Il primo passo verso la scomparsa dell'arbitro umano [#steemexclusive - #multilanguage]

in Italy2 years ago (edited)

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Può sembrare l'inizio di un racconto di fantascienza, ma ci troviamo di fronte ad un'eventualità mai come oggi vicina alla sua effettiva concretizzazione: gli arbitri in carne ed ossa potrebbero presto sparire dai campi da calcio, oltre che da quelli di tutti gli altri sport professionistici, per essere rimpiazzati da un sistema sofisticato di intelligenza artificiale abile, nel prendere decisioni certe ed incontestabili.

Se pensate che una rivoluzione simile appaia al giorno d'oggi impossibile da realizzare, potreste avere ragione, ma ancora non per molto tempo; sembra infatti difficile non notare come già da qualche mese il primo passo verso una robotizzazione del sistema d arbitraggio nello sport abbia lasciato le proprie impronte sul selciato verde dei campi da gioco.

L’International Board (anche conosciuto con l'acronimo IFAB), ente garante del regolamento ufficiale del gioco del calcio, si riunirà infatti nella giornata di domani a Doha, in Qatar, sede dei prossimi mondiali, per valutare l'attendibilità e di conseguenza la possibilità di adozione ufficiale, del cosiddetto fuorigioco semi-automatico.

Si tratta di una novità già sperimentata durante l'ultimo mondiale per club e che dovrebbe essere adottata anche dalla FIFA per la prossima rassegna iridata: decine di telecamere, poste sotto le coperture degli stadi, in grado di analizzare le immagini dei calciatori con precisione millimetrica, in modo da fornire in tempo reale ad arbitri ed assistenti di linea opportuni chiarimenti sulle situazioni di sospetto fuorigioco.

Niente più valutazioni personali dei guardalinee quindi, né astruse riproposizioni geometriche elaborate dagli addetti alla sala VAR, ma un sistema computerizzato e infallibile che oltre ad eliminare qualsiasi possibilità di discussione cancellerebbe per sempre le infinite attese del responso, così come le scene surreali di squadre che esultano per una rete destinata ad essere cancellata da lì a poco.

A questo punto, la figura dei guardalinee diventerebbe piuttosto irrilevante nelle situazioni di fuorigioco, rimanendo utile solo per indicare il possesso nelle rimesse laterali, o come supporto per alcune decisioni degli arbitri sui falli commessi vicino alla loro zona. Già, ma fino a quando? Quanto tempo passerà ancora prima che vengano totalmente automatizzate, ad esempio, anche le ultime decisioni?

Perché una volta introdotto il concetto dell'infallibilità dell'occhio elettronico nel calcio, tornare indietro diventerebbe molto difficile. Pensare ad un calcio senza l'ausilio del VAR, ad esempio, appare al giorno d'oggi inconcepibile, sebbene il numero delle polemiche non sia stato ridotto in maniera così accentuata come auspicato dai più entusiasti della novità.

Fin quando toccherà ad un occhio o ad una mente umana giudicare, per loro stessa natura imperfetti, risulterà impossibile trovare alcuni requisiti chiesti a gran voce dalla massa dei tifosi, come l'uniformità di giudizio o l'immunità alla sudditanza psicologica verso le realtà più importanti, ma con un "computer" a sciogliere i nodi più ingarbugliati, l'imparzialità non può che diventare assicurata.

Tradotto in parole povere, in un mondo che si avvia ad ospitare sempre più spesso taxi senza conducente o supermercati senza cassieri, anche il ruolo dell'arbitro sembra destinato a scomparire. Di certo potrebbe non accadere a breve, ma il sistema che oggi è in grado di valutare alla perfezione il fuorigioco, un domani, c'è da scommetterci, farà altrettanto sull'intensità dei contatti, sull'ampiezza delle braccia nell'occasione dei falli di mano e persino magari, tramite sofisticati algoritmi, sulla gravità dei falli, in modo da sanzionare i giocatori con gli opportuni cartellini.

Il ruolo dell'arbitro, così come quello del guardalinee, sopravvivrebbe solo nelle serie minori, dove i costi dell'introduzione tecnologica non potrebbero venire coperti dalle proprietà. E i calciatori? Quelli, in linea teorica, sono destinati a rimanere, insieme alle polemiche: vuoi mettere una bella indagine, da parte di trasmissioni tipo Le Iene o Striscia la Notizia, sulla ditta che produce l'intelligenza artificiale e sull'eventuale possibilità di manomissione per favorire alcune squadre?

Da "Arbitro venduto" a "Computer hackerato" il passo sarebbe breve ed in linea con i tempi che corrono, e state certi, che soprattutto a determinate latitudini e in alcune partite particolarmente sentite, panzane simili troverebbero un ampio stuolo di seguitori.


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It's an interesting idea and I wonder if it will ever come to fruition. There used to be an argument that "It must be something that can be used at grass roots level as well as elite level" but that argument has increasingly disappeared.

I'd support the idea of automated offside but the rules are so complicated now with "interfering with play", "who got the final touch", "did they mean to touch it?", etc. that programming the rules into the technology might be impossible anyway so I suspect we're some years away from AI dominance.

They'd have to simplify the horribly overcomplicated rules first.

It' s certainly something that is still a long way off, but I believe that through algorithms analysing body movements and even facial expressions, within a few decades we could arrive at a kind of perfect electronic arbitration.
Then I wouldn't ever want that, although I'm a big sci-fi fan.... And maybe that will be the day I will finally move to watching only amateur football 😌

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Noooo, rischiamo di non potercela sfogare più sugli arbitri!
Prendere a parolacce l'I A mi sa di stupido.. ahahahaha
Vabbè è un'evoluzione anche questa e in teoria non ci dovrebbero essere più errori di valutazione di un'azione.. ;D

Ma infatti è uno scenario, per quanto per fortuna credo ancora molto lontano, piuttosto aberrante. Ma vuoi mettere il gusto del tifoso che si sfoga mandando a quel paese l'arbitro 😄

Grazie per queste news… in teoria la tecnologia puó aiutare ad eliminare qualche errore… poi dovrebbe essere meno soggetta alla richiesta di denaro in cambio di favori… ma il mio è un pensiero da profano. Non conosco il calcio nel dettaglio come sai tu.

In teoria la tecnologia è la quinta essenza dell'imparzialità, ma rimane pur sempre programmabile, quindi magari i sospetti dei tifosi potrebbero spostarsi in questo senso... Già me li vedo io i giornali indagare sulle aziende che forniscono l'IA alla Serie A 😄

E ci credo: è dagli anni settanta che l'idea delle multinazionali (giunta fino ai supermercati di medie dimensioni), delle fabbriche e qualunque altro stabilimento è quella di sostituire i lavoratori umani con i robot. C'è pure una chilometrica discussione in uno dei forum "anglo" che frequento. S'è arrivati pure al punto di sostituire gli artisti visuali e grafici (vedere la faccenda AI-DA). Certo, i robot non protestano per le ferie pagate, la pensione, la tredicesima e non vanno in mutua (si rompono e quando sono guasti non producono, ma i proprietari degli stabilimenti non devono stipendiarli nè quando si rompono, nè quando funzionano alla perfezione). Su quel forum lamentano (e a ragione) che i lavoratori non qualificati saranno presto tutti disoccupati grazie alla robotica.

Concordo: non è un questione di "se", ma di "quando". Credo passerà ancora qualche decennio, ma l'automatizzazione del lavoro è un qualcosa destinata a stravolgere il mondo del lavoro. Credo tuttavia che i "mestieri" artistici sopravvivranno: musicisti, attori, sportivi, etc... Un robot non sarà mai in grado di suscitare le stesse emozioni.

Questo lo credo, o almeno lo credevo fino a quando non avevo visto AI-DA alcuni mesi fa. La prima o una delle primi pittrici androidi. Se si mettono in testa di robotizzare ogni cosa, sai quanto gliene frega alle multinazionali delle emozioni (anzi, più che di emozioni, data la loro volatilità e risvolti negativi, parlerei meglio di sentimenti e di empatia), che restano tenute in conto unicamente finchè in grado di generare denaro. Se un robot fa intascare il triplo del lucro alle multinazioni, queste passeranno sopra ogni degnazione umana, così come intendono pure sostituire noi insegnanti con i robot, e chissenefrega se un robot non comprende i sentimenti degli alunni. Se questi ultimi sono adulti e vaccinati, magari ci sta pure (ma capita che pure uno studente adulto abbia bisogno di un professoire empatico nei suoi confronti), ma mettici l'età difficile adolescenziale, mettici i bimbi e specie piccoli e piccolissim. Ma ovviamente se ne infischiano. Forse gli unici artisti che si salveranno saranno gli scrittori creativi (un robot non può avere immaginazione nè ora, nè mai) e quanto ai professionisti, psicologi e psicanalisti (che con emozioni e sentimenti ci lavorano, cosa che un robot non può fare), ma non ci conterei neanche troppo. Se un ingegnere è riuscito a inventare l'androide AI-DA. non ho il benchè minimo dubbio che le invenzioni non si fermeranno agli androidi pittori.

Ok, magari un androide può dipingere alla perfezione un paesaggio, ma il pittore umano può aggiungere quel qualcosa di più non previsto da un software, magari qualcosa di irrazionale, come il suo cane appena scomparso che vola in cielo, e magari con un braccio umano al posto di una zampa, a simboleggiare la sua vicinanza... non so se rendo l'idea.
Per quello penso che l'arte si salverà, musica, teatro, poesia, pittura, scrittura etc, così come lo sport. Non credo che un robot riuscirà mai a suscitare le stesse emozioni di un essere umano attraverso l'arte ma mi rendo conto amica mia che siamo in un campo per larga parte inesplorato

Ovvio che un robot non può nè ora ne mai: i robot non hanno sentimenti nè immaginazione (tranne che non si tratti di Andrew Martin, ovvero "L'uomo bicentenario", hahaha, ma il punto non sta lì: il punto è che alle aziende non gliene fregherà nulla, pur di assicurarsi l'opzione che fa guadagnare di più e spendere meno (un artista umano va pagato, mentre un robot non si lamenterà mai per mancato stipendi e questa potrebbe diventare un'amara realtà per svariati artisti).

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