[FUORI CONCORSO] Una storia italiana - Ecco il tuo orologio! / [OUT OF COMPETITION] An Italian story - Here is your watch! (multilanguage)

in Italy11 months ago (edited)

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Con questo post partecipo, fuori concorso e con intento unicamente promozionale, alla quinta edizione del contest "Una storia italiana", promosso all'interno della rivista DIGITALY.

Per partecipare occorre inventare una storia ispirata all'immagine di copertina, avendo cura di descrivere l'ambientazione della scena, una descrizione del protagonista, il motivo per cui porta un orologio gigante sotto il braccio e cosa accadrà subito dopo.

E' possibile unirsi al contest scrivendo in qualsiasi lingua e dando al racconto l'interpretazione preferita, che sia essa, comica, romantica, drammatica o altro, rispettando sempre i canoni base per la pubblicazione sulla piattaforma.

C'è tempo per partecipare fino a domenica, ore 18.00 italiane, il premio per il vincitore, scelto dal Team di @italygame, è di 10 Steem.

ECCO IL TUO OROLOGIO!

Trovare un lavoro che lo rendesse indipendente dagli anziani genitori, con i quali si trovava ancora a vivere nonostante avesse superato ormai da un pezzo l'età adolescenziale, era diventato per Marco un'assoluta priorità. Inizialmente, al termine della precedente esperienza lavorativa durata tre anni, aveva pensato che godersi una vacanza di un paio di settimane da loro non doveva essere poi così male, ma quando quel periodo si era prolungato fino a toccare i sei mesi, le cose erano decisamente cambiate.

Le colazioni portate con piacere nel letto i primi giorni al "bambino" tornato a casa, si erano via via trasformate in sguardi insofferenti e in sollecitazioni esplicite nel trovarsi un lavoro, per contribuire all'economia della casa. Del resto, i genitori potevano contare su due pensioni di poco superiori agli importi minimi, e mantenere un quasi trentenne a lungo appariva fuori dalla loro portata.

Negli ultimi due mesi i suoi sforzi per cercare lavoro si erano decisamente intensificati, anche se senza grossi risultati, almeno fino ad un'anonima mattina di primavera, quando al ragazzo arrivarono incredibilmente ben due proposte: la prima proveniente da un mini-market della zona, che cercava una specie di tuttofare, e la seconda addirittura da un prestigioso studio tecnico, nel quale si era appena liberato un posto da segretario.

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Immagine di Drazen Zigic su Freepik

Durante i colloqui, i due ambienti di lavoro sembrarono al ragazzo profondamente diversi: informale e amichevole il primo, molto più serio e professionale il secondo. Il suo cuore avrebbe probabilmente spinto per accettare l'offerta del market, ma i genitori e gli zii, accorsi in casa non appena ricevuta la notizia, lo convinsero a preferire l'impiego presso lo studio.

Starai in giacca e cravatta tutto il giorno, vuoi mettere il prestigio di lavorare in un posto rispettato da tutti con lo spostare le casse del supermercato?

Quella frase era risuonata nelle sue orecchie talmente tante volte, da sfinirlo, e durante il suo primo giorno di lavoro, avvolto nell'impeccabile completo regalato dalla mamma, non faceva che ripetere a sé stesso come in fondo fosse meglio così, dato che con uno stipendio più alto avrebbe potuto raggiungere molto prima una nuova indipendenza economica e tornare a vivere in una casa tutta sua.

Il lavoro non si poteva definire di certo divertente, ma lo studio pagava bene e i colleghi lo trattavano con rispetto. Certo, alcune cose gli avevano fatto storcere il naso fin da subito, come l'evidente storia d'amore clandestina tra Isabella, una delle impiegate, e il capo, non tanto per questioni morali, che già da anni aveva imparato a farsi scivolare addosso, ma per le evidenti differenze di trattamento ricevute.

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Immagine di Freepik

Ad Isabella era concesso arrivare in ritardo, compiere tutti gli errori possibili (che puntualmente imputava ad altri, lui compreso), mangiare sulla scrivania, telefonare e molto altro, ma se un comportamento simile veniva tenuto da un qualsiasi altro dipendente, apriti cielo.

Ai cassieri del market, con i quali era diventato amico recandosi spesso a fare la spesa da loro, raccontava delle sue disavventure lavorative, strappandogli una risata. "Dovevi venire qui," gli ripetevano sempre, "da noi è un po' come una grande famiglia", e lui stava cominciando a pentirsi della scelta compiuta, forzata anche dal volere dei parenti.

E una mattina, il rimprovero grosso, da far tremare i muri dell'ufficio, toccò anche a lui. Il motivo fu un banale ritardo di cinque minuti, il primo in sei mesi di lavoro, dovuto ad un incidente stradale, che aveva impedito a lungo il passaggio dei mezzi pubblici. Nonostante solesse uscire di casa più di un'ora prima, proprio per prendersela comoda, quella mattina la sorte non lo aveva risparmiato ed era stato costretto a giungere in ufficio letteralmente di corsa.

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Immagine di benzoix su Freepik

Spiegare l'accaduto non era servito a mitigare la sua posizione. "Ora uno stipendio ce l'ha, si compri una macchina!" gli aveva urlato dietro il capo, schiumante di rabbia, "E possibilmente anche un orologio, così eviterà di perdere tempo in futuro!"

Marco non pensava di meritare un trattamento del genere e il veder arrivare, dopo un quarto d'ora, Isabella, tutta sorridente e affatto preoccupata dell'ennesimo ritardo, lo fece trasalire. Per di più, i due amanti, un attimo dopo, uscirono insieme dallo studio, annunciando di aver importanti commissioni da svolgere e il ragazzo, proiettandosi avanti nel futuro, vide una versione di sé stesso, invecchiata e sempre più arrabbiata per quell'ambiente di lavoro malsano.

Afferrò il telefono, per chiamare il market. Il posto non era più disponibile, ma lo avrebbero messo in lista d'attesa, nel caso avessero avuto bisogno di un nuovo collaboratore, o comunque come "rinforzo" sotto le feste. Dopo aver ringraziato, pregò il proprietario di tenergli da parte quel grande orologio, ormai ricoperto di polvere, buttato da mesi tra le offerte.

Il mattino dopo, con il grande orologio ripulito e messo a nuovo sotto braccio, si recò al lavoro a piedi. Voleva godersi l'aria fresca del mattino e soprattutto evitare ogni possibilità di giungere di nuovo in ritardo. Sorrise per gli sguardi interrogativi della gente, che si rivelarono nulla in confronto dell'espressione di stupore misto a collera rivoltagli dal capo, una volta bussato alla porta del suo ufficio.

Voglia gradire questo orologio, un regalo per lei, in ricordo di quel ragazzo senza macchina, ma che ha preso molto sul serio il suo invito a non perdere più tempo.

Statemi bene, alla prossima!

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Pensare che pur nella sfortuna, Marco è fortunato a ricevere due proposte di lavoro. E hai descritto bene la società piemontese media: un figlio che non lavora, è mediamente un ingombro, specie se universitario. Ragione per cui non c'è affatto da stupirsi se i migliori medici specialisti piemontesi sono in realtà meridionali. Ai genitori meridionali non fa affatto schifo avere un figlio medico, architetto, psicologo e quant'altro, anche se si devono indebitare per farlo studiare senza che lavori (lo studente lavoratore finisce fuori corso per forza di cose e poi al momento di inviare curriculum viene scartato dalla cultura della carne fresca.

Molte delle storie che racconto prendono spunto da personaggi reali che ho conosciuto nel corso degli anni. Certo un po' ci ricamo sopra, a volte anche parecchio, ma come hai intuito, Marco è uno di questi 😉

Bellissimo! La vita è strana, cercare lavoro è un incubo e non pensi ad altro che a trovare qualcosa di almeno accettabile, poi quando ti trovi in un ambiente ostile non fai altro che pensare a come andare via... 🙄

Già, io ormai ho la convinzione che qualsiasi lavoro svolto per altri prima o poi si trasforma in un incubo, ma è solo il mio parere ovviamente. Grazie per il tuo commento!

La tua storia su Marco e il suo desiderio di indipendenza economica è coinvolgente. L'orologio gigante che porta sotto il braccio simboleggia il suo impegno a non perdere più tempo. Spero che Marco riesca a trovare la sua strada e a realizzare i suoi sogni. In bocca al lupo per il contest e continua a scrivere storie coinvolgenti. A presto!

Grazie mille, sono contento che ti sia piaciuto, scrivere è sempre piacevole e sono contento che al contest abbiano partecipato più persone questa settimana!

Storia molto interessante e ha quelle sfumature che ti fanno venire voglia di continuare a leggere mi è piaciuto molto il finale, è simile a un nuovo inizio, ma con quelle esperienze che renderanno tutto più facile.
Ti auguro un felice fine settimana

Grazie per il tuo commento amico, buon fine settimana anche a te!

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