

L'eliminazione di fatto del fair play finanziario, trasformato in un semplice buffetto per le società dal portafogli illimitato, ora legittimate a spendere qualsiasi cifra ritengano utile, ha acuito il distacco tra la base dei club europei e il proprio presidente. A molti la vicenda è apparsa come una ripicca e un chiaro assist a quelle realtà, come il Paris Saint Germain, che da subito si erano rifiutate di voltere le spalle al potere.

Le critiche alla vetta del pallone europeo non sono mai piovute così copiose. Da ultimo ci ha pensato il portiere del Belgio e del Real Madrid, Thibaut Courtois, che dopo l'ultima inutile partita tra la propria nazionale e l'Italia, valevole per la finale terzo e quarto posto della Nations League, non ha esitato a descrivere l'UEFA come organismo interessato unicamente ai soldi, contro il benessere psico-fisico dei calciatori.

Quella dell'estremo difensore delle Merengues è tuttavia solo l'ultima delle voci critiche alzatesi nei confronti di Nyon, che dalla scelta dell'Europeo itinerante, per passare alla ripartizione dei premi e alla compilazione di calendari sempre più fitti, sta facendo in questa gestione il pieno di dissensi, come mai prima nella sua storia.

Sono in molti a pensare che questo fuoco incrociato nei confronti di Ceferin e soci sia assimilabile a quanto accade durante la fine di un impero: il tiranno fa sempre meno paura e nessuno è più disposto a frenare il prorpio malumore. Possiamo davvero pensare che le esternazioni di Curtois, ad esempio, non fossero in qualche modo concordate con i vertici della federazione belga? O che davvero i presidenti ritornati sotto l'ala dispotica dell'UEFA non saranno pronti a compiere un'ennesima inversione a U nel momento in cui l'Alta Corte Europea dovesse confermare la legittimità della Super League?

I vertici di Nyon sembrano aver compreso che l'unico modo per uscire dall'angolo in questo momento sia quello di riconoscere più soldi ai club. Dal triennio 2024-2027, data dell'entrata in vigore del nuovo format delle competizioni europee, l'UEFA intende riconoscere maggior controllo ai club sui diritti di marketing, cosa che porterebbe nelle casse delle varie società alcune decine di milioni in più.

Un'offerta pacificatrice, nelle intenzioni della presidenza, ma che molto difficilmente potrà essere accolta in quanto non in grado di pareggiare gli eventuali guadagni di una competizione elitaria come la Super League. I tempi di grande trasformazione sembrano aver raggiunto anche il mondo del calcio, e non è detto che questi colpi di coda non rappresentino gli ultimi spasmi di un colosso morente.



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